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Bonus auto usate: come richiederlo
di Fabio Caliendo | 05-10-2021 | News e Varie, News NoleggioCome richiedere il Bonus auto usate? Poche semplici regole da seguire e tutto quello che c'è da sapere in merito

È da un po’ che se ne parla, ed ora finalmente ci siamo. Parliamo dell’ecobonus che questa volta non interessa solo alle automobili nuove, ma anche quelle usate. Quando è iniziato? Beh, siete forse già in ritardo, poiché la cosa è partita esattamente alle 10 del 28 settembre 2021. La domanda più comune è: come si richiede il bonus auto usate? Cerchiamo di capire meglio come funziona e cosa c’è da sapere su questo argomento che interessa molti italiani.
Sommario
Concessionaria: “Al bonus ci pensiamo noi”
Iniziamo con la cosa più importante: il bonus auto usate non interessa i privati cittadini, bensì le sole concessionarie. Se dunque vi stavate sfregando le mani per cambiare l’auto ed acquistarla da un acquirente privato, ci spiace, nulla da fare in merito. La cosa, vale per le sole concessionarie. Queste avranno dunque la possibilità di accedere alla piattaforma internet ecobonus.mise.gov.it, sito dove poter inserire le prenotazioni degli eco-incentivi.
Attenzione poi, poiché la cosa interessa ovviamente l’acquisto di automobili (usate) della sola ed esclusiva categoria M-1 a basse emissioni. Veniamo ora al budget dello stanziamento. E’ stato messo da parte un fondo pari a 40 milioni di euro. Questo fa poi parte del decreto sostegni-bis. Tutto molto bello, ma di quanto si parla? E’ una cifra ragionevole? Come funziona? Ora andremo ad approfondire la cosa, poiché chiaramente non c’è da gridare “al miracolo”…
Bonus auto usate: di quanti euro si parla?
Come detto sono stati stanziati 40 milioni di euro, cifra che, così su due piedi, non sembra certo poco. Ma di quanto si parla alla fine, per ogni singolo utente? Sappiate che i contributi possono arrivare fino ad un massimo di 2.000 euro. E’ chiaro che sono presenti dei vincoli. Uno di questi, ad esempio, è la rottamazione di un mezzo che sia della medesima categoria. Altro? Certo… poiché l’auto che andrete a rottamare deve essere intestata da almeno 12 mesi all’acquirente o ad un familiare convivente.
Un altro vincolo stabilito dal decreto, è che il veicolo deve essere stato immatricolato prima del 1° gennaio 2011 (anche successivamente, a patto che “tocchi” i dieci anni entro il prossimo 31 dicembre). Dalla cosa poi, sono escluse le società, poiché la cosa è stata fatta per agevolare i privati e le concessionarie di auto. Ancora, la “nuova” auto che andremo ad acquistare, non deve essere di classe inferiore alla Euro 6 (le emissioni di CO2, invece, entro i 160 g/km). Infine, la nostra prossima auto non dovrà superare il costo di 25mila euro (oltre al fatto che deve essere stata immatricolata in Italia). Poche regole, ma chiare, senza contare che, ovviamente, l’auto non deve essere già stata oggetto di incentivi (si fa riferimento alle leggi di Bilancio 2019 e 2021). C’è poi una piccola curiosità: il bonus è condizionato all’adesione di colui che vende. Strano, no?
Veniamo ora all’importo, che come detto è un massimo di 2.000 euro. Si va per categorie e sezioni, ad iniziare con 750 euro (fascia 91-160 g/km di CO2). Si va poi alla fascia dei 1.000 euro (categoria 61-90 g/km di CO2) e si sale al massimo di 2mila euro (tra 0 e 60 g/km di CO2). Avete “tempo”, poiché la cosa durerà fino al 31 dicembre 2021, ma attenzione, fino al termine dei fondi. La cosa è infine abbastanza semplice, poiché dovrete solo chiedere informazioni al concessionario. Questo, riconoscerà il contributo all’acquirente finale, per poi recuperarlo come credito d’imposta. Naturalmente bisognerà presentare in modalità telematica il modulo F24.
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