Scooter tre ruote: marche e modelli

di | 05-09-2021 | News Noleggio

Ecco tutte gli scooter a tre ruote in vendita attualmente, incluso una "intrusa", una moto che ha... tre ruote!

Scooter tre ruote: marche e modelli

Se state cercando uno scooter a tre route, sappiamo che non c’è molta scelta. In totale, ne possiamo al momento contare appena cinque. Leader di settore è Piaggio, che offre la gamma MP3 300, 350 e 500, scooter che sono affiancati dalla versione più compatta denominata HPE. C’è poi Qooder con il QV3 (in versione elettrica Qve) ed il più piccolo Nuvion. Abbiamo poi Adiva con l’AD3, Peugeot con il Metropolis e, Yamaha con i Tricity 125, 155 e 300.

Sommario

Scooter tre ruote: perché?

Per quale motivo bisognerebbe scegliere uno scooter a tre ruote? Sicuramente non per la leggerezza e la semplicità di manutenzione, visto che c’è una ruota in più, ed i vari sistemi di basculamento e sterzata. Perché allora? Facile, ci sono tre ruote, quindi il mezzo è più sicuro, visto che all’anteriore abbiamo il doppio dell’aderenza. A livello dinamico poi, avendo una ruota in più abbiamo un effetto giroscopico superiore, quindi meno maneggevolezza, ma più stabilità. Ancora, con una ruota in più, frena di più e meglio, inoltre alcuni hanno la frenata combinata con tanto di pedale, solitamente abbinata alla omologazione come quadriciclo leggero. Un particolare che consente la guida con la patente B.

Chiaramente quando parliamo di sicurezza, intendiamo anche quando l’asfalto non offre aderenza, vuoi perché di bassa qualità, vuoi perché è bagnato. Frenare “tranquilli”, non ha prezzo dunque. Certo, i tre ruote sono più ingombranti, pesano di più in manovra, e quindi quando si parcheggia la differenza è tangibile.

Piaggio MP3

Piaggio è stata la prima a crederci in questo progetto, tant’è che il primo MP3 è nato nel lontano 2006. La struttura anteriore delle due ruote utilizza uno schema a parallelogrammo alto, su cui si articolano due braccetti. Come anticipato, in gamma ci sono due famiglie, gli MP3 e gli MP3 Yourban (ora si chiama HPE – 300cc). La prima famiglia è più classica, dedicata agli uomini d’affari, ma è anche più grande nella struttura ed offre dunque maggiore protezione aerodinamica. La seconda è più per i giovani, più “sbarazzina”, con linee più moderne ed “aggressive”.

In ogni caso, per tutti abbiamo il sistema di sospensione anteriore a quadrilatero articolato, con un sistema elettroidraulico di bloccaggio del basculamento. Una tecnologia che consente di stare in equilibrio da fermi, e utile anche per parcheggiare negli spazi ridotti, visto che non si inclinerà lo scooter. L’MP3, non è solo elegante ma anche pratico, visto che vanta una notevole capacità di carico. Sotto la sella troviamo infatti un vano ampio, rivestito da soffice moquette. Due le motorizzazioni: 350 e 500 cc (da 41 CV). La dotazione di serie prevede ABS ed ASR.  Si guida con patente A-B.

Yamaha Tricity: il giapponese

Se cercate qualcosa di piccino, umano nelle dimensioni, allora dovete valutare lo Yamaha Tricity, offerto nelle cilindrate di 125, 155, e 300 cc.  E’ sicuramente il più leggero e dunque facile da guidare in circolazione. Vanta la pedana piatta, un sottosella ampio ed il freno di stazionamento al manubrio. Il sistema anteriore è simile al Piaggio, con uno schema a parallelogramma deformabile, ma qui abbiamo una doppia forcella. Non è previsto blocco della sospensione e va issato sul centrale o sul laterale.

