Bollo auto euopeo: ecco come può cambiare la tassa di possesso

di | 28-06-2018 | News Noleggio

Bollo auto euopeo: ecco come può cambiare la tassa di possesso
Confronta

Il bollo auto, la tassa richiesta per il possesso di un veicolo, è un tributo locale, che va quindi a finire nelle casse della Regione di residenza dell’intestatario. Si tratta di una delle imposte più discusse proprio perché è richiesta indipendentemente dall’utilizzo del mezzo. Questa è infatti la differenza sostanziale rispetto all’assicurazione auto per cui sono disponibili anche formule temporanee (clicca qui per sapere come risparmiare sulla polizza).

Periodicamente gli automobilisti invocano una possibile cancellazione del bollo, ma questa idea finora è sempre stata disattesa dai vari governi che si sono succeduti. Una piccola rivoluzione nella determinazione dell’importo sembra essere però alle porte: si sta infatti lavorando per l’introduzione di un bollo auto europeo, valido quindi in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. La cifra da saldare sarebbe univoca in tutti i Paesi e non sarebbe più determinata sulla base della potenza del mezzo, ma secondo fattori finora mai presi in considerazione.

Sommario

Bollo auto europeo: ecco cosa può cambiare nella tassa di possesso

Il Parlamento europeo è al lavoro ormai da qualche tempo per rivoluzionare il bollo auto. L’imposta, legata al possesso di un veicolo, non sarà quindi più determinata su base regionale, ma non avrà differenze nella cifra da saldare per tutti gli Stati membri.

L’organismo ha deciso di porre fine alle discussioni che periodicamente emergono da parte di chi si trova costretto a pagare un importo elevato, nonostante un utilizzo ridotto della propria vettura. Si pensa infatti che sia venuto il momento di valutare l’entità della tassa secondo il numero di chilometri percorsi nel corso dell’anno. L’intento è di colpire maggiormente chi, con il proprio veicolo, finisce per incidere maggiormente sulla qualità dell’aria circostante.

Si ritiene infatti più corretto richiedere una cifra superiore a chi si sposta maggiormente con la propria auto e quindi inquina maggiormente. Chi invece si sposta in maniera più limitata con la propria quattro ruote, magari privilegiando i mezzi pubblici, ha quindi diritto di risparmiare maggiormente in questo tributo. Tra i più penalizzati ci sarebbero però, in modo inevitabile, soprattutto le persone che utilizzano l’auto quotidianamente per motivi di lavoro. I criteri usati per il calcolo del bollo auto saranno gli stessi in tutta la UE. Spetterà quindi ai vari Paesi valutare quali siano le tariffe ritenute più congrue secondo le emissioni di CO2.

La modifica regolamentare nasce anche con l’intento di soddisfare il più possibile gli obiettivi ambientali stabiliti nella conferenza sul clima di Parigi e quelli inseriti nel Libro bianco sui trasporti.

La novità scatola nera

Ma come sarà possibile determinare il numero di chilometri percorsi da un’auto nell’arco di dodici mesi? La risposta è semplice: attraverso l’installazione a bordo della scatola nera. Il tutto avverrà con un vantaggio importante per l’utente: non sarà necessario sostenere alcuna spesa.

Il dispositivo è dotato di un rilevatore GPS ed è in grado non solo di calcolare gli spostamenti effettuati dal mezzo, ma anche di evidenziare tutte le fasi di guida più importanti quali accelerazioni, frenate ed eventuali limiti di velocità non rispettati. Poter contare su uno strumento così innovativo potrà essere utile anche in caso di incidente per ricostruire in maniera dettagliata la dinamica. Sarà quindi più difficile pretendere di avere ragione quando si ha invece la responsabilità di avere causato il sinistro. Allo stesso modo, non sarà più possibile sostenere di essersi mossi a una determinata velocità se questo non corrisponde alla realtà.

Montare sulla propria vettura la “black box” è ora semplicissimo. Basta infatti recarsi in un’officina autorizzata e richiederla. L’operazione viene effettuata in modo completamente gratuito, mentre il device viene fornito in comodato d’uso. Averla all’interno del proprio abitacolo può essere un incentivo positivo anche per risparmiare sull’assicurazione: a partire dal 10 luglio 2018 diverse compagnie concedono uno sconto sul premio a chi decide di sfruttarne le potenzialità. Altrettanto semplice e senza alcun costo può essere la disinstallazione.

Quando può entrare in vigore

Chi auspica che il nuovo bollo auto europeo, ritenuto finalmente più equo per gran parte dei possessori di veicoli, possa entrare in vigore in tempi brevi, deve però mettersi il cuore in pace. I tempi per l’attuazione, infatti, non sono così a breve termine.

In un primo momento sarà il Consiglio Europeo a valutare la proposta della Commissione Trasporti del Parlamento. Successivamente sarà il momento della discussione tra i vari Stati membri. Se tutto dovesse andare a buon fine, i primi a dover rispettare la normativa a partire dal 2023 saranno i mezzi pesanti e dei furgoni di oltre 2,4 tonnellate di peso. Dal 2026 sarà invece la volta di tutti i mezzi privati, auto e moto.

Bollo auto: cosa accade al di fuori dei nostri confini

Per capire in maniera più precisa cosa potrebbe cambiare può essere utile prendere in considerazione come venga calcolato l’importo per il bollo auto negli altri Paesi europei.

Decisamente diversa rispetto a quanto accade attualmente da noi è la situazione della Francia. Qui non è richiesta alcuna tassa per i possessori di veicoli ad uso privato. Lo Stato si pone inoltre l’obiettivo di favorire il più possibile chi inquina meno con la propria vettura. L’unica tassa prevista è pari a 160 euro l’anno per gli intestatari di mezzi che sono in grado di generare emissioni di Co2 maggiori a 190 g/km. È inoltre prevista un’imposta sul certificato d’immatricolazione, pari a 45 euro per ogni cavallo fiscale.

Differente è invece il principio utilizzato in Germania. Ai cittadini teutonici è richiesto un bollo il cui importo varia sulla base della cilindrata e delle emissioni generate dal mezzo. Rispetto all’Italia il bollo tedesco costa meno se parliamo di auto di media cilindrata: si va dai 230 euro italiani contro i 182 tedeschi.

Le emissioni di CO2 sono il fattore che incide sull’importo del bollo auto nel Regno Unito. Chi possiede un veicolo sotto i 100 g/km non paga nulla, mentre se si supera questa cifra il costo può arrivare a circa 180 sterline. In Belgio al momento dell’acquisto del veicolo viene richiesta una specifica tassa, oltre al bollo. Il maggior esborso è richiesto per la prima: si può infatti arrivare a 280 euro. In Spagna, infine, a influenzare il costo del bollo sono le città e i cavalli fiscali del mezzo.

 

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