Quanto costa sdoganare un’auto?  

di | 02-09-2025 | News Noleggio

State pensando di acquistare un'auto di provenienza estera? Ecco tutto quello che c'è da sapere sullo sdoganamento

Quanto costa sdoganare un’auto?  
Confronta

Siete in molti a chiederci quale sia la procedura per “portare” un’auto dall’estero in Italia. Partiamo dal fatto che, a regolare in parte la questione, è l’articolo 132 del Codice della Strada (CdS). Questo stabilisce che un mezzo con targa straniera non può circolare in Italia per più di 12 mesi dal primo ingresso (a meno che il conducente non sia residente all’estero). Diverso è il caso di un nostro connazionale. Per i cittadini italiani, infatti, lo scenario cambia. In questo caso si fa riferimento all’art. 93-bis del CdS, che disciplina la circolazione nel Bel Paese. Vediamo cosa c’è da sapere.

Sommario

Quando è obbligatorio immatricolare un’auto estera?

Se importate un’auto dall’estero e risiedete in Italia, siete obbligati a immatricolare il veicolo entro 3 mesi dalla data di acquisizione della residenza o dall’importazione. Dovrete dunque avere targa e libretto italiani. Ci sono delle eccezioni? Sì, ed eccole.

Le eccezioni all’immatricolazione obbligatoria per residenti italiani

  • Veicolo non di proprietà: si può utilizzare il mezzo liberamente se immatricolato all’estero e senza reimmatricolazione in Italia, a patto che lo si utilizzi a noleggio, in leasing o in comodato d’uso. Il mezzo dovrà essere di proprietà di un’azienda con sede in un altro Stato UE o SEE (che non abbia stabilito in Italia una sede secondaria o altra sede effettiva). Occorre però circolare con un documento sottoscritto con data certa dal proprietario, che dichiari a quale titolo e per quale durata complessiva l’utilizzatore disponga del mezzo stesso.

In caso si superino i 30 giorni (anche non continuativi) l’anno solare, l’utilizzatore dovrà registrare questo documento nel registro apposito REVE (Registro dei Veicoli Esteri) tenuto dal PRA. Senza questo documento si rischia una multa.

  • Veicolo di proprietà di lavoratori transfrontalieri: i lavoratori italiani che operano in aziende con sede in Stati confinanti (Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, Città del Vaticano) possono continuare a usare il veicolo con targa estera, purché lo registrino al REVE entro 60 giorni dall’acquisizione. Negli altri casi, i residenti italiani dovranno immatricolare il mezzo in Italia (targa e libretto di circolazione italiani).

Sanzioni per mancata immatricolazione nei tempi previsti

Qualora non si rispettino le tempistiche di immatricolazione, le sanzioni non sono affatto leggere. La sanzione amministrativa va da 711 a 2.848 euro (ridotta a 250–1.000 euro se il mezzo è in comodato, ma l’utilizzatore non ha a bordo il documento che ne attesti la disponibilità). È inoltre previsto il ritiro del documento di circolazione con immediata cessazione della circolazione del veicolo tramite fermo amministrativo e ordine di trasporto e deposito in un luogo privato. È poi prevista la confisca del veicolo e la vendita all’asta qualora, entro 180 giorni, il veicolo non venga immatricolato in Italia o non sia richiesto il rilascio di un foglio di via per condurlo oltre confine. Infine, se durante il decorso dei 180 giorni il veicolo viene sorpreso a circolare, il conducente, o chi per esso, sarà punito con una sanzione amministrativa tra 1.988 e 7.953 euro (più la revoca della patente).

Procedura di immatricolazione di un veicolo estero

Detto questo, un residente in Italia che importa un’auto deve fare attenzione a diversi aspetti, soprattutto a livello fiscale. Il veicolo da immatricolare in Italia dovrà essere considerato fiscalmente nuovo e non usato. Questo perché la classificazione ha un impatto diretto sul regime IVA applicabile (può comportare costi aggiuntivi significativi al momento della richiesta della targa italiana). Il mezzo è considerato fiscalmente nuovo se non è mai stato immatricolato in un Paese estero e ha percorso meno di 6.000 km, oppure se è stato venduto entro 6 mesi dalla prima immatricolazione.

