Fatturazione a 28 giorni, capitolo chiuso: ecco come ottenere i rimborsi

di | 02-04-2024 | News e Varie, News Telefonia

Dopo circa 7 anni, si è arrivati alla fine di questa annosa vicenda: la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da TIM contro la class action dell’Associazione Movimento Consumatori, garantendo agli utenti il diritto ad essere rimborsati.

Fatturazione a 28 giorni, capitolo chiuso: ecco come ottenere i rimborsi
Confronta

Ricordate quando le offerte Internet casa (ma anche quelle mobili) venivano fatturate a 28 giorni anziché mensilmente? Stiamo parlando di una politica adottata da tutti i principali operatori tra la fine del 2016 e il 2017. TIM, Vodafone WINDTRE e Fastweb avevano optato per questa cadenza, riuscendo ad applicare ai propri clienti ben 13 mensilità in un anno: in pratica, un vero e proprio aumento “nascosto” nella durata inferiore del periodo di fatturazione.

In seguito, grazie all’intervento dell’Unione Nazionali Consumatori e dell’AGCOM, venne stabilito il divieto di utilizzo della fatturazione a 28 giorni sulle offerte di rete fissa, mentre su mobile la situazione rimase invariata. Nonostante la delibera dell’Autorità garante del 24 marzo 2017, che prevedeva un termine di 90 giorni entro i quali tutti gli operatori avrebbero dovuto riportare i sistemi di fatturazione mensili, i provider proseguirono con la controversa strategia commerciale, fino all’intervento del Governo, con il Decreto fiscale (convertito poi in legge n.172 del 4 dicembre 2017) che stabilì il ritorno ai rinnovi mensili entro 120 giorni, sia per le tariffe casa che per quelle mobili. La norma, inoltre, innalzava le sanzioni previste in un primo momento dall’AGCOM, fino ad un massimo di 5 milioni di euro.

Nell’aprile del 2018 si ritorna finalmente alla fatturazione mensile, tuttavia i piani subiscono delle rimodulazioni che tentano di colmare quella tredicesima “mensilità” venuta a mancare con l’obbligo normativo, riportando le associazioni dei consumatori sul piede di guerra. Seguiranno una serie di provvedimenti e sentenze sulla vicenda (arrivati addirittura fino alla Corte di Giustizia Europea, che a giugno dello scorso anno stabilì la totale legittimità dell’intervento dell’AGCOM) che si sono trascinati sino al 2024: l’ultimo risale a febbraio scorso, quando la Corte di Cassazione ha deciso di respingere il ricorso presentato da TIM in merito alla class action dell’associazione Movimento dei Consumatori.

Una pronuncia che, salvo colpi di scena, chiude definitamente la questione: tutti i clienti hanno diritto ai rimborsi o, in alternativa, a servizi dal medesimo valore. Tale rimborso dovrà essere riconosciuto anche agli ex clienti, ossia a coloro che durante tutto questo tempo hanno deciso di cambiare operatore.

Come richiedere il rimborso sulle fatturazioni a 28 giorni, quindi? Ecco le principali modalità previste attualmente dai provider (non valide se si è già richiesto e/o usufruito di un servizio equivalente, come ad esempio il cloud gratuito di Fastweb, pacchetti di abbonamento, etc…).

Sommario

TIM

  • Per i clienti: è possibile contattare il numero gratuito 187 oppure accedere sull’area (o app) MyTIM, nella sezione dedicata (Chiarimento sui costi/Rimborso fatturazione a 28 giorni);
  • Per chi ha cambiato operatore: bisognerà contattare il numero 187

Fastweb

  • Per i clienti: è sufficiente accedere nell’area MyFastweb del sito o, in alternativa, chiamare il numero gratuito 192 193;
  • per chi ha cambiato operatore: in questo caso, se non si ha la possibilità di risolvere con l’assistenza clienti Fastweb, è consigliabile rivolgersi ad un’associazione di consumatori o utilizzare la piattaforma ConciliaWeb (come specificato dallo stesso provider sulla home page del portale Fastweb.it).

Vodafone

  • Per i clienti: l’operatore mette a disposizione una pagina dedicata alla richiesta del rimborso sulla fatturazione a 28 giorni sul sito ufficiale: è sufficiente inserire il proprio numero di rete fissa sul form dedicato e cliccare su “Prosegui”, seguendo fino alla fine le istruzioni a schermo;
  • per chi ha cambiato operatore: l’operatore invita a inviare una raccomandata A/R con causale “Rimborso fatturazione 28 giorni cliente disattivo” all’indirizzo Casella Postale 190 – 10015 IVREA, oppure una PEC, avente lo stesso oggetto, all’indirizzo servizioclienti@vodafone.pec. Sulla comunicazione è necessario inserire il codice cliente (recuperabile da una vecchia fattura o dalle mail ricevute quando si era utenti Vodafone) e il numero di telefono in cui il servizio era attivo.

WINDTRE

  • Per i clienti: l’operatore scrive sul sito ufficiale che “con riferimento alla delibera AGCOM n.269/18/CONS, relativa al ristoro della clientela sul tema della fatturazione a 28 giorni della telefonia fissa e convergente, accedendo all’Area Clienti è possibile conoscere le soluzioni di ristoro a te riservate”.
  • per chi ha cambiato operatore: si potrà inviare una richiesta di rimborso tramite raccomandata A/R, con causale “rimborso fatturazione 28 giorni” all’indirizzo Wind Tre S.p.A. CD MILANO RECAPITO BAGGIO, Casella Postale 159, 20152, Milano o, in alternativa, via PEC, alla mail servizioclienti159@pec.windtre.it. Per maggiori informazioni è possibile contattare l’assistenza WINDTRE (anche se non si è clienti) al numero 159.

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