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Batteria auto a terra: cosa puoi fare prima di sostituirla
di Fabio Caliendo | 08-07-2025 | News NoleggioLa vostra auto non si avvia? La batteria potrebbe essere a terra. Ecco cosa fare prima di procedere alla sostituzione

Quante volte capita. Scendiamo al parcheggio, inseriamo la chiave, giriamo… il nulla! Batteria scarica, con conseguente ritardo all’appuntamento o al lavoro e relativi giramenti di scatole. Può capitare, indipendentemente dal modello e dal marchio dell’auto. Questo perché la batteria si usura, è normale, succede. Vediamo insieme quali sono le norme da mettere in pratica per ricaricare la batteria, con o senza cavi, prima di doverla sostituire definitivamente con una nuova.
Sommario
Cause e sintomi
Come detto, girata la chiave, si spegne addirittura il quadro strumenti. Zero preavvisi, zero cenni di cedimento. Le cause di una batteria scarica possono essere diverse: un utilizzo prolungato per diversi anni, un lungo periodo in cui l’auto non viene messa in moto (settimane o mesi), o un cattivo utilizzo dell’auto. Pensiamo, ad esempio, a chi lascia i fari accesi a motore spento.
Quali sono i sintomi per capire che la batteria sta per finire la sua vita? Innanzitutto, la difficoltà di avviamento del motore. Potrebbe accendersi la spia della batteria, e i fari, soprattutto di notte, potrebbero iniziare a perdere potenza. Anche altri componenti elettrici, come alzacristalli o climatizzatore, potrebbero mostrare segni di debolezza. Già con questi sintomi è consigliabile recarsi presso la propria officina di fiducia per effettuare un controllo.
Come avviare il motore
Quando la batteria è scarica, serve una soluzione rapida per mettersi in marcia: le opzioni principali sono due:
- collegare la propria vettura a un’altra tramite cavi, per trasferire la potenza necessaria all’avviamento,
- procedere con l’accensione a spinta.
La prima opzione è sicuramente la più sicura ed efficace. Meglio se si dispone di un’auto simile, così da avere compatibilità a livello di impianto elettrico. Le due vetture devono essere posizionate vicine, preferibilmente una accanto all’altra o una di fronte all’altra, in modo da avere le batterie a portata di cavi.
Il procedimento corretto prevede di collegare il cavo rosso al polo positivo (simbolo +) della batteria dell’auto funzionante e poi al polo positivo dell’auto in panne. Si collega quindi il cavo nero al polo negativo (simbolo -) dell’auto funzionante e l’altro estremo a una parte metallica non verniciata del telaio dell’auto in panne, per esempio un bullone o una staffa. Questo accorgimento riduce il rischio di scintille vicino alla batteria scarica.
Avviamo quindi il motore dell’auto funzionante e lo manteniamo a un regime costante di circa 2.000 giri/min. Dopo alcuni minuti, possiamo provare ad accendere l’auto in panne. Se il motore parte, è importante lasciare i cavi collegati per qualche altro minuto prima di scollegarli, facendo attenzione a seguire l’ordine inverso rispetto al collegamento. Una volta riaccesa, l’auto va tenuta in moto almeno 10-15 minuti per ricaricare un minimo la batteria. Meglio ancora se ci si può mettere subito in marcia: l’alternatore completerà la ricarica.
Se non si hanno i cavi o un’auto a disposizione, l’alternativa è l’accensione a spinta. Questa tecnica, però, funziona solo su auto con cambio manuale e serve almeno un’altra persona. Si inserisce la seconda marcia, si tiene premuta la frizione e si inizia a spingere il veicolo. Quando si raggiunge una velocità sufficiente (intorno ai 10-15 km/h), si rilascia bruscamente la frizione. Se tutto va bene, il motore si accende. In caso contrario, è bene evitare di insistere troppo per non danneggiare l’impianto. Ovviamente l’accensione a spinta deve essere un’opzione da utilizzare solo in caso di emergenza, tenendo conto dei rischi potenziali per l’auto.
Ricarica post-avviamento
Dopo essere riusciti ad accendere l’auto, è fondamentale permettere alla batteria di ricaricarsi adeguatamente. Questo processo può richiedere anche 30-40 minuti di guida continuativa, preferibilmente fuori città o comunque a velocità costante. È sconsigliato spegnere nuovamente il motore subito dopo l’avvio, perché il rischio di un nuovo spegnimento è molto alto.
Consiglio extra: Se si possiede un caricabatterie da garage, è preferibile collegare l’auto alla rete elettrica e ricaricare la batteria per diverse ore (idealmente una notte). Questi dispositivi sono economici e utili per prevenire problemi futuri, soprattutto se l’auto viene usata saltuariamente.
Riciclo e sicurezza
Le batterie esauste non vanno smaltite nei rifiuti domestici: contengono sostanze tossiche e metalli pesanti. Vanno invece portate in un centro di raccolta o riconsegnate presso l’officina che installerà la nuova batteria. Molti rivenditori propongono uno sconto sulla nuova unità a fronte della restituzione di quella vecchia.
Inoltre, attenzione alla sicurezza: mai fumare o provocare scintille durante le operazioni di collegamento dei cavi, e indossare guanti se possibile. Una batteria può rilasciare vapori di idrogeno, potenzialmente infiammabili.
Insomma, una batteria scarica non è un problema insormontabile, ma può creare disagi se ci coglie impreparati. Con pochi accorgimenti e un minimo di attrezzatura, possiamo cavarcela anche da soli. Resta comunque importante monitorare lo stato della batteria, soprattutto in inverno o prima di un viaggio lungo. E ricordiamoci: prevenire è sempre meglio che restare a piedi!
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