Matricola contatore gas: tutto quello che devi sapere

di | 09-03-2022 | News Gas e Luce, Notizie Gas

Che cos’è il numero di matricola del contatore del gas e dove è possibile trovarlo? C’è differenza tra numero di matricola e PDR? In questo spazio cerchiamo di rispondere alle domande più frequenti relative a questo codice, particolarmente utile quando non si ha la possibilità di risalire al punto di riconsegna o se vi sono più contatori ad uno stesso indirizzo.

Matricola contatore gas: tutto quello che devi sapere
Confronta

Il contatore è l’apparato grazie al quale è possibile richiedere e ottenere una fornitura di gas o luce nella propria abitazione, in un ufficio o in un qualsiasi edificio in cui vi è un allaccio. Il dispositivo non è di proprietà dell’utente che ha sottoscritto un contratto, ma del distributore locale, il soggetto che si occupa di portare il gas o l’energia elettrica nell’ultimo tratto, fino all’abitazione dell’utente. È proprio il distributore ad occuparsi dell’installazione del contatore, in modo tale che il servizio sia effettivamente disponibile e che i consumi possano essere misurati durante l’utilizzo.

Quando si cambia fornitore di gas, si effettua un subentro o una voltura del contratto, tra i dati necessari a sottoscriverne uno nuovo viene solitamente richiesto il PDR, o “punto di riconsegna”, una stringa che identifica l’utenza a cui la fornitura è allacciata, il punto fisico in cui viene consegnato il gas. Solo in pochissimi casi potrebbe essere richiesto il numero di matricola del contatore del gas per scopi commerciali.

Sono situazioni meno frequenti, legati all’impossibilità di risalire al PDR, in modo da poter essere utilizzato come alternativa al codice univoco dell’utenza.

Potrebbe essere utile, inoltre, in caso di guasto o malfunzionamento del contatore: è necessario, tuttavia, rivolgersi al distributore di zona o direttamente al fornitore del servizio (in quest’ultimo caso il gestore si occuperà di girare la segnalazione al distributore) per segnalare il problema, indicando la matricola come informazione aggiuntiva per identificare al meglio il dispositivo.

Cerchiamo di capire, quindi, come trovare questo particolare dato e cosa cambia rispetto al punto di riconsegna.

Sommario

Qual è la differenza tra matricola contatore e PDR gas?

La matricola del contatore del gas viene assegnata dalla casa produttrice del dispositivo stesso, come accade per altri prodotti in commercio, e identifica esclusivamente il contatore “fisico”. Il PDR o (Punto di Riconsegna), invece, è un codice che viene assegnato dal distributore all’utenza dopo l’allacciamento del gas.

In caso di contatore guasto o difettoso, con la sostituzione fisica dell’apparato cambierà anche la matricola del dispositivo, mentre il PDR resterà invariato, anche in caso di cambio fornitore. Se un contatore viene spostato dalla posizione iniziale, invece, il PDR potrebbe essere modificato, ma non il numero di matricola.

La matricola del contatore del gas è composta generalmente da 8-9 numeri, mentre il PDR è un codice di 14 cifre. Nei contatori più recenti di tipo digitale, il numero di matricola può essere preceduto da alcune lettere.

A cosa serve la matricola del contatore del gas?

Solitamente la matricola del contatore del gas è richiesta:

  • se non è possibile risalire in alcun modo al PDR (ad esempio una casa affittata o acquistata con un’utenza già allacciata, ma per cui non si ha la possibilità di risalire ai dati delle forniture precedenti);
  • se il PDR sulle fatture in possesso non è leggibile e non si hanno altre bollette a disposizione;
  • se in un’abitazione sono presenti più contatori (stessa utenza, contatori differenti per i vari nuclei familiari che vi abitano);

Dove trovo la matricola del contatore gas?

Il numero di matricola del contatore del gas può essere recuperato nei seguenti modi:

  • nei vecchi contatori: sull’etichetta applicata nel dispositivo, sotto i dati di consumo, preceduto dal suffisso N., Nr o No.;
  • nei contatori elettronici: stampata sul dispositivo, in alcuni casi preceduto da alcune lettere o posto sotto un codice a barre (ad esempio nei contatori gas smart Fiorentini);
  • sulla bolletta del gas, generalmente nella sezione dedicata alle caratteristiche della fornitura (anche se non tutti i fornitori lo indicano).

Per quanto riguarda l’indicazione della matricola del contatore del gas in fattura, ecco come trovare il dato sulle bollette di alcuni dei principali gestori:

  • Enel: è indicato come “Matricola contatore” nella sezione “Dati Fornitura”;
  • Eni: viene indicato come “Numero contatore” nella sezione “Caratteristiche Fornitura”;
  • Acea: dato non presente in fattura;
  • Iren: dato non presente in fattura;
  • A2A: dato non presente in fattura;
  • Sorgenia: nella casella sotto Codice Cliente – Pod, indicato con la dicitura “Matricola contatore”;
  • Edison: dato non presente in bolletta.

