L’IVA sull’energia elettrica: aliquota e cose da sapere

di | 22-11-2018 | News Gas e Luce

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L’IVA sull’energia elettrica: aliquota e cose da sapere
Confronta

Quando si apre una bolletta della luce quello che si va immediatamente a leggere è l’importo fatturato. Tuttavia è importante sapere che, tale importo, scaturisce da una serie di spese sommate tra loro. Per conoscere tutte le voci della bolletta dell’energia elettrica potete leggere il nostro apposito approfondimento: Cosa si paga nella bolletta della luce? Tutte le voci di costo o guardare il video di ComparaSemplice.it in cui vi spieghiamo brevemente, come leggere la bolletta della luce.

Oggi, dopo aver analizzato la differenza tra i costi variabili e fissi delle bollette, i servizi di vendita e gli oneri di sistema, vogliamo approfondire la sezione che riguarda le imposte obbligatorie e, in particolare, l’Iva sui servizi di energia elettrica.

Sommario

Bolletta della luce: le imposte

Nel dettaglio della bolletta della luce si trovano le imposte sulla fornitura dell’energia elettrica. Esse si dividono in:

  • Imposta erariale di consumo (accisa)
  • Imposta sul valore aggiunto (IVA)

Nel primo caso, l’imposta erariale di consumo, viene applicata alla quantità di energia consumata dal cliente indipendentemente dal contratto e dal fornitore scelto. Essa varia a seconda del consumo di energia in kWh: a parità di energia consumata si avranno importi identici stabiliti dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente .

Gli utenti domestici con contratto di fornitura usufruiscono di un’agevolazione sull’importo dell’imposta in caso di bassi consumi (fino a 1800kWh annui).

Al costo dell’accisa va aggiunta l’IVA, calcolata come percentuale sul valore di un kW di elettricità e dipende dal valor economico del servizio.

L’IVA sull’energia elettrica

L’imposta sul valore aggiunto, IVA, è applicata al costo complessivo del servizio. Attualmente l’aliquota applicata per la fornitura luce a uso domestico ammonta al 10% mentre per tutti gli altri usi al 22%.

Purtroppo però, sembra che a partire dal 2019, l’IVA sia destinata a aumentare.

Infatti, la Legge di Stabilità del 2015 (art. 45) ha introdotto un piano di salvaguardia dei conti dello Stato Italiano, puntando sull’aumento graduale dell’IVA. Qualora non si riusciranno a trovare le coperture per neutralizzare le clausole di salvaguardia, l’attuale IVA dal 1° gennaio 2019, al 24,2%, subirà aumenti importanti:

  • IVA aliquota ordinaria 22% > 24,2%
  • IVA aliquota ridotta 10% > 11,5%

Se dovesse scattare la clausola IVA nel 2019, gli aumenti dei prezzi colpirebbero tutte le famiglie e non esistono esenzioni per l’IVA sulle bollette della luce per utilizzo domestico.

Infine, è bene sottolineare che come i servizi di rete, anche le imposte riportate nella bolletta, non subiscono variazioni nel passaggio al mercato libero. Si tratta di costi stabiliti per legge e pagati indistintamente da tutti i consumatori in quanto necessari alla gestione del sistema elettrico nazionale.

Bonus sociale luce

Se, come abbiamo detto, non esistono agevolazioni sull’IVA per i clienti domestici, esistono, tuttavia, nel nostro Paese misure per aiutare le famiglie in difficoltà economica: si tratta del Bonus sociale per la fornitura di energia .

Il bonus luce è un’agevolazioni attiva da gennaio 2009, introdotta dal Governo Italiano e resa operativa dall’Autorità come misura sociale, per ridurre la spesa in energia elettrica delle famiglie in condizione di disagio economico e di quelle numerose e può essere richiesto al proprio Comune. Il bonus è previsto anche per i casi di disagio fisico cioè quando nel nucleo familiare è presente una persona in gravi condizioni di salute che richieda l’uso di apparecchiature salvavita alimentate a energia elettrica.

Si tratta, dunque, di uno sconto sulla bolletta della luce e del gas che può essere richiesto da tutti i clienti domestici possessori di un contratto di fornitura elettrica appartenenti:

  • A un nucleo familiare con ISEE non superiore a 8.107,5 euro.
  • A un nucleo familiare con più di 3 figli a carico e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro.
  • Se in casa vive un soggetto in gravi condizioni di salute che costringono la famiglia a fare uso costante di macchinari medici.

Nei primi due casi, si può richiedere il bonus per disagio economico. Nell’ultimo caso, invece, si può richiedere il bonus per il disagio fisico.

Nel caso in cui sussistano i requisiti per entrambi i bonus, le agevolazioni sono cumulabili.

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Al mese, l’aumento dell’IVA ridotta che porterebbe l’aliquota dal 10% all’11,5%, comporterebbe un aumento di circa 0,69 centesimi al mese. Una spesa apparentemente irrisoria che, però, nell’anno costerebbe circa 8,25€ . La soluzione per trovare un buon risparmio in bolletta è scegliere tra le migliori offerte luce e gas sul Mercato Libero per abbattere il costo al kWh.

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