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Rapporto Auditel Censis: 4 famiglie su 10 hanno la banda larga
di Fabrizio Comerci | 26-09-2018 | News e Varie, News Internet Casa
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Ciò che emerge dal primo Rapporto Auditel Censis su “Convivenze, relazioni e stili di vita delle famiglie italiane” presentato al Senato, mette in luce un Paese ancora arretrato per ciò che riguarda la diffusione di Internet. Nonostante, ogni giorno, siamo travolti da notizie che riguardano i lavori di posa in opera di nuovi chilometri di fibra ottica, meno della metà degli italiani accedono alla rete web attraverso la banda larga. Inoltre, ci sono ancora 4,3 milioni di concittadini (il 17,8%) che non hanno affatto accesso alla rete.
Il volano di quell’82,2% di famiglie connesse sono, ovviamente, i giovani e i giovanissimi. Secondo lo studio, i bambini italiani vengono introdotti alla fruizione della rete già a 4 anni d’età; a 10 anni, il 24% usa regolarmente lo smartphone.
L’accesso alla banda larga in Italia: solo 4 famiglie su 10
Il 49,6% delle famiglie ha accesso alla rete con almeno una connessione a banda larga (con banda larga s’intende una connessione almeno ADSL). Sono i dati dettagliati a stupire: l’84% delle famiglie con banda larga possiede una connessione ADSL; il 14% possiede una connessione in fibra ottica; il 2% possiede una connessione satellitare.
La diffusione geografica della banda larga
Interessante sovrapporre il fattore geografico al dato della diffusione della banda larga. A disporre di una connessione almeno ADSL sono: il 54,3% delle famiglie del Nord-Ovest, il 49,7% delle famiglie del Nord-Est, il 55,6% delle famiglie del Centro e il 41,9% delle famiglie di Sud e isole.
La diffusione socio-economica delle connessioni veloci
L’elemento socio-economico incide particolarmente sull’accesso alla banda larga. Solo il 30,6% delle famiglie a basso livello economico può contare su almeno una connessione ADSL; percentuale che sale al 35% per le famiglie con livello medio e al 64,6% per quelle con livello alto livello di reddito.
La connessione mobile che sposta il dato
Il Rapporto Auditel Censis considera l’accesso a Internet da ogni device, compresi gli smartphone. Vale a dire i device che fanno la parte del leone in quanto a diffusione, abbattendo, però, la statistica sulla banda disponibile e sull’effettiva fruizione di Internet al di là dei servizi di messaggistica (Whatsapp) e al di là dell’accesso ai Social Media. Un dato a cui è necessario prestare attenzione, almeno fino alla commercializzazione delle connessioni 5G.
Quell’incongruenza tra domanda e offerta
Confrontando i dati del Rapporto Auditel Censis con quelli del Ministero dello Sviluppo Economico relativi alla diffusione della rete in fibra ottica, si nota che esiste un gap tra offerta e domanda di connessioni a banda ultralarga o, quantomeno, che esiste una differenza sostanziale tra la fibra posata e la fibra effettivamente disponibile sul mercato. Secondo i dati del MiSE, infatti, il 71,2% degli edifici, ad oggi, può disporre di connessioni da almeno 30Mbps (l’ADSL arriva fino a 20Mbps).
Data la sostanziale parità di prezzi tra connessioni ADSL e connessioni in fibra ottica, la questione dello iato tra offerta di connessioni performanti e domanda deve risiedere in altro. Data la rapida diffusione degli accessi alla banda ultralarga sviluppatisi negli ultimi due anni grazie allo sforzo congiunto pubblico-privato per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Digitale europea, si può ipotizzare anche una scarsa mobilità dei consumatori. Ipotesi che verrà provata da un’eventuale inversione di tendenza dovuta all’attuale rapida crescita dell’offerta di contenuti on demand o live streaming (musica, Tv, calcio).
Il dato socio-economico presentato dal Rapporto Auditel Censis è particolarmente interessante perché ha un’implicazione non di secondaria importanza per il mercato: le tariffe per le connessioni da fisso impattano in modo decisivo sul bilancio familiare degli italiani. Questo e l’eccessiva complessità dei vincoli contrattuali possono essere le ragioni per cui si preferisce rinunciare alla connessione da rete fissa, per preferire le più agili, meno costose e (oramai) sufficienti connessioni da smartphone. Tuttavia, fino all’entrata in campo delle connessioni 5G flat, sarà ancora una volta la sempre più interessante offerta di contenuti online a spingere i consumatori verso connessioni più performanti e fruibili attraverso device più comodi e fruibili degli smartphone.
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