Contabilizzatori di calore: proroga per l’installazione

di | 10-03-2017 | Leggi Norme Regole, News Gas e Luce, Notizie Gas

Contabilizzatori di calore: proroga per l’installazione
Confronta

In tanti si sono affrettati ad attrezzare il proprio impianto di riscaldamento casalingo con contabilizzatori di calore e termovalvole, per rispettare il Decreto Legge del 4 luglio 2014 che, recependo una direttiva europea del 2012, indicava il 31 dicembre scorso come data ultima per l’adeguamento.

Chi non è riuscito a mettersi in regola per tempo ha invece tirato un sospiro di sollievo dato che il Governo ha prorogato i termini di legge per l’installazione di termovalvole e contabilizzatori di calore.

Proroga dei termini per l’adeguamento degli impianti di riscaldamento

Il Decreto Legge del 30 dicembre 2016, anche conosciuto come Milleproroghe, ha posticipato infatti l’obbligo di dotarsi di dispositivi atti alla contabilizzazione e alla termoregolazione, alla data del 30 giugno 2017. Prima di quella scadenza non avranno quindi luogo i controlli e le eventuali multe, che ricordiamo essere variabili tra i 500 e i 2500 euro e che varranno sia per i condomìni che per i proprietari delle abitazioni.

La data del 30 giugno 2017 vale per tutta Italia ad esclusione della regione Lombardia, che ha rispettato comunque la scadenza del dicembre 2016 in ossequio ad una legge regionale precedentemente emanata.

La notizia della proroga può sembrare buona a molti, ma se l’Italia non dovesse ricevere l’approvazione definitiva dell’Unione Europea su questo ritardo, il nostro paese potrebbe venire sanzionato per mancato rispetto dei vincoli, e questo ricadrebbe sulle tasche di tutti gli italiani.

Nei mesi che rimangono fino ad allora quindi, gli italiani che ancora non hanno provveduto dovranno attrezzare i propri impianti (ci riferiamo solo a quegli edifici che usufruiscono del  riscaldamento centralizzato) dotandoli dei seguenti componenti:

Valvole Termostatiche

Questo tipo di valvola si applica ai singoli termosifoni, e serve per regolarne il consumo in modo personalizzato e indipendente. Si tratta di valvole automatiche dotate di termostato, che una volta applicate impediscono l’ingresso di ulteriore acqua calda una volta raggiunta la temperatura desiderata. Oltre al vantaggio di poter impostare in casa una temperatura ideale (quante volte in appartamenti con riscaldamento centralizzato il calore ci è sembrato fastidiosamente eccessivo?), sarà quindi possibile avere regolazioni diverse per ogni stanza della nostra abitazione.

Contabilizzatori di calore

Questi dispositivi vanno installati su ogni singolo calorifero, in modo da misurarne il consumo. Il loro fine è quello di registrare appunto il consumo energetico e inviarlo ad un contabilizzatore centrale, per dare modo di ripartire i costi in modo più preciso tra quelle abitazioni dello stesso palazzo che fanno un uso più intensivo dei riscaldamenti centralizzati e quelle più votate al risparmio energetico.

Non più misurazioni dei consumi basate sui millesimi condominiali quindi, ma sull’effettivo consumo familiare reale.

Chi deve acquistare questi dispositivi e quanto costano?

Sostenere le spese di questo aggiornamento è compito del padrone di casa, e non dell’inquilino che vi alloggia. Diciamo che per ogni termosifone la spesa di valvola e contabilizzatore può oscillare dagli 80 ai 150 euro in media. E’ però vero che questo ammodernamento ammortizzerà nel giro di pochi anni i consumi, facendo risparmiare fino a un 30% in bolletta rispetto alle abitazioni non provviste di tali ausili.

In quali casi è possibile non adeguare il proprio impianto

E’ possibile “sfuggire” agli adeguamenti previsti solo se può essere documentata una effettiva impossibilità tecnica nel realizzare tali interventi, o se il risparmio energetico ottenibile risulti di poca rilevanza o inferiore rispetto ai costi. Tale documentazione, con tanto di relazione tecnica, dovrà essere firmata da un tecnico abilitato o da un progettista: non basta una comune autocertificazione.

Detrazioni fiscali ammesse

Nel caso che l’introduzione dei contabilizzatori di calore sia collegata a una sostituzione dell’impianto termico con uno dotato di caldaia a condensazione, pompa di calore di alta efficienza energetica o con impianti geotermici efficienti, si può richiedere l’Ecobonus, che prevede una detrazione del 65% delle spese sostenute. In assenza di una sostituzione totale o parziale dell’impianto, o nel caso di un impianto nuovo ma privo delle caratteristiche di alta efficienza energetica, sarà comunque possibile richiedere anche per queste spese la classica detrazione del 50% relativa alle ristrutturazioni di casa.

Conclusioni

A nessuno piace sostenere nuove spese, ma in questo caso l’adeguamento dell’impianto di riscaldamento ha degli innegabili vantaggi, con ricadute positive sul nostro bilancio familiare sulla lunga distanza.

Primo, questo ci aiuta a migliorare la qualità dell’aria e a diminuire l’impatto ambientale che un riscaldamento sprecone inevitabilmente genera, e sappiamo bene quanto questo tema diventerà principale per le generazioni a venire, cominciando direttamente dai nostri figli.

Secondo, la possibilità di regolare in autonomia la temperatura delle case e delle singole stanze ci consentirà di vivere meglio, impostando un clima adatto alle esigenze personali (che non sono uguali per tutti). Un’abitazione perfettamente coibentata, isolata termicamente e con infissi a doppio vetro ha un fabbisogno totalmente diverso da una più antiquata e tutta da ristrutturare, ed è logico che queste due situazioni richiedano un fabbisogno di calore diverso.

Terzo, la possibilità di ottenere negli anni un considerevole risparmio in bolletta è importante: inutile avere riscaldamento a pieno regime in una stanza che non usiamo, nella camera da letto dove preferiamo avere invece una temperatura più fresca per dormire meglio, o in una cucina già riscaldata dalla nostra presenza e dalle attività di cottura dei cibi. Quante volte, soffocati da un riscaldamento centralizzato troppo “performante” abbiamo scelto di dormire con le finestre aperte, preferendo il rumore della strada all’aria troppo secca dei termosifoni? Meglio sfruttare con più saggezza il riscaldamento tenendolo aperto solo nelle stanze che effettivamente lo richiedono e pagare in base al nostro bisogno effettivo. Questo risparmio può arrivare fino al 30%, ed è sicuramente una cifra interessante.

Se grazie alla proroga quindi abbiamo tempo fino al 30 giugno 2017 per metterci in regola, non aspettiamo l’ultimo momento (come spesso accade, c’è chi potrebbe speculare sui prezzi di questi dispositivi a ridosso della scadenza ultima di adeguamento) e iniziamo a prendere confidenza almeno con le valvole termostatiche, per creare un clima migliore dentro casa.

Si invita il lettore a verificare che le eventuali offerte descritte nel post siano ancora attivabili e vengano proposte alle stesse condizioni economiche

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