Rinvio fine mercato tutelato: si va verso una nuova proroga, cosa può accadere

di | 03-10-2023 | News e Varie, News Gas e Luce, Notizie Gas, Novità Energia

In occasione del prossimo Consiglio dei Ministri si potrebbe arrivare a decidere una proroga per la fine del mercato tutelato.

Rinvio fine mercato tutelato: si va verso una nuova proroga, cosa può accadere
Confronta

A poche settimane dalla sua abolizione definitiva, il governo sembra essere sempre più intenzionato a optare per l’ennesimo rinvio del mercato tutelato per le utenze di luce e gas, come già era accaduto in passato. Al momento se non ci fossero provvedimenti il passaggio al mercato libero è stabilito per il prossimo 10 gennaio 2024 per il gas domestico, e ad aprile 2024 per l’elettricità. Chi è rimasto finora con il regime di maggior tutela ha comunque già da ora e da tempo la facoltà di usufruire dei vantaggi previsti dal mercato libero, che consente di scegliere il fornitore e la tariffa che ritiene si adattino meglio alle proprie esigenze e abitudini di consumo.

Sommario

Rinvio mercato tutelato: la decisione è vicina

Il governo guidato da Giorgia Meloni sembra essere intenzionato a dare ancora una volta una proroga per la fine del mercato tutelato, regime che fino a questo momento riguarda circa 15 milioni di persone, che equivale a circa un terzo degli utenti complessivi presenti in Italia. Nel loro caso, i costi delle tariffe di luce e gas che si ritrovano nella bolletta di luce e gas sono condizionati dall’andamento del mercato, che viene aggiornato con cadenza trimestrale da ARERA (Autorità per l’Energia di Reti e Ambientie. Il rischio concreto per molti di loro è quindi quello di andare incontro a un salasso non da poco (questa sembra essere la situazione per il gas nell’ultima parte dell’anno), ma c’è chi finora si è sentito timoroso all’idea di passare al mercato libero e ha quindi preferito non cambiare.

Il rinvio previsto, secondo quanto trapela da Palazzo Chigi, potrebbe essere da 6 mesi e fino a un anno. Se non ci saranno ulteriori prese di posizione da parte dell’esecutivo, ma l’ipotesi sembra essere da scartare, la fine del mercato tutelato per il gas è prevista per il 10 gennaio 2024, mentre per la luce sarebbe necessario attendere aprile del prossimo anno.

Gli unici a essere esentati attualmente dal trasferimento al mercato libero (a questo proposito, se non lo sai, ti consigliamo di leggere questo articolo per capire a cosa potresti andare incontro se non dovessi metterti in regola quando scatterà lo stop definitivo) sono solo i clienti considerati vulnerabili. In questa categoria rientrano i soggetti si trovano in una situazione di calamità o di oggettiva difficoltà economica (già percettori del bonus sociale luce e gas), le persone disabili e chi a più di 75 anni di età. Nulla vieta comunque anche a loro di poter passare, se lo desiderano al mercato libero: questa misura ha il vantaggio di garantire ai clienti un prezzo bloccato per la materia prima (luce o gas) per 12 o 24 mesi, a seconda della scelta fatta, riducendo così in maniera significativa le incertezze quando ci si ritroverà con la fattura tra le mani.

Una tutela per le famiglie meno abbienti

Non è escluso però che il rinvio della fine del mercato tutelato non possa riguardare solo una parte della popolazione e non in maniera integrale tutti i nuclei che si ritrovano ancora con questo regime. Sulla base di quanto trapela da fonti del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, si potrebbe arrivare a concedere fino a un anno di tempo per il passaggio al mercato libero alle fasce più deboli e ai nuclei familiari particolarmente numerosi che rasentano i requisiti per accedere al bonus sociale (Isee fino a 15mila euro o fino a 30mila euro per le famiglie numerose con almeno quattro figli a carico).

Questa decisione, che sembra essere ormai prossima, sarà con ogni probabilità uno dei temi all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri. Il premier Giorgia Meloni e i suoi collaboratori sono infatti consapevoli di come sia importante non perdere tempo e comunicare in maniera tempestiva agli italiani la scelta presa a riguardo.

Non a caso, questa opzione era stata confermata pochi giorni fa anche dal Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, che aveva detto: “Questa è una valutazione che stiamo facendo in questi giorni” – erano state le sue parole in una breve intervista rilasciata ai microfoni di Sky Tg24.

Gli ultimi aggiornamenti forniti da ARERA non permettono di guardare ai prossimi mesi con particolare serenità, proprio per questo diventa necessario poter garantire maggiori certezze. Le bollette della luce, secondo quanto comunicato dall’Autorità, infatti, sono destinate ad aumentare per il mercato in tutela del 18,6% nel quarto trimestre dell’anno, rispetto a luglio-settembre. A livello generale, però, questi numeri indicano una flessione del 57%., rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Per l’ARERA una situazione simile coinvolgerà però anche la bolletta del gas. Il governo ha scelto di intervenire per cercare di tamponare il problema on il decreto Energia, che ha prorogato al quarto trimestre l’azzeramento degli oneri di sistema sulla bolletta del gas, l’Iva al 5% sul metano e il bonus sociale elettrico.

Federconsumatori, associazione che da tempo è in prima linea nella tutela dei consumatori, è intervenuta a riguardo, consapevole di come il quadro attuale sia delicato: “L’abolizione del mercato tutelato per l’energia e per il gas avverrà con troppe criticità aperte – si legge in una nota ufficiale –. Ecco perché secondo noi sarebbe doveroso e di buon senso, vista la situazione di difficoltà che coinvolge le famiglie e tenuto conto dei forti aumenti, prorogare di un tempo congruo il mercato tutelato”.

Il Codacons ha voluto invece dare un’idea più precisa di quanto sta accadendo facendo riferimento ai numeri, che sono spesso indicativi: “Con le nuove tariffe indicate dall’Arera, per questo trimestre la spesa della famiglia tipo per la luce sale di circa 20 euro su base annua, portando la bolletta elettrica a quota 764 euro” – sono state le parole del presidente Carlo Rienzi.

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