Quando sostituire il frigorifero e come smaltirlo
di Ilaria Macchi | 08-02-2019 | Consigli per gli acquistiLa cucina è uno dei luoghi più importanti della casa, ma per poterla vivere appieno è fondamentale che gli elettrodomestici funzionino al meglio. Niente può però essere considerato indistruttibile e inevitabilmente dopo un periodo determinato di tempo diventa necessario acquistarne altri: per non incorrere in spese inutili è quindi necessario sapere quando sostituire il frigorifero proprio per la grande importanza che questo ha nella gestione familiare. Qui infatti vengono conservati gli alimenti per far sì che possano durare più a lungo (fondamentale è anche la temperatura impostata, ecco perché). Anche lo smaltimento deve però avvenire secondo regole ben precise per non andare incontro a possibili sanzioni.
Sommario
Quando sostituire il frigorifero – È il momento di mettere mano al portafoglio
Ritrovarsi con un elettrodomestico malfunzionante rappresenta un problema non da poco non solo perché inevitabilmente ci si trova costretti a dover sostenere una spesa in un momento spesso inaspettato (e spesso anche non bassissima), ma anche per i disagi che questo può provocare per chi vive in casa. Se a guastarsi è il frigorifero la situazione può essere ancora più grave da gestire soprattutto se ci si rende conto del problema quando ormai non è più possibile fare altro per correre ai ripari. A quel punto, infatti, diventa necessario muoversi tempestivamente per far sì che il cibo che era contenuto all’esterno non vada a male, ma anche per trovarne uno nuovo.
In linea teorica se l’apparecchio non è nuovissimo conviene mettere in conto come prima o poi possa diventare necessario provvedere alla sostituzione. In linea teorica difficilmente un frigorifero può durare dieci anni o poco più. Se si è consapevoli di rientrare in questa categoria è consigliabile iniziare a guardarsi attorno in cerca di possibili offerte convenienti (se si ha spazio nella propria abitazione si può anche pensare di provvedere all’acquisto per utilizzarlo al momento opportuno).
Qualora si decidesse di muoversi all’ultimo minuto quando il guasto è ormai irreparabile ci si potrebbe trovare a optare per un dispositivo scelto senza pensarsi troppo e, magari, con un costo più elevato rispetto a quanto previsto inizialmente.
Non dimenticare l’importanza della classe energetica
Un imprevisto può sempre capitare, ma in linea generale valutare con attenzione il tipo di frigorifero in fase d’acquisto può essere determinante per far sì che questo possa durare di più. I modelli più recenti sono infatti diventati più sofisticati non solo per le maggiori funzioni che garantiscono, ma anche perché sono pensati per essere più resistenti nel tempo.
Un ruolo rilevante è svolto dalla classe energetica che caratterizza ogni elettrodomestico (clicca qui per sapere meglio come questo fattore può essere determinante in fase di acquisto). In molte cucine troviamo ancora device risalenti a fine anni ’90 perché perfettamente funzionanti, ma che comportano un consumo maggiore di elettricità. E’ quindi consigliabile puntare almeno su un frigorifero almeno di classe A+ proprio per la migliore efficienza, ma anche per il risparmio in bolletta che questo può assicurare. Il vantaggio in termini economici diventerà quindi tangibile nel corso del tempo.
Una classe energetica migliore è in grado di garantire anche un minore impatto nei confronti dell’ambiente, un elemento a cui tutti noi dobbiamo guardare con particolare attenzione.
Ci sono però situazioni in cui dare l’addio al vecchio frigorifero può rivelarsi inutile a meno che non ci si trovi di fronte a un guasto ormai ritenuto irreparabile. Se si è in possesso infatti di un elettrodomestico di classe A acquistato solo pochi anni prima diventa praticamente inutile passare a un altro di classe A+ o A+++. La differenza che si riscontrerà nella bolletta della corrente diventerebbe infatti piuttosto esigua. L’utente sarebbe inoltre costretto a muoversi per lo smaltimento per un’operazione poi non così necessaria.
Frigoriferi quanto durano – Meglio a incasso o liberi?
Solitamente è possibile trovare sul mercato due diversi modelli di frigoriferi, quelli che vengono installati a incasso all’interno della cucina e quelli a “libera installazione” che possono essere posizionati anche in altri locali presenti in casa. Solitamente la prima opzione è adatta soprattutto per chi vive in un’abitazione piuttosto piccola, mentre la seconda è consigliabile non solo per chi ha più spazio, ma anche per le famiglie numerose che possono avere la necessità di poter conservare una maggiore quantità di alimenti.
Una volta compiuta questa scelta, però, ai fini dell’economia domestica è bene sapere se possono esserci differenze a livello di durata. In linea generale, non si riscontrano grandi variazioni.
Gli apparecchi che vengono inseriti a incastro sono infatti progettati proprio per questo scopo, quindi, se opportunamente posizionati, non vanno incontro grandi problemi. È comunque consigliabile fare il possibile per lasciare spazio sul retro del mobile. Questo consente all’apparecchio di poter rifiatare e non danneggia i vari componenti.
Come smaltire il frigorifero – Un’operazione da svolgere con cura
Se hai già acquistato un nuovo frigorifero o stai per farlo è bene sapere come muoversi con il vecchio. In molti casi il rivenditore a cui ci si è rivolti per il nuovo apparecchio è in grado di prendersi carico della sostituzione e di muoversi quindi per il ritiro di quello ormai non più funzionante. Se non si desidera compiere questa operazione personalmente è però bene accertarsi di questo aspetto sin quando ci si trova in fase di trattativa. Spesso questo servizio viene fornito anche in modo gratuito.
Se invece è direttamente l’utente a doversi occupare dello smaltimento si devono tenere presenti una serie di regole ben precise se non si vuole incorrere in situazioni decisamente spiacevoli. La normativa in vigore è diventata ancora più rigida dal 15 agosto dello scorso anno: ora i RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) rientrano nella lista degli oggetti che possono essere riciclati.
Disfarsi del vecchio apparecchio deve essere però fatto in maniera scrupolosa. Per questo scopo sono ormai sempre più diffuse nel nostro Paese le cosiddette “isole ecologiche”, ovvero realtà pensate proprio per il deposito dei rifiuti raccolti in modo differenziato. Risalire a queste aree è semplice: ormai sono infatti presenti nella maggior parte dei Comuni italiani.
Le conseguenze previste per chi non rispetta il provvedimento in vigore è piuttosto elevata. La sanzione amministrativa è di tipo pecuniario e va da un minimo di 300 fino a un massimo di 3.000 euro. Nel caso in cui si tratti di rifiuti ritenuti pericolosi l’importo può però addirittura raddoppiare. Insomma, l’attenzione deve essere massima se non si desidera andare incontro a una spesa tutt’altro che di poco conto.
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