Calcolo IPT auto: cos’è e come si calcola

di | 09-01-2022 | News Noleggio

Calcolare l'IPT è facilissimo. Ecco come fare per sapere cosa vi costerà, e soprattutto cos'è

Calcolo IPT auto: cos’è e come si calcola
Confronta

Molto spesso sentiamo parlare, al momento dell’acquisto di un’auto, dell’IPT auto, ma cos’è? Soprattutto, come si calcola l’IPT? Vediamo dunque insieme cosa c’è da sapere, così da non incorrere in errori o, più che altro, sapere cosa andiamo a pagare ogni volta che cambiamo un’automobile nel nostro box auto.

Sommario

IPT: cos’è?

L’IPT è nota anche come Imposta Provinciale di Trascrizione. Per rispondere alla domanda, l’IPT è una tassa che grava sugli autoveicoli immatricolati nella Repubblica Italiana. Questa è applicata secondo le formalità richieste dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico) e comprende l’iscrizione, la trascrizione, e l’annotazione dei mezzi sul registro stesso. Capito che l’IPT è una tassa, sappiate che va pagata solo una volta, alla Provincia, ogni volta che viene immatricolato un veicolo, così come ogni volta che si acquista una auto nuova od usata. Ricordiamo che l’Imposta Provinciale di Trascrizione, fu istituita dall’articolo art. 13 del Decreto Legislativo n. 446 del 15 dicembre 1997. Sappiate che il suo valore può essere determinato dalla Provincia in misura pari al 30% dell’importo totale. Questa tassa, infine, interessa solo le auto, quindi le motociclette ne sono esenti.

Come si calcola l’IPT?

Diamo ora risposta alla seconda domanda più importante, ovvero come si calcola l’IPT. Il procedimento è simile a quello del bollo auto, tant’è che l’importo va calcolato sulla base dei Kilowatt. Fino ad una potenza di 53 kW, la tassa ammonta a 151 euro. Ogni Kilowatt in più, vede l’aggiunta di 3,51 euro. Va poi aggiunta la maggiorazione provinciale, che potrà essere applicata sino al 30% dell’importo totale. Per fare un esempio semplice, un’auto con potenza di 110 kW vedrà un’imposta base di 350,88 euro, alla quale poi dovremo aggiungere la maggiorazione determinata dalla Provincia. L’importo sarà dunque pari a 411 euro nel caso questa fosse del 30%.

Provincia che vai, tariffa che trovi

Come detto, l’IPT varia in base alla Provincia. Tanto per capire, e farsi due conti, sappiate che le province di Aosta, Bolzano e Trento applicano la tariffa base di 3,51 euro per ogni KW in più (oltre ai 53 “standard”). La maggiorazione del 10% (3,86 euro/Kw), interessa solo la provincia di Matera. Abbiamo poi il 15%, ovvero 4,04 euro/Kw, per la provincia di Ragusa, mentre si sale al 20%, ossia 4,21 euro, per le province di Arezzo, Avellino, Bari, Benevento, Carbonia-Iglesias, Grosseto, Latina, Lecce, Pescara, Pordenone, Reggio Emilia, Siracusa, Trieste, Udine e Vicenza. 25% in più, ovvero 4,39 euro/Kw, per Crotone, Ferrara e Sondrio, e le altre? Maggiorazione massima ovviamnete, ovvero il 30% (4,56 euro/Kw).

IPT auto storiche: come funziona

Come funziona l’IPT per le auto storiche? Il pagamento va effettuato, in questo caso, in misura ridotta: 51,65 euro. Attenzione però, perché se le auto sono state costruite da oltre trent’anni, e non sono adibite ad un uso professionale, allora non si paga. Basta fare richiesta sulla nota di presentazione al PRA indicando gli estremi di legge. La legge di riferimento, è quella interessata dall’art. 63, comma 4, Legge 342/2000. Segnaliamo una curiosità: l’agevolazione, modificata dalla Legge di Stabilità 2015, ha visto passare l’anzianità da 20 a 30 anni. La sola Provincia autonoma di Bolzano ha mantenuto la “regola” sui 20 anni.

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