Se l’omologazione è UE (europea), l’immatricolazione è più semplice, perché avviene tramite un controllo documentale. Se invece il mezzo è extra-UE, occorre sottoporlo a un collaudo tecnico presso la Motorizzazione Civile (“Visita e Prova”).

Pagamento dell’IVA

Veniamo ai costi, iniziando dal pagamento dell’IVA all’importazione. Gli importi variano in base a diversi fattori: la provenienza del veicolo (UE o extra-UE) e l’inquadramento fiscale (nuovo o usato). Se è considerato “fiscalmente usato” non si paga IVA: l’immatricolazione avviene infatti nel cosiddetto “regime IVA Margine”. Se invece è “fiscalmente nuovo”, occorre versare il 22% di IVA tramite F24, oltre al prezzo di acquisto del veicolo (cosiddetto “regime IVA Esposta”).

Oltre all’eventuale IVA e ai dazi doganali, i costi di immatricolazione di un’auto estera includono l’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione) €150,81 + maggiorazioni che dipendono dalla provincia di residenza, dalla tipologia di alimentazione e dai kW dell’auto (potenza termica), oltre ai Diritti DT (Diritti Motorizzazione) €10,20. A questo si aggiungono:

  • Emolumenti ACI €27,00
  • Imposta di bollo per il rilascio del DU – Motorizzazione (Documento Unico di Circolazione) €48,00
  • Versamenti PagoPA PRA €5,50
  • Versamenti PagoPA Motorizzazione €3,56
  • Costo rilascio delle targhe (anteriore e posteriore) €41,78 (per gli autoveicoli, variabile in base al tipo di veicolo e al formato della targa)
  • Competenze di agenzia (o Delegazione ACI) per la gestione della pratica, variabili in base alla complessità

Insomma, il costo base parte da circa €320,00, ai quali vanno aggiunte le maggiorazioni dell’IPT e le competenze dell’agenzia di pratiche auto o della delegazione ACI. Ci si può rivolgere a un’agenzia di pratiche auto o a una delegazione ACI. Il “fai da te” è complicato, perché richiede di recarsi presso uno sportello STA (Sportello Telematico dell’Automobilista) in un Ufficio Provinciale della Motorizzazione. Successivamente, ed entro 60 giorni, occorre recarsi al PRA per l’iscrizione nel registro del veicolo e il rilascio del DU aggiornato.

I documenti per immatricolare in Italia un veicolo estero

Riportiamo di seguito i documenti utili all’immatricolazione di un veicolo estero:

  • Istanza Unificata (per immatricolazione alla Motorizzazione e iscrizione al PRA)
  • Fotocopia di un documento d’identità dell’acquirente
  • Dichiarazione sostitutiva resa dal legale rappresentante (solo se l’acquirente è una società)
  • Originale della carta di circolazione estera e fotocopia (solo se il veicolo è già stato immatricolato in precedenza)
  • Fotocopia di un documento con evidenza del C.F. dell’intestatario del veicolo (venditore)
  • Certificato di conformità europeo (COC) o scheda tecnica del veicolo
  • Copia del permesso di soggiorno dell’acquirente (se cittadino extracomunitario residente in Italia)
  • Originale del certificato di proprietà (solo per veicoli provenienti dalla Germania)
  • Contratto o fattura di acquisto (se l’auto è stata acquistata da un commerciante)
  • F24 pagamento IVA del veicolo

Se parliamo di casi in cui non esistano accordi bilaterali tra l’Italia e il Paese in cui è stata acquistata l’auto, tutti i documenti redatti in lingua straniera dovranno essere accompagnati da traduzioni ufficiali e legalizzate. Naturalmente, anche questi costi saranno a carico dell’acquirente. Le tempistiche? Variano da pochi giorni a diverse settimane.

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