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RCA: la classe di merito nelle coppie di fatto
di Ilaria Macchi | 19-04-2018 | News Assicurazioni, News e Varie, News NoleggioTrend Casa Luce
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153.03 €/MESEL’Italia troppo spesso viene definita “il regno della burocrazia“, che tende a bloccare molti ambiti. Finalmente almeno per quanto riguarda una delle tasse più importanti che tutti i possessori di veicoli sono tenuti a sostenere, l’RCA (la polizza auto obbligatoria), un importante ostacolo è stato eliminato. Anche chi vive in regime di coppia di fatto potrà infatti usufruire della stessa classe di merito del proprio convivente. A formalizzare l’importante novità è l’Ivass, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni.
Sommario
RCA: stessi diritti per coniugi e conviventi
Troppo spesso non sono mancate le lamentele in Italia per la differenza di diritti di cui possono godere i coniugi uniti in matrimonio rispetto a quelli che, pur convivendo, non sono sposati. Spesso anche in occasione di un semplice ricovero in ospedale la disparità di trattamento è evidente.
L’Ivass, l’Istituto di vigilanza per le assicurazioni, ha però deciso finalmente di equiparare la situazione almeno per chi è in possesso di una macchina. Finora infatti era possibile ereditare la classe di merito (con relativi vantaggi nei costi) solo per i coniugi o da genitori a figli (ideale per far risparmiare i neopatentati). Ora questo potrà essere possibile anche per chi vive in regime di coppia di fatto. una situazione ormai sempre più diffusa nel nostro Paese. Molto spesso, infatti, le unioni civili rappresentano una scelta quasi “obbligata” per chi in passato si è già sposato e non una libera decisione.
La nuova norma voluta dall’Ivass
La nuova norma introdotta dall’Ivass si costituisce di due differenti provvedimenti e nasce con l’obiettivo di attribuire nuovi criteri per l’assegnazione delle classi di merito.
Il primo, secondo quanto viene precisato dall’organismo, punta a valutare con maggiore precisione il livello di sinistrosità della persona assicurata. L’attestato di rischio, quindi anche l’entità del premio assicurativo. dipenderanno quindi anche dal numero di incidenti liquidati a ridosso o dopo la scadenza del contratto. Una situazione di cui si dovrà tenere presente anche nel caso in cui l’intestatario della polizza dovesse avere deciso di cambiare compagnia.
Non è finita qui. C’è infatti anche un secondo provvedimento, volto a cercare di ridurre le disparità che erano finora presenti tra diverse categorie di utenti. Tra queste rientrano i veicoli intestati a conviventi di fatto e uniti civilmente, a portatori di handicap e oggetto di un contratto di leasing. Anche chi non è unito da un matrimonio potrà infatti ora ereditare la classe di merito del familiare convivere. Per godere di questo importante vantaggio sarà però necessario dimostrare, ovviamente carte alla mano, di vivere effettivamente sotto lo stesso tetto.
RCA: al lavoro per fermare i “furbetti”
L’Ivass ha inoltre deciso di muoversi attivamente per cercare di eliminare, o almeno ridurre, i possibili comportamenti di utenti intenzionati a “truffare” la propria compagnia assicurativa. L’organismo ha infatti introdotto “l’attestato di rischio dinamico“, che impedisce di denunciare un incidente solo dopo che si è arrivati a cambiare operatore pensando di beneficiare di importanti vantaggi a favore dei nuovi clienti.
Questo nuovo tipo di attestato di rischio (il documento pensato per dimostrare se l’intestatario sia stato coinvolto in uno o più incidenti e che stabilisce la classe di merito in base al percorso del cliente) servirà a individuare gli incidenti che l’assicurato non dichiara (o dichiara in ritardo). L’obiettivo da raggiungere è chiaro. In diversi casi si arriva a dichiarare di essere stato coinvolto in un incidente solo tempo dopo per passare a una classe ritenuta più favorevole. Non mancano anche i casi di cambio compagnia (con l’abolizione del tacito rinnovo le procedure sono più semplici) effettuati proprio prima che l’operatore in essere si accorga del sinistro in cui è stato coinvolto il cliente.
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