Entrambi montano il motore Blue Core ad alta efficienza e bassi consumi, ma volendo c’è la versione 300, dotata della collaudata tecnologia Yamaha Leaning Multi Wheel (LMW) per l’articolazione delle ruote anteriori. Il propulsore è un monocilindrico di derivazione XMax 300 (28 CV). Può essere guidato dai possessori di patente A o B (si devono aver compiuto i 21 anni), grazie all’interasse delle ruote anteriori. Di serie abbiamo ABS, controllo di trazione di serie, sistema Tilt Lock Assist, e la frenata ripartita Unified Braking System Yamaha. Di serie anche il freno di stazionamento. Nel sottosella entrano due integrali. Il 125 si guida con patente B, ed il 155 con patente A.

Peugeot Metropolis: la risposta francese

Ottima alternativa è il Peugeot Metropolis, proposto in versioni Allure, RSe e RX-R. Abbiamo il controllo di trazione (tre livelli) ed il sistema di frenata con ABS di serie (Nissin-Continental). Interessante il sistema di attivazione delle quattro frecce in casa di frenata di emergenza. All’anteriore, abbiamo uno schema a parallelogramma deformabile “basso”, con ruote interconnesse e monoammortizzatore centrale. Preciso, fluido e progressivo, è un po’ rigido a livello di assetto. Di serie abbiamo lo schienalino regolabile, le luci diurne a LED, il freno di stazionamento ad attivazione elettrica dal manubrio e la Smart-key. Il vano di carico è con doppia apertura, mentre la parte posteriore ha spazio per un modulare. Lo scooter è guidabile con patente B.

Qooder: il tre ruote “idraulico”

Continuando il nostro viaggio nei tre ruote, troviamo il Qooder QV3, che vede il suo punto di forza nello schema della sospensione anteriore idraulica denominata HTS (Hydraulic Tilting System). E’ un quadrilatero articolato, ed uno dei lati è realizzato da una linea idraulica. Azionando i freni dunque, si può rimanere fermi in equilibrio. Una volta parcheggiato e tirata la leva di stazionamento, il sistema “chiude” il circuito idraulico e lo scooter resta comunque in piedi.

Nel sottosella c’è spazio per due caschi demi-jet. Il motore è un monocilindrico da 350 cc. Interessante l’impianto frenante: con la leva sinistra o con il pedale si azionano tutti e tre i dischi, mentre con la leva destra “attaccano” solo gli anteriori. Il prezzo è di 8.699 euro. Insieme a lui, c’è anche il Qve, elettrico e spinto da un motore da 34 kW. Ha 110 km di autonomia, retromarcia e frenata rigenerativa. Infine, citiamo il Qooder Nuvion, tre ruote guidabile con la patente B. Il motore è un 300 cc da 29 CV. I Qooder sono guidabili con patente A-B.

Adiva AD3, ha il tetto!

Siamo all’ultimo tre ruote del lotto, l’Adiva AD3, l’unico scooter con il tetto! Quest’ultimo è modulare e può dunque essere ripiegato ed inserito nel baule posteriore. Decisamente comodo, in caso di precipitazioni atmosferiche. Quanto alla sospensione anteriore, abbiamo quattro braccetti indipendenti collegati tra di loro. Il propulsore vede una cubatura di 400 cc ed è disponibile anche in versione LT. Quest’ultima, grazie al pedale del freno sulla pedana ed alla carreggiata più larga, può essere guidato anche con la sola patente B.

Yamaha Niken: la moto

Non possiamo poi non citare l’unica moto a tre ruote, la Yamaha Niken, prima moto dotata della tecnologia multiruota (LMW). La Niken sfrutta all’anteriore un quadrilatero alto e doppia forcella, mentre il resto è di derivazione MT-09, motore incluso. Le ruote anteriori sono da 15 pollici è la carreggiata è di 410 mm. La forcella è regolabile e grazie all’offset di sterzo ed allo schema Ackermann, la ruota interna può percorrere una traiettoria con raggio inferiore a quella esterna.

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