Fatturazione dopo disdetta contratto telefonico: cosa fare

di | 30-01-2018 | Leggi Norme Regole, News Internet Casa, News Telefonia

Fatturazione dopo disdetta contratto telefonico: cosa fare
Confronta

Ok, avete deciso di rescindere il vostro abbonamento ADSL o fibra ma non tutto sembra andato liscio: nonostante abbiate concluso la vostra esperienza con l’operatore, quest’ultimo continua a inviarvi delle bollette e dei solleciti, come se nulla fosse. Nonostante siano dei casi fortunatamente poco frequenti, sono situazioni che potrebbero accadere ad ognuno di noi e non è facile capire come comportarsi. Proprio per questo motivo oggi vogliamo concentrarci sulla fatturazione dopo disdetta del contratto telefonico: cosa fare in questi casi?

Contattate l’assistenza clienti e segnalate il problema

In linea generale, se avete effettuato correttamente la procedura di disdetta del vostro precedente contratto e avete sottoscritto un’offerta con un nuovo operatore, non avete nulla di cui preoccuparvi: in questi casi, infatti, è sufficiente contattare l’assistenza clienti del vecchio provider segnalando l’errore e in breve tempo l’errore dovrebbe essere risolto.

Questo significa che avrete il diritto di ignorare le fatture che vi verranno recapitate: non dovrete pagare alcunché, dato che la procedura di portabilità è andata a buon fine e non siete più clienti di quella società: il discorso vale sia per quanto riguarda le offerte fisso per la casa, sia per chi ha sottoscritto tariffe cellulari in abbonamento o con vincolo contrattuale.

Leggete attentamente il precedente contratto

Tuttavia dovete leggere attentamente tutte le condizioni del contratto che state per disdire prima del recesso oppure rivolgervi al customer care: potrebbero essere previsti, infatti, dei contributi di disattivazione, il pagamento di rate mancanti per eventuali dispositivi acquistati o addebiti aggiuntivi in caso di sconti non più validi (ad esempio perché l’offerta viene disattivata prima del periodo minimo di permanenza previsto dal contratto).

Se il vecchio abbonamento prevede uno o più dei costi appena citati, è possibile che l’addebito avvenga anche successivamente alla disdetta: sono situazioni in cui è obbligatorio effettuare i pagamenti dovuti, così da concludere definitivamente il rapporto con la compagnia telefonica precedente.

Se, invece, la fatturazione dopo disdetta contratto telefonico si riferisce all’abbonamento del servizio rescisso in modo corretto, si tratta esclusivamente di un errore: come già scritto in precedenza, è importante segnalare la cosa all’azienda ed evitare di pagare le bollette non dovute.

Finire nella lista dei morosi: c’è davvero il rischio?

Il rischio di non pagare le fatture non dovute, secondo alcuni, potrebbe essere quello di finire nella lista degli utenti morosi (conosciuta ufficialmente come S.I.Mo.I.Tel.) ma, a meno di clamorosi errori, sarebbe praticamente impossibile: questo perché, come stabilito dal Garante per la Protezione dei Dati Personali, l’iscrizione al registro dei morosi intenzionali può avvenire solo in casi specifici.

Come spiegato dallo stesso Garante all’articolo 9 del Registro dei provvedimenti n. 523 dell’8 ottobre 2015, gli utenti verranno iscritti alla “blacklist” al verificarsi dei seguenti presupposti:

  • recesso dal contratto ad iniziativa di una delle parti esercitati da almeno 3 mesi;
  • importo insoluto per ogni singolo operatore di almeno 150 euro;
  • presenza di fatture non pagate nei primi 6 mesi successivi alla stipula del contratto;
  • assenza di altri rapporti contrattuali post-pagati, attivi e regolari nei pagamenti con lo stesso operatore;
  • assenza di formali reclami/contestazioni, istanze di conciliazioni o comunque istanze di definizione di controversie dinanziagli organi competenti inoltrate dal cliente;
  • invio e cura del partecipante all’interessato, almeno 30 giorni solari prima dell’iscrizione nel S.I.Mo.I.Tel., della comunicazione di preavviso di imminente iscrizione.

Com’è facile intuire, quindi, è molto difficile che un operatore decida di iscrivere un cliente o, come in questi casi, un ex cliente, alla lista dei morosi o affidarsi a iter giudiziari prima di aver verificato attentamente ogni aspetto ed eventuali errori.

Ecco, quindi, cosa fare in caso di fatturazione dopo disdetta contratto telefonico: l’assistenza clienti del vostro precedente operatore è l’unico canale di comunicazione valido per risolvere pacificamente e in tempi brevi il problema. Non preoccupatevi delle bollette se siete assolutamente certi di aver rescisso completamente e correttamente il contratto: le fatture ricevute non hanno alcun valore e verranno annullate non appena la vicenda verrà chiarita.

Si invita il lettore a verificare che le eventuali offerte descritte nel post siano ancora attivabili e vengano proposte alle stesse condizioni economiche

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