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Cambio intestatario bolletta gas per decesso: ecco come procedere
di Ilaria Macchi | 29-10-2019 | News Gas e Luce, Notizie Gas[""}
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73.95 €/MESEIn caso di scomparsa di un familiare è necessario occuparsi anche delle questioni burocratiche e tra queste c’è il cambio di intestatario della bolletta gas per decesso, un’operazione da eseguire secondo una metodica ben precisa e non eccessivamente complessa anche per i meno esperti. L’operazione può essere eseguita in modo gratuito, ma soprattutto non prevede alcuna interruzione dal servizio per chi resta a vivere all’interno dell’abitazione.
Sommario
Cambio intestatario bolletta gas per decesso – Quando farlo e come muoversi per non sbagliare
La voltura è l’operazione che deve essere effettuata quando si ha la necessità di effettuare un cambio di intestazione dei contratti attivi per le varie utenze della casa mantenendo le stesse condizioni che erano in vigore (clicca qui per conoscere quali siano le differenze principali con il subentro). Il disagio per gli inquilini viene ridotto al minimo: non sono infatti previste interruzioni dal servizio.
È però fondamentale effettuare una distinzione importante tra due differenti tipi di voltura: la voltura mortis causa, richiesta proprio quando il titolare della bolletta è venuto a mancare e c’è un rapporto di parentela con la persona a cui viene intitolata la bolletta (è il caso, ad esempio di un coniuge, fratello, sorella, papà o mamma); e la voltura ordinaria. Quest’ultimo caso può verificarsi in due casi specifici:
- Non c’è alcun rapporto di parentela tra il vecchio e il nuovo intestatario (emblematiche sono ad esempio le situazioni di divorziati, separati o affittuari).
- La parentela esiste, ma è diversa dal primo grado (può accadere se un nonno dà in eredità un immobile a un nipote).
Se la voltura deve essere effettuata in seguito alla scomparsa di un familiare , si può agire senza alcun costo a carico di chi ne fa richiesta, ma solo se non vengono compiute modifiche né per quanto riguarda la società fornitrice né per la tariffa in vigore. La voltura mortis causa ha inoltre il vantaggio di essere gratuita se a farne domanda è uno degli eredi che avevano già il domicilio in quell’abitazione. Le stesse condizioni valgono anche per il coniuge dell’intestatario delle utenze. A differenza del passato, ora questo compito può essere effettuato anche da un convivente. Se lo si desidera è comunque possibile effettuare modifiche alla potenza impegnata o alla tensione, ma questo inevitabilmente porterà a mettere mano al portafoglio.
Non sono comunque previste spese solo per quanto riguarda gli oneri amministrativi (pari a 25,86 euro, cifra che finisce nelle casse del fornitore), mentre per le altre voci di spesa la situazione può variare a seconda del fornitore di cui si è cliente.
Se la persona che decide di intestarsi il contratto è diventata erede dell’immobile dovrà dare comunicazione al gestore della sua nuova posizione. Questo tipo di situazione viene indicata con la denominazione di “voltura catastale”: il nuovo titolare dovrà quindi sottolineare in maniera specifica al fornitore a che titolo detiene l’abitazione.
I documenti da presentare
Anche se la voltura dovesse avvenire in modo gratuito, è bene sapere come non si possa agire in modo automatico. La persona a cui sarà intestata l’utenza dovrà infatti come prima cosa visitare il sito ufficiale del fornitore con cui si ha un contratto attivo e scaricare l’apposito modulo. Non appena il documento sarà compilato, lo si potrà spedire via email o via fax (ogni recapito è sempre presente all’interno del portale) o presentandosi presso uno degli sportelli territoriali più vicini. A questo devono poi essere allegati alcuni documenti ben precisi:
- codice cliente relativo alle utenze;
- nominativo e residenza del vecchio intestatario;
- dati anagrafici della persona a cui sarà intestata la bolletta con un documento di identità;
- dati relativi al decesso del precedente intestatario (data e luogo) o in alternativa una copia del certificato di morte;
- se non c’è un unico erede è indispensabile dare gli altri nominativi e i loro documenti, comprensivi di una loro documentazione in cui autorizzano il parente a prendere possesso dell’immobile.
Il gestore avrà però la necessità di essere in possesso di maggiori informazioni se la procedura dovesse essere richiesta senza un rapporto di parentela. In questa situazione sarà necessario presentare:
- Numero cliente e codice POD;
- Tutti i dati personali della persona a cui viene intestato il contratto;
- Autocertificazione della residenza anagrafica;
- Fotocopia di un documento di identità;
- Indicazione su come si desidera procedere per i pagamenti delle bollette. Se si opta per l’addebito diretto su conto corrente, ideale per chi non vuole dimenticare le scadenze (clicca qui per sapere tutti i vantaggi di questa scelta), sarà necessario comunicare il codice IBAN.
Mantenere inalterate tutte le condizioni contrattuali porta l’utente a dover prendersi carico però anche di eventuali bollette non pagate, ma solo se c’è un legame di familiarità. Se invece non si conosce chi era residente in precedenza (è il caso, ad esempio, di chi prende un’abitazione in affitto) non è previsto alcun onere, ma sarà necessario avviare una domanda di cessazione amministrativa in modo tale da concludere in via definitiva il rapporto che era attivo fino a quel momento.
Quali sono le tempistiche
Non è necessario dover attendere a lungo affinché l’operazione vada a buon fine. Qualora l’utente abbia ancora un contratto con il regime tutelato (ricordiamo che sarà attivo, salvo proroghe, fino al 30 giugno 2020 – clicca qui per sapere cosa accade per chi non dovesse mettersi in regola entro tale data) sarà necessario attendere quattro giorni lavorativi. Il fornitore avrà due giorni di tempo per comunicare all’utente se la richiesta è stata accettata; in caso di esito positivo la registrazione del contratto avverrà richiederà altri due giorni.
Leggermente più lunga ibvece la tempistica in caso di utenza con il mercato libero. In questo caso potrebbero essere richieste due settimane.
Mancata voltura utenze – Quali sono le conseguenze?
Non manca chi prova a fare il “furbetto” e anche dopo un decesso del vecchio intestatario decide di non effettuare la voltura delle utenze nella speranza che nessuno decida di rivalersi su di lui per il pagamento delle bollette. Il problema è comunque facilmente risolvibile soprattutto se a rendersi protagonista del comportamento è qualcuno che vive in affitto all’interno dell’abitazione.
Il proprietario dell’immobile può infatti cautelarsi in via preventiva sin dal momento della firma del contratto di locazione e indicare in forma scritta la necessità di effettuare il cambio di intestazione. Qualora l’inquilino dovesse fare orecchie da mercante, sarà possibile richiedere a lui l’intero pagamento delle bollette, compreso anche di eventuali interessi. Anche il contratto di affitto potrà essere risolto per inadempienza. Il possessore della casa avrebbe inoltre la possibilità, in caso di irregolarità, di staccare in ogni momento il gas anche per evitare che questa possa essere considerata come seconda casa, aspetto che inevitabilmente lo porterebbe a pagare un importo superiore.
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