Cambio robotizzato: cosa significa
di Fabio Caliendo | 17-01-2021 | AutoEcco tutto quello che c'è da sapere su questo tipo di cambio, sempre più comune ed utilizzato sulle nostre autovetture
Quante volte sentiamo parlare di cambio robotizzato? Cosa significa? Cerchiamo di capire bene cos’è questo cambio, detto anche elettroattuato o semiautomatico. Non è nulla di complicato, ma è una tipologia di cambio che troviamo sempre di più sulle auto vendute nelle concessionarie. Scopriamo dunque tutto quello che c’è da sapere.
Sommario
Cos’è il cambio robotizzato?
Il cambio robotizzato, altro non è che una tipologia di cambio che trova il suo utilizzo nell’ambito automobilistico. Deriva dalla parola “robotizzazione” ed è denominato anche Cambio Manuale Robotizzato. Si dice robotizzato, perché va a sostituire l’azionamento manuali con azionamenti automatici. Spesso, anche il cambio a doppia frizione, conosciuto con la sigla DTC, viene incluso nella definizione sopraccitata, poiché anch’esso considerato robotizzato per via dell’utilizzo di attuatori automatici. Del resto, il DCT è una vera e propria evoluzione. Non confondetevi dunque con il cambio automatico che, per quanto simile dal punto di vista meccanico, è un dispositivo diverso.
Come funziona il cambio robotizzato?
Se avete un’idea di come funziona un cambio robotizzato, beh, sappiate che il principio è il medesimo, anche se c’è di mezzo l’elettronica. E’ infatti prevista una centralina che grazie a degli attuatori pensa a come far muovere la frizione e la selezione nonché il vero e proprio innesto delle marce. Tutto questo, autonomamente, con una sola pressione del pulsante da parte dell’utente. In sostanza, la centralina dà l’input alla frizione di staccare. Successivamente, avremo il passaggio di rapporto di trasmissione ed il relativo riattacco della frizione stessa.
Sempre la centralina, pensa, tramite la rete CANbus, a controllare il motore che non trasmetterà coppia motrice durante l’accelerazione. Non servirà togliere il piede dal pedale del gas. Stessa cosa in scalata, ove la centralina bloccherà il tutto, e se programmata, provvederà addirittura alla “doppietta”, così da non far affaticare la frizione e non creare scossoni al propulsore. Abbiamo poi due tipi di movimenti: elettrici o idraulici. Il primo vanta ovviamente un peso minore e costi decisamente inferiori. La seconda, invece, offre una velocità superiore di attuazione. Ecco perché le auto sportive offrono il secondo tipo, così da garantire cambiare più rapide.
Due modalità di funzionamento
E’ cosa nota che il cambio robotizzato sia associato a due modalità di funzionamento: manuale o automatico. La prima, vede un minimo impegno del pilota. Questo, provvederà infatti ai passaggi di rapporto con le palette o pulsanti al manubrio, o tramite un tocco di una “finta” leva del cambio. Chiaramente, avremo un “+” ed un “-“, così da scalare o passare al rapporto successivo. Nella seconda, invece, avremo una modalità completamente automatica, con la centralina che si farà carico di tutto in base alle condizioni di guida ed altri parametri decisi franco fabbrica dal costruttore.
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