Come verificare se un’auto è stata rottamata

di | 25-04-2020 | News Noleggio

Come verificare se un’auto è stata rottamata
Confronta

State cercando un’auto usata, l’avete trovata e desiderate finalizzare l’acquisto? Oppure magari in un capannone o in campagna c’è abbandonata sotto un telo l’auto del nonno e vorreste rimetterla a nuovo? La prima cosa da verificare, è se i documenti sono in regola, soprattutto quando si parla di auto ferme da tanto tempo. Queste, infatti, potrebbero essere già state rottamate, cosa che renderebbe difficile se non impossibile, un passaggio di proprietà. Vediamo allora come si fa a verificare se un’automobile è stata rottamata o meno.

Sommario

Il certificato di rottamazione

La prima cosa da cercare, è il certificato di rottamazione. Questo documento viene rilasciato dal demolitore quando distrugge l’auto e consegna le targhe. Un “semplice” foglio di carta, in questo caso, vale più di mille parole. E’ il documento che riesce a fare chiarezza sulla fine della vettura. Se però non lo abbiamo, o non lo troviamo? Procediamo dunque per gradi.

Fisicamente, allo sportello

Se non disponete di internet, non ci sapete fare con i servizi online, allora la cosa più semplice è recarsi al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) e chiedere di far fare una visura su un mezzo. Tramite la targa, infatti, l’ufficio ACI sarà in grado, previo pagamento di una determinata somma, di dirvi vita, morte e miracoli di un determinato mezzo.

La ricerca online

Basta andare su un motore di ricerca, digitare le parole “verificare rottamazione”, e si aprirà (quasi) un mondo. Il servizio è a pagamento per la maggior parte dei siti che troverete, se non tutti. L’importante è avere la possibilità dunque di pagare e di avere il numero di targa. Il documento, essendo rilasciato dalla banca dati telematica del PRA, riporterà non solo le informazioni che riguardano i dati tecnici del veicolo come marca, codice identificativo, numero di telaio, cilindrata e quant’altro, ma anche i dati anagrafici del proprietario e le eventuali ipoteche. Si può dunque sapere tutto su un determinato mezzo. Ricordiamoci però, che nella banca data del PRA, non sono registrati i ciclomotori (50cc), i veicoli agricoli, gli autobus, i caravan, le roulotte, i carrelli tenda, le barche ed i gommoni e le targhe di vecchio tipo (ad esempio NA 225678), ovvero quelle immatricolate prima del 1993.

Auto rottamata? Va reimmatricolata

Se l’auto è stata rottamata, bisognerà per forza immatricolarla una seconda volta, ma sono presenti targhe e carta di circolazione, basterà rivolgersi al PRA per una reiscrizione del veicolo e la successiva annotazione alla Motorizzazione Civile. Se manca la carta di circolazione, occorre procedere con la reimmatricolazione del veicolo, con il medesimo numero di targa. Infine, se non sono disponibili le targhe, la reimmatricolazione dovrà forzatamente essere richiesta direttamente alla Motorizzazione Civile. Questa, provvederà a rilasciare una nuova targa ed una nuova carta di circolazione. A questo punto, si può poi procedere con la reiscrizione al PRA.

Quali sono i costi?

Vediamo infine i costi di reimmatricolazione.  Gli emolumenti ACI/PRA, hanno un costo di 27 euro. Bisogna poi aggiungere l’imposta di bollo per l’iscrizione al PRA di 32 euro, i diritti della Motorizzazione Civile Diritti (10,20 euro), l’imposta di bollo per la reimmatricolazione (32 euro) ed il costo della targa, che va da 41,78 a 45,68 euro.

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