Si può fare l’assicurazione senza passaggio di proprietà?

di | 22-10-2025 | News Assicurazione Moto, News Assicurazioni, News Assicurazioni Auto

Prima di fare il passaggio di proprietà, si può fare l'assicurazione su un mezzo? Cerchiamo di dare qualche risposta.

Si può fare l’assicurazione senza passaggio di proprietà?

Un tema tutto sommato spinoso, quello della possibilità di assicurare un mezzo non intestato al contraente della polizza stessa. In Italia, la cosa è tutt’altro che rara. Del resto, pensiamo non solo alla mobilità condivisa, ma anche ai passaggi generazionali e alle situazioni familiari composite.
La legge italiana non vieta la sottoscrizione di una polizza RC auto da parte di un soggetto differente dal proprietario del veicolo. In caso di sinistro, tutto ciò che riguarda la responsabilità civile viene ovviamente coperto dall’assicurazione. Anche se non siete il proprietario o il contraente del mezzo, la polizza copre comunque. Detto questo, andiamo avanti.

Sommario

Normativa sull’assicurazione di un’auto non intestata

A gestire e regolare la materia è il Codice delle Assicurazioni Private, integrato dai chiarimenti dell’Ivass. Non è imposto alcun obbligo di coincidenza tra proprietario e contraente della polizza. Si può dunque sottoscrivere e pagare una polizza assicurativa su un mezzo non intestato. Ma in caso di sinistro, cosa succede?

Come detto, la legge non vieta questa possibilità. Tuttavia, nulla impedisce alle compagnie assicurative di inserire clausole più restrittive nei propri contratti. La questione è quindi a discrezione della compagnia, che può decidere di rifiutare di assicurare veicoli il cui proprietario non coincida con il contraente.
Chi invece accetta, tendenzialmente applica un premio più alto. Non è poi raro che la compagnia richieda una dichiarazione specifica, nella quale venga indicato il rapporto tra proprietario e assicurato.

Quando può essere rischioso

Si corrono dei rischi facendo questa operazione? Beh, al momento del risarcimento in caso di incidente può nascere qualche grattacapo. L’assicurazione può infatti esercitare il diritto di rivalsa qualora rilevi incongruenze gravi nella documentazione fornita, nella dichiarazione del conducente abituale o nell’effettivo utilizzo del veicolo. In alcuni casi, poi, si può incorrere in una frode assicurativa (ad esempio per ottenere una classe di merito più bassa intestando il mezzo a un parente).

Un altro caso “delicato” è quello dell’uso dell’auto da parte di un figlio neopatentato (con l’auto intestata al genitore). Bisogna sempre dichiarare la situazione alla propria compagnia. Stesso discorso per le auto aziendali, con polizze stipulate dal datore di lavoro a copertura dell’uso da parte dei dipendenti.

Classe di merito

Quando si parla di classe di merito, le cose si complicano. Secondo la legge Bersani, si può ereditare la classe da un familiare convivente. Tuttavia, questo è possibile solo quando l’intestatario del mezzo e il contraente della polizza coincidono. Attenzione dunque: se l’auto è intestata a un soggetto diverso dal contraente, la compagnia non potrà attribuire una classe di merito favorevole. Inoltre, potrebbe esercitare il diritto di rivalsa.

Quando la pratica è vietata o non fattibile

Come detto, la cosa non è vietata dalla legge, ma può diventare illecita se utilizzata per aggirare il sistema assicurativo. Meglio quindi evitare di sottoscrivere una polizza per un’auto intestata a un conoscente, un ex partner o un soggetto non convivente. Anche per il Codice della Strada, l’intestazione disgiunta non è certo ideale. In caso di contravvenzione, il verbale viene recapitato al proprietario del veicolo, che dovrà poi indicare chi era alla guida. Insomma, meglio non rischiare, in generale.

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