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Antenne 5G in Italia
di Silvio Spina | 16-11-2021 | News Cellulari, News Fastweb, News Iliad, News TIM, News Vodafone, News WindTreNel nostro Paese il 5G sta ancora muovendo i suoi primi passi: la nuova tecnologia mobile, infatti, è disponibile principalmente nei grandi centri e in alcune aree dove sono state lanciate le prime sperimentazioni. È già possibile avere una mappa delle antenne 5G in Italia?
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36.95 €/MESENel nostro approfondimento dedicato alla tecnologia Internet 5G abbiamo già visto come funziona la nuova rete mobile, quali sono le prestazioni e quali i vantaggi rispetto ai precedenti standard. In questo spazio, invece, vogliamo concentrarci soprattutto sulla copertura e in particolare sulle antenne 5G in Italia: com’è possibile sapere dove si trovano? E dov’è già disponibile il 5G dei principali operatori?
Sommario
- Come funzionano le antenne 5G?
- Antenne 5G in Italia: la mappa
- Le antenne 5G operatore per operatore
- Dove sono le antenne 5G Vodafone
- Dove sono le antenne 5G TIM
- Dove sono le antenne 5G WINDTRE
- Dove sono le antenne 5G Iliad
- Dove sono le antenne 5G Fastweb Mobile
- Quanto è veloce il 5G in Italia
- Il 5G in Italia: le novità
- Cosa prevede il Piano “Italia 5G”
- Mappatura reti mobili Infratel: i numeri principali
- Oltre 2 miliardi di investimenti
Come funzionano le antenne 5G?
Le antenne 5G si basano sulla tecnologia MIMO (Multiple Input Multiple Output), già utilizzata da tempo su diversi dispositivi, come ad esempio smartphone o modem: si tratta di un sistema che consente di utilizzare più antenne e, quindi, più flussi di dati in contemporanea. Ogni antenna, inoltre, può essere gestita autonomamente ed emette il segnale solo su richiesta, in modo mirato. Questo tipo di tecnologia, in grado di direzionare e concentrare il segnale su un punto richiedente, viene chiamato beamforming.
Altra interessante caratteristica delle antenne 5G è la loro alta efficienza dal punto di vista energetico: quando non devono trasmettere alcun segnale, infatti, entrano in una sorta di stand-by, riducendo al minimo i consumi e l’impatto sull’ambiente.
Per quanto riguarda le frequenze, il 5G opera sulle bande a 3,6-3,8 GHz e su quella a 26,5-27,5 GHz. È prevista, inoltre, l’assegnazione della banda a 700 MHz al 5G, attualmente in uso nel digitale terrestre, a seguito del passaggio al nuovo standard DVB-T2 (l’inizio dello switch-off per liberare le frequenze, previsto per il 1° settembre 2021, ha subito uno slittamento al prossimo anno): questo passaggio viene definito cruciale per dare maggior spinta alla diffusione del 5G a livello nazionale, poiché la frequenza a 700 MHz permetteerà alla nuova rete di arrivare più facilmente all’interno di edifici e di attraversare eventuali ostacoli.
Dopo aver riassunto in modo breve e semplice le principali caratteristiche delle antenne delle reti mobili di nuova generazione, vediamo com’è la copertura nel nostro Paese.
Antenne 5G in Italia: la mappa
La società nPerf, che si occupa di misurare la velocità e la qualità delle connessioni Internet di tutto il mondo, mette a disposizione sul sito ufficiale una mappa della copertura 5G in Italia. I risultati possono essere filtrati in base all’operatore (Iliad, TIM, Vodafone, WINDTRE) e, oltre alla copertura di rete, questa interessante mappa interattiva mostra anche la velocità in download della connessione.
Come specifica la stessa società, i dati vengono raccolti dai test effettuati dagli utenti che scaricano e utilizzano l’app nPerf da smartphone (è gratis sia per Android che per iOS): non devono essere considerati, quindi, dei numeri assoluti e potrebbero non prendere in considerazione tutte le zone effettivamente coperte dal 5G.
Le antenne 5G operatore per operatore
In base ai dati ufficiali delle compagnie che hanno già lanciato il 5G nel nostro Paese, invece, questi sono i centri dove è già possibile utilizzarlo e i metodi per verificare la presenza delle antenne:
Dove sono le antenne 5G Vodafone
Sul sito ufficiale della compagnia leggiamo che il 5G Vodafone è disponibile a Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli, Genova, Bergamo, Brescia, La Spezia, Monza, Novara, Verona, Padova, Parma, Rimini, Trento, Trieste, Venezia, Firenze, Cagliari, Prato, Palermo, Bari, Catania e Reggio Calabria. La copertura outdoor 5G è al 90% nelle città di Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli, Genova, Verona, Firenze, Palermo, Bari, mentre sulle restanti città si ferma al 70%.
