Triumph Tiger 660 Sport Vs Yamaha Tracer 700: confronto tra crossover

di | 30-03-2024 | News Noleggio

Non chiamatele entry level! Triumph Tiger 660 Sport e Yamaha Tracer 700 possono essere le moto perfette per fare qualsiasi cosa, ma quale scegliere?

Triumph Tiger 660 Sport Vs Yamaha Tracer 700: confronto tra crossover
Confronta

State cercando una moto ad un prezzo umano? La volete comoda per viaggiare, ma che allo stesso tempo diverta la domenica tra le curve? Vi deve portare a lavoro ogni giorno? Deve avere la giusta potenza per divertire? Forse state chiedendo troppo… o forse no, perché ci sono due crossover che potrebbero fare al caso vostro. Una è inglese, e si chiama Triumph Tiger 660 Sport, l’altra è giapponese, ed ha il nome di Yamaha Tracer 700. Quale scegliere tra le due? Beh, mettiamole a confronto e cerchiamo di capirne pregi e difetti!

Media cilindrata, la scelta giusta

Iniziamo con il dire che l’elettronica di oggi, propone dei motori tra i 600 ed i 700 cc davvero belli da guidare, grazie ad erogazioni che potremmo definire “elettriche”, ovvero prive di erogazioni appuntite, vuote ai bassi e troppo piene agli altri. In questo caso per le due moto scelte, abbiamo dei motori davvero interessanti, anche se diversi per scelte tecniche. Iniziamo con la Triumph Tiger 660 Sport, che monta un propulsore tricilindrico da 660 cc, ereditato dalla Trident 660. Vanta il raffreddamento a liquido ed ha misure di alesaggio x corsa 74 x 51,1 mm. La potenza massima è di 81 CV a 10.250 giri/min. con una coppia massima di 64 Nm a 6.250 giri/min.. Il cambio è ovviamente a sei rapporti.

La concorrente Yamaha Tracer 700 risponde invece con l’ultra collaudato motore bicilindrico parallelo da 689 cc, anch’esso con raffreddamento a liquido. Le misure di alesaggio x corsa sono rispettivamente di 80,0 x 68,6 mm. La potenza è leggermente inferiore, infatti sono dichiarati 74 CV a 8.750 giri/min, mentre la coppia massima è di 67 Nm a 6.500 giri/min., quindi superiore. Insomma se l’inglesina mostra più pepe, con un allungo superiore, la giapponesina risponde con un motore che tende a fornire più spinta. Ne escono decisamente alla pari.

Design a tutto spigolo

Possiamo poi al confronto da ferme, e ve lo diciamo subito, definirle “entry level” è davvero riduttivo. Entrambe vantano fari Full LED, e per entrambe abbiamo strumentazione TFT (collegabile allo smartphone), che però sull’inglese è accostata ad uno strumento digitale. Va detto, da questo punto di vista la Yamaha mostra un TFT “meglio organizzato” nelle informazioni ed uno strumento appena più grande, ma soprattutto meglio leggibile. La Triumph però ha un’estetica più “umana”, meno manga, meno “da insetto”, e sicuramente stanca meno.

Entrambe offrono spazio per il passeggero, sono comode ed offrono una posizione di guida piuttosto eretta. Il cupolino è regolabile su entrambe le moto, con quello di Triumph più protettivo ma leggermente più difficile da regolare, quello di Yamaha più piccino e meno protettivo, ma più intuitivo da “muovere”. Insomma anche qui ne escono alla pari.

Ciclistica “da grande”

Passiamo ora alla ciclistica di queste due piccole grandi moto. Ripartiamo ancora una volta dall’inglese, che offre un telaio perimetrale in acciaio tubolare che lavora in simbiosi con un forcellone bibraccio in acciaio. Yamaha offre una soluzione pregiata, con un telaio a diamante ed un forcellone bibraccio in alluminio, quindi il punto va alla giapponese. L’inglese però si riprende il punto sulle sospensioni (Showa), visto che all’anteriore abbiamo una forcella a steli rovesciati SFF ed un mono regolabile nel precarico, visto che la giapponese propone una “banale” forcella telescopica.

A “frenare” la Triumph troviamo all’anteriore un impianto a doppio disco da 310 mm con pinze Nissin a 2 pistoncini, ed al posteriore un disco da 255 mm, morso da una pinza Nissin monopistoncino. Yamaha risponde con un impianto meno performante, visto che per lei i dischi anteriori sono da 298 mm (245 mm al posteriore). Entrambe offrono ovviamente l’ABS. Punto all’inglese, che però lo riperde sulla bilancia. L’inglese in ordine di marcia pesa 206 Kg, contro i 197 Kg della giapponese, tant’è che i consumi dichiarati sono di 4,5 litri per 100 Km per Triumph, e 4,3 per Yamaha.

Prezzi e considerazioni finali

Partiamo dal prezzo. La Yamaha Tracer 700 ha prezzi a partire da 9.199 euro, mentre la Triumph Tiger 660 Sport parte da 9.495 euro. A conti fatti, siamo lì, ma a breve arriveremo al “perché” questi 300 euro in più li valgono tutti. Moto del genere però, sono dedicate al turismo, ed infatti sono previsti degli accessori. I giapponesi propongono la Yamaha Tracer 700 GT, una scelta furba, visto che con 1.000 euro tondi tondi in più, vede nella dotazione standard i bauletti laterali rigidi da 20 litri (più portapacchi posteriore), il parabrezza alto e la sella di lusso per un comfort totale.

Triumph risponde con un “pack” che comprende le borse laterali (659 euro) ed il portapacchi posteriore (158 euro), ai quali vanno aggiunti la sella comfort (190 euro). Il parabrezza più alto non c’è (grave mancanza, anche se il catalogo comprende tanti altri accessori utilissimi che Yamaha non ha), e si arriva ad un totale di 10.503 euro, contro i 10.199 euro della giapponese.

Dunque? Quale scegliere? Arriviamo ai 300 euro in più, che come detto valgono tutti. Parliamo delle emozioni che può fornire il motore Triumph. Non ha solo un maggiore allungo, ma ha un sound che si distingue dalla Yamaha. E’ più sportivo, più accattivante, più galvanizzante. Ecco, in questo si distingue l’inglese dalla giapponese. Il brio alle accelerazioni del tricilindrico inglese è un’altra cosa. Tre cilindri, come quei 300 euro in più che ballano, ma su un importo di 9.000 euro… di cosa stiamo parlando? Non sono nulla. Certo, bisogna recarsi in concessionaria, farsi fare il prezzo e vedere se ci sono delle promo in corso.

Ad esempio a marzo Yamaha supervaluta il tuo usato di 1.000 euro oppure ti offre accessori originali, in omaggio a tua scelta, per un valore di 1.000 euro. Per marzo, Triumph risponde con le borse laterali ed attacchi incluse nel prezzo, per un valore di 659 euro. In aggiunta, ordinando entro fine marzo la Tiger Sport 660 una ulteriore iniziativa esclusiva: un vantaggio cliente dal valore di 500 euro. A voi la scelta!

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