Dal benzinaio: self service metano, cosa c’è da sapere
di Fabio Caliendo | 11-07-2020 | Auto, News e VarieRimanere senza carburante può essere un problema, soprattutto di notte. La risposta è semplice: self service! Fin qui, tutto bene. Questo però, se avete l’auto a benzina o diesel, ma in caso del metano? Praticamente da sempre, per fare gas, serve una pompa di benzina… aperta, poiché occorre un operatore dedicato a. Dal 12 marzo 2019 però, c’è un decreto, pubblicato poi in Gazzetta Ufficiale il 20 marzo 2019 che elenca specifiche modifiche ed ulteriori integrazioni al decreto 24 maggio 2002. Parliamo di “Norme di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione“.
Sommario
Gas naturale per autotrazione
Il decreto va dunque a modificare le norme delle pompe di benzina che offrono il “gas naturale per autotrazione”, alias metano. In questo documento, sono citate tutte le modifiche relative non solo alla sicurezza, ma anche ai requisiti tecnici per abilitazione. Questo perché gli impianti possono essere presidiati (con operatore) o non presidiati (self-service).
Citiamo: “Gli apparecchi di distribuzione automatici asserviti ad un dispositivo self-service devono essere dotati di pistola di erogazione conforme a quanto specificato dal regolamento ECE-ONU R110 e adatta all’alloggiamento del connettore di carica di qualsiasi veicolo alimentato a gas naturale, che sia conforme alle norme ISO 15501-1 e ISO 15501-2“. Per aiutare coloro che vogliono fare il pieno di metano poi, c’è un pulsante che consente di avere assistenza H24 tramite un operatore altamente qualificato sempre disponibile.
Segnaletica e varie
Oltre a questo, sono poi previsti dei dispositivi di segnalazione. Questo per far sì che la pistola di erogazione venga posizionata correttamente nell’alloggiamento previsto. Non devono poi mancare dei cartelli che riproducono uno schema di flusso dell’impianto gas e la planimetria dell’impianto che evidenzi comandi e postazioni di emergenza.
Vediamo ciò che interessa a noi, ovvero la parte del self-service. Sulla Gazzetta è così riportato: “Al fine di consentire il rifornimento in modalita’ self-service, ciascun apparecchio di distribuzione deve essere asservito ad un pulsante di ritenuta che comanda l’erogazione del gas mediante l’azione manuale sul dispositivo stesso. L’eventuale successiva pressione dello stesso pulsante deve bloccare immediatamente
l’erogazione del gas. Il pulsante di ritenuta deve essere posizionato ad adeguata distanza dall’apparecchio di distribuzione in uso, comunque non inferiore alla lunghezza della manichetta di carico del veicolo, e collocato in modo da consentire all’utente una completa visione dell’apparecchio di distribuzione al fine del controllo della regolare erogazione“.
Norme per la sicurezza
A tutto questo si aggiunge un sistema di videosorveglianza che consenta: visione dell’apparecchio di distribuzione, zona di rifornimento dei veicoli, targa e veicolo che ha effettuato il rifornimento. Non manca poi il riconoscimento dell’utente. Questo viene identificato mediante l’inserimento dello strumento di pagamento elettronico (una carta associata all’utente) che fornisce il consenso all’erogazione del gas. Nemmeno a dirlo, gli utenti devono essere preventivamente formati in merito alle modalità di rifornimento, nonché alle nozioni di sicurezza.
Registrazione e formazione
Per concludere, tutti coloro che vorranno sfruttare la soluzione del self-service per il metano, dovranno preventivamente registrarsi all’interno di una banca dati messa a punto dal Ministero dell’Interno. L’alternativa, è rappresentata da un portale telematico implementato da una società regolata dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.
Due le modalità di formazione:
- presso un distributore di gas naturale per autotrazione con impianto self service a cura del gestore;
- tramite un “tutorial” online.
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