Sempre sul portale della compagnia è presente una mappa della copertura Vodafone, attraverso cui potrete verificare la presenza del 5G nel vostro Comune.
Dove sono le antenne 5G TIM
TIM ha raggiunto Milano con oltre il 90% di copertura. Tra le altre città coperte vengono citate Roma, Torino, Firenze, Napoli, Benevento, Ferrara, Bologna, Genova, Sanremo, Brescia e Monza con il primo autodromo d’Europa connesso in 5G, oltre ad alcune località turistiche come Cortina d’Ampezzo, Livigno e Selva di Val Gardena.
Attualmente la mappa interattiva per la verifica copertura TIM mobile presente sul sito ufficiale dell’operatore non permette di visualizzare le antenne 5G disponibili sul territorio nazionale, ma si ferma al 4G/4.5G.
Dove sono le antenne 5G WINDTRE
Sul sito ufficiale dell’operatore si legge che “WINDTRE ha implementato a livello nazionale la tecnologia 5G con una copertura attuale complessiva superiore al 94.8% della popolazione”.
Tra le principali città già coperte dalle antenne 5G WINDTRE troviamo Agrigento, Alessandria, Ancona, Andria, Aosta, Arezzo, Ascoli Piceno, Avellino, Bari, Belluno, Benevento, Bergamo, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Chieti, Cosenza, Crotone, Cuneo, Fermo, Ferrara, Firenze, Foggia, Forli’-Cesena, Frosinone, Genova, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, La Spezia, Latina, Lecco, Lucca, Mantova, Matera, Modena, Nuoro, Padova, Palermo, Pavia Perugia, Pesaro – Urbino, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Ravenna, Rimini, Rovigo, Salerno, Sassari, Savona, Siena, Siracusa, Sondrio, Taranto, Teramo, Terni, Torino, Trani, Trapani, Trento, Treviso, Udine, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Verona e Vicenza.
È possibile consultare la mappa della copertura WINDTRE per verificare la presenza del 5G al proprio indirizzo.
Dove sono le antenne 5G Iliad
Il 5G Iliad è disponibile in alcune aree delle città di Alessandria, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Como, Ferrara, Firenze, Genova, La Spezia, Latina, Messina, Milano, Modena, Padova, Perugia, Pesaro, Pescara, Piacenza, Prato, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Torino, Verona e Vicenza.
La mappa interattiva della copertura Iliad non include ancora il 5G come opzione di ricerca.
Dove sono le antenne 5G Fastweb Mobile
Il 5G Fastweb Mobile è attualmente disponibile in varie aree attorno alle città di Aosta, Ascoli Piceno, Bari, Bologna ,Cagliari, Catanzaro, La spezia, Messina, Milano, Napoli, Novara, Pescara, Prato, Roma, Terni, Udine e Venezia.
Per avere un dettaglio dei comuni già raggiunti dalla rete mobile è possibile effettuare una ricerca attraverso la mappa di verifica copertura 5G Fastweb Mobile disponibile sul sito ufficiale del provider.
Tutti gli operatori fanno sapere di essere al lavoro per estendere la copertura di rete 5G in breve tempo: vedremo alla fine di questo difficile 2021 quali altre aree si aggiungeranno alla lista e se l’Italia riuscirà a tenere il passo di altri Paesi. Ma quali sono attualmente le prestazioni del 5G nel nostro Paese?
Quanto è veloce il 5G in Italia
Sul report di OpenSignal relativo alle più recenti analisi condotte sulle prestazioni delle nuove reti mobili (primo trimestre 2021) possiamo leggere che “l’Italia non si posiziona in alcuna classifica delle categorie 5G prese in esame“.
Nella documentazione dettagliata di OpenSignal possiamo comunque vedere quanto è veloce il 5G in Italia e a che punto siamo nel trimestre gennaio-marzo 2021 sulla copertura:
- velocità in download: 100,7 Mbps (con picco di 484,1 Mbps);
- velocità in upload di 15,3 Mbps;
- 77,1 punti per l’esperienza video in 5G (0-100);
- 70,5 punti per l’esperienza gaming in 5G (0-100);
- 80,6 punti per l’esperienza nell’uso delle chiamate voce da app (0-100);
- 6,4% di disponibilità del 5G;
- 1,2% di copertura 5G.
Se nei Paesi in cui il 5G è più diffuso e performante le differenze rispetto alla rete LTE è chiara e percepibile, in Italia, almeno per ora, i miglioramenti più percettibili interessano solo alcuni aspetti e sono circoscritti ancora a poche aree.
Per la maggior parte della popolazione la rete mobile di nuova generazione è ancora una chimera e i rallentamenti sui lavori di copertura registrati in questi ultimi anni (complici la pandemia e le bufale associate al 5G diffuse a livello mondiale) rischiano di lasciare l’Italia indietro rispetto agli stessi partner europei.