Il numero di matricola può cambiare? Ecco quando

Capire la funzione del numero di matricola che identifica il contatore è quindi fondamentale, ma pur essendo legato al dispositivo installato all’interno dell’abitazione non sempre resta invariato nel tempo. Ci sono infatti delle situazioni in cui il contatore non funziona nel modo migliore e così, nonostante l’intervento di un tecnico specializzato, può essere necessario provvedere alla sua sostituzione. Analogamente, può accadere se si ha un apparecchio ormai obsoleto e si decide di cambiarlo con uno più moderno, ovvero quello elettronico, più semplice da sfruttare anche per i meno tecnologici.

Se questo dovesse avvenire, anche la matricola sarà differente.

In diversi casi in una casa possono essere presenti più contatori per la luce e per il gas. Qualora si dovesse verificare una situazione di questo tipo, il codice POD o il PDR sono gli stessi. L’unico metodo per risalire al cliente è rappresentato quindi dal numero di matricola abbinato al dispositivo.

Il contatore non è comunque di proprietà del cliente, bensì del distributore locale, incaricato di far arrivare presso l’abitazione la fornitura, sia essa di luce o gas. In linea teorica, quindi, in caso di malfunzionamento del device sarebbe bene informare dell’accaduto proprio il distributore. Se questa informazione non è però facilmente reperibile, oltre che per praticità, si arriva a comunicare l’entità del problema direttamente al gestore con cui si ha un contratto in essere. Non sono comunque previsti costi a carico del cliente. Attraverso un contatto telefonico si deciderà una data che vada bene ad entrambi per eseguire la sostituzione.

Numero di matricola e PDR: da non confondere

Un altro dato che caratterizza ogni fornitura gas e che è di particolare importanza, come si è visto, è il codice PDR. Questa sigla è l’acronimo di Punto di Riconsegna e corrisponde a un codice alfanumerico, composto da 14 cifre, che è associato al contatore ma che in realtà è legato all’utenza.

Ogni utente viene identificato da un codice PDR nel momento in cui viene effettuata l’allacciatura del servizio. Questo quindi resterebbe lo stesso anche nel caso in cui si dovesse provvedere alla sostituzione dell’apparecchio. Ad assegnarlo è il distributore: 4 cifre corrispondono al codice dell’impresa di distribuzione, mentre le altre 10 cifre sono relative all’utente. Effettuare operazioni quali il passaggio a un altro fornitore, la voltura o il subentro non comportano comunque alcuna modifica del PDR.

È però bene precisare come questo non debba essere confuso con il numero cliente, che è possibile rintracciare all’interno della bolletta e che viene assegnato dall’azienda con cui si è sottoscritto il contratto.

In caso di trasferimento in una nuova abitazione in cui la fornitura del gas è stata disattivata è necessario effettuare un subentro. Diventa così indispensabile recuperare il codice PDR, magari attraverso la consultazione di una fattura inviata a chi viveva precedentemente in casa. La situazione è invece differente se ci si trasferisce in un appartamento di cui si hanno poche informazioni, compresa la presenza o meno di un contratto di fornitura. Tutti i dubbi possono essere facilmente risolti prendendo contatto con il distributore locale: se la risposta è affermativa, si può procedere con una voltura, ovvero intestare la bolletta a proprio nome; in caso negativo, invece, si dovrà richiedere al fornitore un subentro (ovvero una riattivazione), che prevede l’intervento del tecnico del distributore: questo elimina il sigillo, permettendo così di iniziare a utilizzare il gas.

Il codice PDR diventa quindi indispensabile quando si devono eseguire operazioni quali voltura, subentro un cambio di fornitore o la disdetta del contratto gas. Sono diverse le fonti attraverso cui è possibile rintracciarlo:

  • Leggendo la bolletta del gas, dove solitamente è presente nella prima o seconda pagina, insieme alle altre informazioni riepilogo cliente;
  • Controllando il contatore, dove è presente una targhetta o un’etichetta con indicato il codice PDR. Per chi è in possesso di un apparecchio di tipo elettronico, che ritroviamo ormai nelle case della maggior parte degli italiani, può bastare schiacciare ripetutamente il pulsante a fianco del display;
  • Se l’utenza risulta attiva può bastare prendere contatto con il servizio clienti del fornitore, pronto a fornire tutte le informazioni necessarie.
  • Contattando il distributore locale, che avrà però bisogno, per risalire al dato, di indirizzo e numero di matricola del contatore. Una volta risaliti al numero PDR potrai sottoscrivere un contratto per poter riattivare l’utenza e consumare il gas.

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