Bollo auto storiche: quando si paga e cosa bisogna sapere

di | 26-05-2017 | News Assicurazioni

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Bollo auto storiche: quando si paga e cosa bisogna sapere
Confronta

Con la Legge di Stabilità, approvata nel 2014, sono cambiate alcune regole anche per chi possiede auto di interesse storico o collezionistico. Il pagamento del bollo auto storiche è il tema più controverso. Scopriamo perché.

Bollo auto storiche: cosa è cambiato

Dal 1° Gennaio 2015, la  regola che ha rappresentato la vera svolta è stata l’innalzamento dell'”età” che una automobile deve possedere per essere esente dal bollo. Difatti fino a questa data, erano esenti tutte quelle autovetture che avevano compiuto i loro primi 20 anni di vita. Ora è un privilegio che hanno solo le autovetture con più di trent’anni. Questa regola ha fatto storcere il naso a tutte le associazioni di appassionati e non solo. Tutti i possessori di auto definite d’epoca o di interesse storico o collezionistico che hanno una data di fabbricazione o di immatricolazione compresa tra il 20° al 29° anno di età, sono ora obbligati a pagare il bollo (quasi) per intero.

Ci sono tuttavia delle precisazioni da fare, riguardo chi e in che modo può effettivamente accedere a questa agevolazione. Bisogna soprattutto fare chiarezza se esistano o meno delle differenze regionali.

Differenza auto d’epoca e auto storiche: cosa cambia?

Auto d’epoca

La differenza sostanziale non riguarda il pagamento del bollo auto storiche, bensì la possibilità o meno di circolazione. Le auto definite d’epoca devono innanzitutto essere iscritte nei registri previsti dalla legge presso associazioni accreditate come ASI, Storico Lancia, Storico FMI. Inoltre, secondo l’articolo n.60 del Codice della Strada, le auto d’epoca sono tutte quelle vetture che, non possedendo più i requisiti minimi di circolazione (Es. emissione CO2) possono essere eliminate dal P.R.A senza incorrere nella immediata rottamazione. Vi è però una condizione: il possesso di un certificato rilasciato dalla Motorizzazione Civile che ne attesti lo status di auto d’epoca.

Una volta ottenuto il Certificato di rilevanza Storica e collezionistica, l’auto può essere utilizzata solo:

  • nei casi di manifestazioni inerenti al collezionismo d’epoca che prevedono un percorso ben preciso
  • come oggetto espositivo all’interno di musei pubblici o privati.

L’esenzione del pagamento del bollo avviene, con le nuove disposizioni, comunque dopo il trentesimo anno di età del mezzo. È utile consultare, prima di presentare la domanda presso gli uffici della Motorizzazione Civile, il sito del Club ACI storico, contenete tutte le informazioni sulla presentazione della domanda e soprattutto la lista completa dei modelli che possono ambire a questa condizione.
Tuttavia la legge prevede uno sconto del 10% per chi possiede una auto considerata d’epoca.

Auto storiche di interesse collezionistico

Per quanto riguarda le auto storiche di interesse collezionistico, le regole sono parzialmente identiche alle auto d’epoca, con la differenza, come già riportato in precedenza, della possibilità per questi veicoli di circolazione per uso comune.

Per acquisire questo status, i proprietari delle vetture devono obbligatoriamente richiedere l’Ads, ovvero l’Attestato di datazione e storicità che viene assegnato solo sé:

  • il telaio e la carrozzeria siano originali o conformi al modello originale
  • il motore risulti (anche se GPL) tecnicamente compatibile con la versione storica
  • lo stato degli  interni siano integri e decorosi

Come per le auto d’epoca, anche per esse vale la regola dei trent’anni per risultare esenti dal pagamento del bollo e, tra il 20° e il 29° anno, risultano soggette ad uno sconto del 10% sul valore del bollo.

Le regioni: bollo si o bollo no?

Il bollo è una tassa di interesse regionale. Dopo l’approvazione della Legge di Stabilità che ha sparigliato le carte, molte Regioni, prime su tutte quelle a statuto speciale, avevano deciso di non seguire le indicazioni governative e di mantenere l’esenzione anche per le autovetture comprese tra il 20° e il 29° anno di età.

Dopo oltre un anno di confusione e diatribe tra gli enti locali e il Governo, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ha chiamato in causa la Corte Costituzionale che ha messo nero su bianco l’illegittimità di quei regolamenti regionali che estendevano l’esenzione del pagamento del bollo auto storiche.
Per non entrare in conflitto con gli art. 117 e 119 della Costituzione Italiana che tutelano le autonomie locali, la Corte ha affermato che le singole Regioni posso, come spazio di manovra, cambiare l’importo della tassa ma non eliminarla del tutto.

Bollo auto storiche: come pagarlo e quando

Il bollo auto storiche si può pagare in tutte le ricevitorie Lottomatica, sportelli postali o presso gli uffici dell’ACI, oppure online utilizzando il pagamento telematico della propria banca. Per calcolare esattamente il proprio bollo, basta entrare nel sito della Agenzia delle Entrate, in cui troverete un apposito form da compilare con la targa e il tipo di veicolo.

Per sapere quando pagare il bollo, basta rivolgersi ad un ufficio ACI che, utilizzando la targa del veicolo, calcola l’anno di fabbricazione o di immatricolazione del mezzo. Il bollo, infine, va pagato entro il mese successivo alla data di scadenza. 

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