Qual è il potere calorifico del GPL?
di Marco Mattioli | 08-03-2017 | GasLa maggior parte delle utenze domestiche italiane usa ormai il metano per cucinare, ottenere acqua calda e riscaldare la propria abitazione, ma il GPL è ancora una diffusa alternativa, specie per tutte quelle abitazioni non ancora raggiunte (o che non saranno mai raggiunte) dalla rete di distribuzione del gas.
Ma dovendo valutare esclusivamente la resa energetica senza prendere in considerazione altri fattori, qual è il potere calorifico del GPL? Scopriamo insieme cosa si intende per GPL, cosa rappresenta il potere calorifico di un combustibile, e vediamo come si comporta questo gas rispetto al metano a livello di produzione di calore.
Ecco la definizione di GPL
Cominciamo con il definire cosa intendiamo quando parliamo di GPL. Questo è l’acronimo di Gas di Petrolio Liquefatti, ovvero idrocarburi e loro miscele portati ad uno stato liquido attraverso l’uso della pressione. La forma liquida ne consente il trasporto e lo stoccaggio attraverso contenitori (la comune bombola del gas ad esempio) e quindi non necessita di usufruire di una infrastruttura di distribuzione come invece avviene necessariamente per il metano.
Per l’utilizzo commerciale il GPL è composto da una miscela di Butano, Propano e altri gas “odorizzanti”, ovvero utili per farci avvertire la classica puzza in caso di una fuga e per rivelare con facilità dove si trova una eventuale perdita.
Che cosa si intende per potere calorifico
Cercando di spiegare l’argomento in maniera estremamente semplicistica, questo valore rappresenta la quantità di calore che si sviluppa attraverso la combustione di un combustibile. Ogni combustibile (metano, GPL, legna, carbone, petrolio, etc…) ha un suo valore di potere calorifico superiore e uno di potere calorifico inferiore.
Il potere calorifico superiore
Questa è la quantità di calore che si produce attraverso una combustione completa, comprendendo anche il calore sviluppato dalla condensazione del vapore acqueo che si genera durante il processo.
Il potere calorifico inferiore
Per ottenere questo valore, al potere calorifico superiore dobbiamo andare a sottrarre il calore della condensazione generata dal vapore acqueo.
Queste indicazioni non sono pure nozioni teoriche, ma hanno un concreto valore pratico. Servono per comprendere ad esempio l’importanza delle moderne caldaie a condensazione, che non disperdendo totalmente il vapore dell’acqua riescono ad aumentare il potere calorifero inferiore di un combustibile, e quindi a raggiungere un rendimento energetico complessivamente più elevato (e questo significa avere un maggiore risparmio sulla nostra bolletta del gas).
Quindi a prescindere dalle proprietà del combustibile che intendiamo utilizzare, dobbiamo anche sempre valutare con quale impianto andremo poi a realizzare la combustione al fine di riscaldare la nostra casa o di cucinare.
Il potere calorifico del GPL
Quando si parla di calore ci dobbiamo esprimere in calorie e chilocalorie. Come abbiamo imparato sui banchi di scuola, la chilocaloria (kcal) rappresenta l’energia necessaria per aumentare di 1 grado la temperatura di un chilo di acqua distillata, ad una pressione 1 di atm.
Il GPL ha una resa calorifica molto elevata: senza addentrarci in una terminologia troppo tecnica possiamo dire che mentre un metro cubo di metano ha un potere calorifico inferiore di circa 8.200 kcal per metro cubo, il GPL sviluppa invece circa 11.500 kcal per chilogrammo.
Come vedete abbiamo nei due casi unità di misura diverse, perché il metano ci viene erogato direttamente allo stato gassoso e quindi lo misuriamo in metri cubi di gas, mentre il GPL va misurato in chili (e il fatto che ci venga venduto in litri complica ulteriormente le cose).
Arriviamo alle conclusioni:
Tenendo conto che un litro di GPL pesa circa mezzo chilo, possiamo dire che con 0,75 kg di GPL avremo la stessa energia prodotta da un metro cubo di metano.
Con questo parametro possiamo avere un aiuto per confrontare effettivamente il rendimento energetico di GPL e metano e poterci orientare nella scelta della nostra soluzione ideale e più vantaggiosa.
Quali sono i vantaggi del GPL
Sempre mettendo in evidenza che avere un riscaldamento a metano è oggi la soluzione più pratica e moderna, dobbiamo tenere conto che ancora tante abitazioni non sono raggiunte dalla sua rete. Non solo case di campagna o di montagna, ma anche tante abitazioni cittadine non sono collegate ad una distribuzione di metano e necessitano quindi di fonti alternative per il riscaldamento domestico.
Ci sono comunque situazioni nelle quali pur essendo raggiunte dal metano, alcune famiglie preferiscono l’utilizzo del GPL per pagare esclusivamente il combustibile consumato, senza doversi accollare tutti quegli oneri normalmente addebitati in bolletta e relativi alle spese di servizio e gestione della rete.
Descriviamo quindi quali sono i principali vantaggi nell’utilizzo del GPL:
- Il GPL quando è allo stato liquido occupa un volume inferiore di 270 volte a quello del suo stato gassoso, e questo rappresenta uno dei suoi principali vantaggi
- Inoltre è un combustibile relativamente pulito e di basso impatto ambientale dato che rilascia nell’aria meno polveri ed emissioni rispetto ad altri combustibili fossili e non inquina suolo, acque e falde acquifere
- È innegabile la sua praticità: basta collegare la bombola ai fornelli per poter iniziare a cucinare, senza dover sottoscrivere un contratto per una fornitura energetica
- È possibile usarlo sia per cucinare che per riscaldare l’acqua e la casa, anche in zone non servite dalla rete del metano
- Il suo alto rendimento energetico è fondamentale quando ci serve avere grandi quantità di energia e non possediamo grandi spazi per lo stoccaggio dei combustibili
- Facilità di trasporto. Ovviamente non parliamo grandi serbatoi ma delle bombole di utilizzo comune, che possono essere trasportate con un ingombro molto limitato
- Se intendiamo installare un serbatoio GPL c’è la possibilità di averlo in comodato d’uso e quindi di ammortizzare l’investimento iniziale
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