Quanto consuma un deumidificatore: info utili e guida alla scelta
di Ilaria Macchi | 06-05-2019 | EnergiaIl deumidificatore è uno strumento particolarmente utile e sempre più diffuso nelle case di molti utenti che decidono di sfruttarne le potenzialità. Si tratta infatti di uno strumento che può rivelarsi ideale sia durante le giornate estive più calde sia quando la temperatura in inverno può rivelarsi particolarmente rigida. La sua funzione, come indica il nome stesso, è piuttosto semplice: serve proprio a togliere l’umidità in eccesso nella stanza in cui viene collocato. Le sue dimensioni sono piuttosto ridotte e questo rende facile spostarlo facilmente da un locale all’altro della propria abitazione. Ma quanto consuma questo piccolo elettrodomestico? Conoscere questo dato può essere davvero rilevante anche per scegliere il modello che si ritiene migliore.
Sommario
Quanto consuma un deumidificatore – Un dato per alleggerire la bolletta
Il deumidificatore è un elemento spesso sottovalutato, ma che può rivestire un’importanza fondamentale per migliorare le vite di molti di noi. Nelle case sono in molti ad avere deciso di dotarsi di questo accessorio per la capacità di rendere l’aria più respirabile all’interno dell’ambiente in cui si trova, anche se spesso si finisce per riconoscere la sua utilità solo quando ne siamo sprovvisti.
In estate, quando il livello delle temperature raggiunge livelli ai limiti della sopportazione, può rivelarsi davvero provvidenziale. Soprattutto per chi non ha installato all’interno della sua abitazione un condizionatore, infatti, questo strumento è in grado di ridurre il livello di percezione dell’umidità, addirittura tra il 40 e il 50%. La sensazione di appiccicaticcio e di fastidio che si avvertono in presenza dell’afa all’esterno diventa quindi notevolmente più bassa.
Questa scarsa considerazione può portare però in molte occasioni a utilizzarlo senza pensare a quanto questo possa consumare e quindi influire sui costi che poi ci ritroveremo in bolletta. La loro potenza può ovviamente variare a seconda del modello che si decide di acquistare, ma in linea generale, almeno per i modelli dalle dimensioni più compatte (i preferiti dagli utenti) si aggira intorno ai 300-350 W. Non è comunque necessario utlizzarlo in tutto l’arco della giornata: ognuno può infatti impostare un livello di umidità che ritiene idoneo e, una volta raggiunto, può spegnerlo. Le version più modern sono dotate proprio di questa importante funzione proprio per venire incontro il più possibile alle esigenze degli utenti e non ritrovarsi più a dei salassi in bolletta.
Consumo deumidificatore bolletta – Come farsi un’idea più precisa
Il consumo di un deumidificatore dipende ovviamente da modello a modello, ma per capire la Potenza di quello che sis ta utilizzando è necessario dotarsi di uno strumento ben preciso, il wattmetro. Attraverso questo semplice apparecchio, davvero di dimensioni ridotte e da collegare alla presa di corrente e al deumidificatore stesso, si avrà la possibilità di misurare non solo la potenza istantanea, ma anche i kWh assorbiti nel periodo di tempo da considerare.
E non è finita qui. Grazie a questo semplice accessorio si ha modo di capire la spesa associata a quei consumi. Come fare? Basta il dato relativo al costo per kWh dell’elettricità presente in bolletta.
Se si ha la possibilità di avere un device piuttosto recente saranno migliori non solo la sua efficienza, ma anche il consume che ne deriva. Magari sarà quindi necessario investire una cifra leggermente superior in fase di acquisto (non parliamo comunque di niente di elevatissimo), ma il vantaggio tangibile lo si avrà nel tempo durante tutto il suo utilizzo.
Nelle situazioni più gravi potrebbe essere necessario mantenere l’accessorio acceso 24 ore su 24 per più di una giornata, ma non appena l’umidità accumulate inizierà a essere meno visibile anche il suo utilizzo potrà essere minore.
Meglio il deumidificatore o il condizionatore d’aria?
Una funzione piuttosto simile a quella del deumidificatore può essere svolta anche dal condizionatore d’aria ma, a differenza del primo, quest’ultimo può essere utilizzata solo in estate per rendere l’aria più respirabile quando l’afa presente all’esterno raggiunge livelli difficilmente tollerabili.
L’utilizzo del deumidificatore ha inoltre un importante vantaggio: non presenta alcun collegamento con l’esterno (non nasce per ridurre la temperature), questo rende così impossibile una dispersion dell’aria.
Anche chi sceglie di dotarsi in casa della presenza di un condizionatore d’aria da sfruttare d’estate può comunque utilizzare un deumidifcatore se ha la necessità di rendere meno umidi alcuni ambienti.
Diminuire il livello di umidità è poi possible grazie anche ad alcuni semplici accorgimenti che a volte tendiamo a sottovalutare. Basta infatti ad esempio coprire le pentole con un coperchio mentre sis ta cucinando, usare un aspiratore o aprire le finestre per qualche minute dopo il bagno o la doccia.
Deumidificatore e bolletta – Come scegliere al meglio in fase di acquisto
Se si è deciso di acquistare un deumidificatore per approfittare dei vantaggi che questo dispositivo può consentire è importante valutare al meglio il prodotto per non ritrovarsi successivamente un accessorio che non soddisfa in pieno le nostre esigenze. Evitare di spendere troppo è certamente un fattore che può condizionare la propria preferenza finale, ma non deve essere l’unico elemento da prendere in considerazione.
In linea di massima è possibile trovare sul mercato modelli elettrici e non elettrici, ovvero in grado di funzionare a sale. Nel primo caso, inevitabilmente, quando si sfruttano le potenzialità di questi strumenti si ha un incremento nella bolletta energetica (questo può portare a utilizzarlo solo in determinati momenti), mentre nel secondo caso un eventuale black out non rappresenta un impedimento per chi vive in casa.
I deumidificatori a sali sono i più diffusi nelle case anche per motivi pratici. È infatti possibile spostarli facilmente da un locale all’altro a seconda di dove ci si trova: durante la giornata possiamo così averli in salotto, mentre durante la notta abbiamo la possibilità di posizionarli in camera da letto. Il loro funzionamento è piuttosto semplice e immediato: questi, grazie ai materiali con cui sono realizzati, sono in grado di trattenere l’acqua ambientale. Il device lavora poi in modo totalmente silenzioso e gratuito: una volta acquistato, non sono previste ulteriori spese. Non manca anche qualche svantaggio che è bene tenere a mente: la loro efficienza, a differenza di quelli elettrici, è minore. A livello generale possiamo quindi consigliarlo soprattutto per ambienti non troppo ampi, non superiori quindi ai 12 metri quadrati se vogliamo raggiungere l’effetto desiderato. In questi casi è poi richiesta un’azione di tipo manuale: una volta consumati i sali, è necessario provvedere alla sostituzione se si vuole che continuino ad assorbire l’acqua. La sua durata può dipendere dal suo impiego, ma difficilmente si riescono a superare i sei mesi.
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