Come prolungare la vita del motore della moto: consigli per la manutenzione preventiva

Il motore di una moto è più delicato di quello di un'auto. Ecco perché va "coccolato" di più. Vediamo insieme cosa controllare

Quante volte capita di scorrere gli annunci di moto usate, e di leggere: “motore da rifare”, oppure, “motore da rivedere”. Questo significa che molto probabilmente il proprietario, o i precedenti proprietari, non hanno trattato il propulsore come avrebbero dovuto. Se non si segue la manutenzione ordinaria e straordinaria, il motore non avrà certo vita lunga. Come fare per prolungare la vita del motore della vostra moto? Beh, qui sotto vi forniremo qualche consiglio utile.

Sommario

Partiamo da un presupposto. Se per le auto si parla di tre o quattro cilindri, per le moto, non si può dire altrettanto. Si parte dal mono, si passa al bicilindrico (con diversi schemi, dal parallelo al V di diversi gradi), fino ad arrivare al quattro cilindri e, in due o tre casi, al sei cilindri in linea. Il mono, è più delicato, e per forza di cose avrà vita più breve. Seguono i bicilindrici molto spinti. Chiaramente, la corretta manutenzione, fa la differenza in ogni caso.

Come già detto più volte, la cosa più importante è quella di effettuare i tagliandi regolarmente, quindi esattamente come previsto dal costruttore della vostra amato moto. Tendenzialmente, si tratta di  cambiare l’olio lubrificante e meglio se olio alta qualità. Prima di arrivare al tagliando, è chiaramente indispensabile tenere sotto controllo il livello e, ove necessario, rabboccare. Attenzione, poiché soprattutto per le moto, non esiste una “media” per il tagliando. Ci sono monocilindrici che richiedono il cambio dell’olio ogni 5/6.000 km, come due o quattro cilindri che arrivano a 12.000 tranquillamente. Cambiamo poi sempre anche il filtro dell’olio, filtro che serve a “raccogliere” le impurità. Appena tolto, osservatelo bene, non deve esserci pulviscolo di metallo, altrimenti il motore ha un grosso problema.

Il motore di una moto è sicuramene più delicato di quello dell’auto. Bisogna dunque ricordarsi che appena avviato, l’olio dovrà entrare in circolo. Fate dunque scaldare il propulsore per quindici o venti secondi prima di partire. Naturalmente, non essendo ancora caldo, sarà il caso di evitare i regimi medi, o alti peggio ancora. E’ dunque il caso di utilizzare più spesso il cambio, così da far girare il motore a regimi più bassi. E’ poi inutile andare a cercare sempre la zona rossa, soprattutto per i monocilindrici, che “soffrono” i regimi alti.

Si è accennato al cambio. Ricordate che prima e seconda marcia sono le più “corte”, quindi quelle che mettono più “a lavoro” le varie componenti interne del motore, quali cilindri, pistoni, cuscinetti, valvole, camme e molto altro ancora. E’ dunque consigliabile di evitare di “tirare” la prima e la seconda marcia. La frizione non va strapazzata, ma va usata per cambiare rapporto. Soprattutto chi sta in strada, non starà certo “cercando il tempo”.

I liquidi del motore devono sempre essere tenuti sott’occhio e dunque sotto controllo. E’ consigliabile, una volta al mese, controllare non solo il livello dell’olio motore, ma anche il liquido refrigerante (e quello dei freni). Le moto hanno una vaschetta, sempre sita in posizione più o meno visibile. L’acqua dovrà essere sempre dentro i livelli prestabiliti.

Le moto hanno la fortuna di utilizzare la sola benzina. Niente diesel sporco dunque. Va però detto, il carburante di qualità, è tutt’altra cosa. Quando possibile, fate un pieno con la 100 ottani, benzina più facilmente combusta dal motore. Un buon additivo poi, potrà aiuterà a rimuovere le eventuali impurità presenti nei sistemi di lubrificazione ed alimentazione.

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