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SIM Anomima: tutto quello che c’è da sapere
di Silvio Spina | 26-09-2025 | News e VarieAvete sentito parlare di queste particolari schede e volete saperne di più? Che cosa offrono e quanto sono legali le sim anonime in Italia? Ecco le informazioni più importanti da conoscere se avete intenzione di acquistare delle schede usa e getta.


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87.36 €/MESEDesiderate acquistare una scheda telefonica per la telefonia mobile senza utilizzare i vostri dati personali per la sottoscrizione del contratto e l’attivazione? È davvero possibile avere una sim anonima in tutto e per tutto? E cosa prevede la legge attualmente in vigore? La protezione della privacy e la tutela dei dati personali sono sempre più al centro delle discussioni politiche e spesso sono oggetto di norme che hanno l’obiettivo di incrementare il livello di protezione delle informazioni sensibili degli utenti.
Per contrastare l’ascesa delle truffe telefoniche, come il phishing e il cosiddetto “SIM swapping” (in cui un malintenzionato riesce a entrare in possesso del numero di telefono della propria vittima), da novembre 2022 è entrato in vigore un nuovo regolamento che rende più stringenti le norme che regolano alcune pratiche molto diffuse in ambito telefonia mobile, come la sostituzione della SIM e la portabilità del numero (ovvero il passaggio a un altro operatore). Vediamo quali sono le principali regole racchiuse nelle attuali normative italiane ed europee su questa materia:
- il cambio SIM può essere richiesto solo dall’intestatario della scheda, anche se l’utilizzatore è differente (tranne per le SIM aziendali, per cui è possibile una delega);
- il gestore dovrà verificare l’identità dell’intestatario, attraverso il proprio documento d’identità;
- sarà necessario avere la vecchia scheda per poter procedere a una sostituzione (in caso di furto è necessario presentare la denuncia);
- per ogni cambio SIM, procedura di subentro o portabilità, sarà inviata una richiesta di conferma tramite SMS, a cui l’intestatario dovrà rispondere con il proprio consenso.
Molti di voi probabilmente si staranno ponendo questa domanda: perché tutto questo preambolo su una pagina che dovrebbe parlare di SIM anonime? La risposta è già tra le righe: è sempre più difficile poter attivare e utilizzare una linea mobile senza associarla a un intestatario, ed è praticamente impossibile farlo con un operatore telefonico tradizionale in modo lecito. Ma in che modo tutto ciò influisce sulla privacy dell’utente e quali rischi comporta?
Sommario
Cos’è e come funziona una SIM anonima
Come il nome lascia intendere, si tratta di una scheda telefonica che può essere acquistata senza dover fornire dati personali o identificativi, non necessariamente per scopi illeciti. Questa tipologia di SIM, infatti, potrebbe essere utile per chi ha bisogno di proteggere la propria attività o la propria privacy (ad esempio giornalisti investigativi, attivisti, informatori o semplicemente utenti che preferiscono un alto livello di riservatezza).
Le SIM anonime vengono spesso vendute insieme a servizi anti-tracciamento, anti-localizzazione e altre funzionalità che impediscono l’associazione tra l’utilizzo del servizio e l’identità dell’utente. Tuttavia, queste caratteristiche non offrono garanzie assolute: le forze dell’ordine possono comunque monitorare le comunicazioni attraverso le celle telefoniche e altri strumenti avanzati di indagine, ove necessario. Molti si riferiscono a questi prodotti anche per identificare le cosiddette sim “usa e getta” (negli USA il mercato dei cosiddetti “burner phones” è decisamente più florido, o meglio, lo era fino a qualche anno fa): in realtà parliamo di un qualcosa di leggermente differente e, sopratutto negli ultimi anni, le schede di questo tipo sono state sostituite in gran parte da app specifiche per smartphone, che permettono di avere dei numeri anonimi e non identificabili (pensiamo, ad esempio, a Burner o Hashed).
Dove si acquistano le SIM anonime?
Nessun operatore telefonico in Italia permette l’acquisto di SIM senza intestazione. Per chi cerca opzioni anonime, sono disponibili dei canali di vendita non ufficiali, spesso al limite o fuori dalla legalità. Online è possibile trovare aziende che consentono di attivare prodotti di questo tipo, a prezzi decisamente più alti di una SIM normale: sui canali più nascosti, navigando nel Dark Web o su piattaforme come Telegram, si possono trovare SIM anonime a meno di 30 €, mentre su siti di aziende più strutturate, la cifra può addirittura arrivare a 500-800 €. Tuttavia, l’acquisto di SIM da società non regolamentate espone l’utente a gravi rischi di sicurezza, compreso il rischio di truffe e attacchi informatici, oltre alle potenziali sanzioni legali.
Alcuni anni fa dei rivenditori “fisici” consentivano di acquistare SIM anonime senza documenti (Striscia la Notizia fece alcuni servizi dedicati per denunciare tale pratica): a seguito del clamore mediatico e di numerose denunce, il fenomeno si è ridimensionato ed è sempre più complicato riuscire ad acquistare di persona una scheda senza associarla alla propria identità.
Le SIM senza documenti sono legali?
L’articolo 55 del Codice delle comunicazioni elettroniche, al comma 7, stabilisce che “ogni impresa è tenuta a rendere disponibili […] al centro di elaborazione dati del Ministero dell’Interno, gli elenchi di tutti i propri abbonati e di tutti gli acquirenti del traffico prepagato della telefonia mobile, che sono identificati prima dell’attivazione del servizio, al momento della consegna […] della SIM”, in linea con quanto previsto dalle disposizioni antiterrorismo. In altre parole, qualsiasi scheda telefonica attivata in Italia deve essere associata a un intestatario preciso per prevenire l’uso illecito o criminale delle SIM.
Il fenomeno delle schede senza intestatario si è intensificato con l’arrivo delle eSIM, come ha evidenziato Pierguido Iezzi, Strategic Business Director di Tinexta Cyber, in una recente intervista ad Adnkronos: “l’attivazione di queste schede può avvenire completamente online, senza la necessità di fornire documentazione fisica. Questo scenario complica ulteriormente gli sforzi delle autorità nel monitorare e controllare l’uso delle comunicazioni telefoniche”.
Alternative legali per la protezione della privacy
Se il vostro obiettivo è mantenere un buon livello di privacy senza infrangere la legge, esistono alcune alternative legali che potete considerare. Potreste, ad esempio, utilizzare numeri temporanei forniti da app o servizi di telefonia virtuale, che permettono di ricevere e fare chiamate senza dover condividere il proprio numero principale. Un’altra opzione sono le app di messaggistica cifrata, come Signal o WhatsApp, che offrono un livello di sicurezza superiore rispetto alla telefonia tradizionale.
Insomma, sebbene le SIM anonime possano apparire come una soluzione allettante per chi desidera tutelare la propria privacy, il loro utilizzo in Italia è ostacolato da rigide normative e comporta rischi significativi, sia legali che di sicurezza. È importante bilanciare la necessità di riservatezza con il rispetto delle leggi, scegliendo alternative sicure e legali per proteggere i propri dati e comunicazioni. Potrebbero esservi casi in cui un prodotto del genere sia utile o addirittura necessario (ad esempio per inchieste giornalistiche particolarmente delicate e rischiose per l’incolumità del reporter, per indagini degli inquirenti sotto copertura o per proteggere fonti/testimoni di rilievo): tuttavia, stiamo parlando di casi eccezionali che prevedono per ovvi motivi delle misure di protezione dell’identità particolari, quindi lontane dalla quotidianità di un utente “medio”.
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