Vedremo nei prossimi mesi quali saranno i prossimi step per sviluppare la rete e se già nel 2022 le antenne 5G avranno una copertura più estesa rispetto a quella attuale.
Il 5G in Italia: le novità
Con un comunicato pubblicato ieri, Infratel ha fatto sapere che si è conclusa la mappatura delle reti mobili italiane per l’individuazione delle aree nelle quali è necessario un intervento pubblico per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano “Italia 5G”, partita il 10 giugno scorso. Ecco i punti principali pubblicati nella relazione di sintesi.
Si è conclusa la procedura di mappatura della copertura delle reti mobili 4G e 5G in Italia, avviata il 10 giugno da Infratel per conto del Governo Italiano. L’obiettivo primario di questa procedura è stato quello comprendere quali aree avrebbero necessitato di un intervento pubblico per raggiungere gli obiettivi di connettività stabiliti nel Piano Italia 5G, passo essenziale della “Strategia nazionale per la banda ultralarga – Verso la Gigabit Society” approvata il 25 maggio di quest’anno.
Gli operatori presi in considerazione sono i 4 principali gestori del mercato, ossia TIM, Vodafone, Iliad e WINDTRE.
Cosa prevede il Piano “Italia 5G”
Il Piano “Italia 5G” prevede delle iniziative pubbliche per realizzare delle reti mobili di nuova generazione e ad alte prestazioni “nel rispetto dei vincoli imposti dalla disciplina in materia di aiuti di Stato”. In particolare, come il nome del piano lascia intendere, si vuole puntare sulla rete 5G e l’estensione della copertura, soprattutto nelle cosiddette aree a fallimento di mercato, ossia quelle zone dove gli operatori non prevedono investimenti diretti per connettività superiori ai 100 Mbps.
Il piano prevede due tipologie di intervento distinte, ma complementari, prendendo in considerazione lo sviluppo delle reti previsto dai gestori nei prossimi 5 anni:
- la realizzazione di rilegamenti di backhauling in fibra ottica per le stazioni radio base (SRB), dove non presenti;
- la realizzazione di nuove reti mobili che garantiscano una velocità di almeno 150 Mbps in download e 50 Mbps in upload.
Mappatura reti mobili Infratel: i numeri principali
Secondo i dati del rapporto di Infratel relativo alla mappatura, la situazione è la seguente:
- le stazioni SRB (radiobase) sono attualmente 66.698;
- le stazioni SRB al 2026 dovrebbero arrivare a 73.931;
- diverse stazioni SRB segnalate dagli operatori distano circa 10 metri tra loro e, quindi, dovrebbero essere condivise tra più gestori: identificandole come siti unici, quindi, il numero delle SRB al 2026 è di 47.103.
- 13.231 siti radiomobili non hanno backhaul e richiedono un upgrade nei prossimi anni. 1879 siti sono già coinvolti in altri interventi pubblici e privati per i prossimi anni (ne restano, quindi, 11.352);
- 18.603 stazioni SRB al 2026 non avranno il backhaul in fibra ottica.
I siti oggetto della misura, quindi, sono i 13.231 citati precedentemente, cosi suddivisi:
- 1700 di essi coprono anche autostrade (circa 2400 SRB);
- 4000 coprono anche aree extra urbane (circa 5700 SRB);
- 3000 coprono anche ferrovie (circa 4200 SRB).
Oltre 2 miliardi di investimenti
Il piano di investimenti pubblici per “Italia 5G”, il primo ad avere come obiettivo lo sviluppo del mercato mobile in Italia, prevede un finanziamento di 2,02 miliardi euro, che verranno suddivisi tra i vari operatori in base ai dati raccolti con la mappatura.
Sulle aree in cui è richiesto un maggiore intervento pubblico (infrastrutture gestite da privati potenzialmente compatibile con gli interventi di rilegamento in fibra) verrà utilizzato il sistema ad incentivo, con il finanziamento di una quota di investimenti per la realizzazione dei lavori di collegamento. La proprietà resterà comunque in mano ai privati, che dovranno comunque garantirne l’utilizzo secondo quanto previsto dall’AGCOM per l’accesso all’ingrosso delle infrastrutture di rete.
Una parte degli investimenti, tuttavia, verrà effettuata tramite intervento pubblico diretto, in base alla convenienza e/o alla presenza di infrastrutture realizzate in passato dallo Stato. Come specifica la stessa Infratel, si tratterebbe comunque di una percentuale minoritaria di siti (circa il 13%), che prevedono costi limitati per il collegamento. L’infrastruttura finanziata direttamente dall’intervento pubblico verrà poi messa a disposizione alle compagnie telefoniche, rispettando anche in questo caso le regolamentazioni AGCOM in materia.
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