Differenza tra autovettura e autocarro

di | 17-03-2024 | News Noleggio

Fate molta attenzione alla differenza tra autocarro ed autovettura. Ecco tutto quello che c'è da sapere, sanzioni incluse!

Differenza tra autovettura e autocarro
Confronta

Avete mai sentito parlare di autocarro? Se sì, sapere qual è la differenza tra autovettura e autocarro? Conoscete le limitazioni di utilizzo di questo mezzo? Cerchiamo dunque di capire di più sul tema. Tendenzialmente chi sa cos’è un autocarro, sa anche che è un mezzo che consente di ottenere un importante risparmio fiscale. E’ per questo che in passato era pratica abbastanza comune, l’immatricolare un’auto proprio come autocarro.

Perché immatricolarla autocarro? Ovviamente per dei vantaggi, e parliamo ai fini Irpef, Ires e Irap, al contrario dell’Iva, che resta la medesima. Un autocarro, se “trasformato”, implica una modifica della destinazione d’uso del veicolo. Questo significa che qualsiasi costo relativo al veicolo è deducibile al 100 per cento dal reddito imponibile. Come accennato, la detrazione dell’IVA rimane al 40%, che il bene sia di un privato o una azienda dunque, non cambia. Molti SUV in passato, sono stati dunque immatricolati autocarro, ma naturalmente il legislatore ha messo mano sulla cosa appena possibile, così da “sanare” un buco normativo. Ora le regole sono infatti diverse, quindi è meglio fare molta attenzione, poiché le multe sono salatissime.

Sommario

Autocarro: le categorie

Dopo migliaia di SUV immatricolati come autocarri, il Governo ha deciso di mettere le mani e limitare la cosa, visto che la situazione stava diventando davvero incontrollabile. Cosa hanno pensato di fare? Intervenire sui costi di reimmatricolazione auto, inserendo prescrizioni e criteri più oggettivi per circoscrivere quali mezzi possano essere identificati come autocarri (e quali no, ovviamente). La differenza su cui è intervenuto il legislatore, è in particolare il rapporto tra la potenza e la portata del veicolo. Questa, non deve essere uguale o maggiore a 180 kW. Oltre a questo poi, il legislatore ha pensato di fare due categorie: la M1 (per il trasporto di persone) e la N1, per il trasporto delle merci con massa non superiore a 3,5 tonnellate.

Tutto abbastanza semplice, se non fosse che però, per la seconda categoria non rientrano negli autocarri quei veicoli che, pur essendo inseriti nella categoria N1, hanno il codice di carrozzeria F0 (se hanno quattro o più sedute), oppure non hanno il rapporto previsto tra potenza e portata. L’autovettura immatricolata autocarro dovrà dunque rispettare le limitazioni fissate dalla legge.

Assicurazione: cosa cambia?

Quanto costa l’assicurazione di autocarro? Possiamo dirvi che il premio per gli autocarri non viene calcolato sulla cilindrata come avviene per le autovetture, bensì sulla portata. Ecco che dunque le autovetture immatricolate autocarro nuove, tipo SUV, vedo un risparmio piuttosto interessante, dato che tendenzialmente la cilindrata è alta, ma il peso è ridotto. Le compagnie sono corse però ai ripari. Come prima cosa, è previsto un tetto massimo di sinistri, che non devono andare sopra i 2 o 3. Superati questi, è richiesto il versamento di un ulteriore capitale per avere la copertura assicurativa. Un tetto che non troviamo nella normale polizza auto.

Automobile immatricolata autocarro falsa, cosa si rischia?

Utilizzare un autocarro ad uso promiscuo, vede come conseguenza delle grosse sanzioni. Pariamo da ciò che dice l’art. 54 C.d.S.: “Autocarri: veicoli destinati al trasporto di cose e delle persone addette all’uso o al trasporto delle cose stesse”. In linea generale possiamo asserire che la funzione primaria dell’autocarro è il trasporto di cose. Le persone eventualmente trasportate sull’autocarro, devono poi essere strettamente collegate alle cose trasportate. Se per esempio a bordo c’è del materiale da lavoro, è corretto che a bordo ci siano degli operai.

Dunque che tipo di rapporto ci deve esistere tra l’autista e le persone trasportate, nonché con il proprietario del veicolo, possa essere quest’ultimo il locatario, l’usufruttuario, od il proprietario con patto di riservato dominio? Se il mezzo è in disponibilità di una azienda, l’autista ed i suoi trasportati devono essere dipendenti regolarmente assunti. Sono inclusi nella categoria i soci di società di persone, nonché  i collaboratori famigliari in possesso di contratto di impresa famigliare. In ogni caso dunque, la domenica, o un giorno festivo, non sarà possibile circolare con la famiglia a bordo. Questo perché così facendo si tratterebbe di utilizzo improprio di veicolo. L’art. 82 del Codice della Strada prevede infatti, per questa violazione, una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 422,00 ad un massimo di 1.695,00 euro. Sanzione accessoria, la sospensione della carta di circolazione da uno a sei mesi.

Abbiamo parlato di assicurazione. Entriamo ora un filo più nello specifico. Normalmente il contratto di assicurazione RCA stipulato dalla società proprietaria del mezzo va chiaramente a considerare i trasportati, per i quali sussiste regolare copertura. Questo significa dunque che solo le persone che abbiano attinenza con il carico e siano dipendenti, soci, etc, siano coperti in caso di sinistro. Cosa significa? Che chi non è inerente al lavoro, non avrà copertura assicurativa in caso di sinistro.

Facciamo dunque molta attenzione, soprattutto a quest’ultima parte. Ricapitolando, in caso di sinistro stradale, per il quale vi sia responsabilità del conducente dell’autocarro (significa che quindi il fatto non preveda alcuna responsabilità di terzi), in assenza di eventuali clausole specifiche differenti, la compagnia RCA andrà sì a risarcire il danno al trasportato, salvo però poi rivalersi sul proprietario e sul conducente del mezzo. Spesso i mezzi immatricolati come autocarro sono i pick-up. Facciamo dunque molta attenzione a tutte queste cose, perché un errore banale può costare caro. A proposito di caro, se volete vedere quali sono i pick-up più economici del 2024, cliccate qui!

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