Tariffe luce: confermato rinvio della riforma al 2019
di Fabrizio Comerci | 15-12-2017 | Energia, News e Varie[""]
Con delibera 867/2017/R/eel del 14 dicembre scorso, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico conferma il rinvio dell’ultima fase della riforma delle tariffe luce. Avevamo già anticipato la probabile posticipazione dell’intervento nel post “Bolletta elettrica, riforma tariffe: cosa non accadrà nel 2018” ed eravamo in attesa di un provvedimento che ufficializzasse la decisione. Con la nuova delibera, lo spostamento della terza fase della riforma tariffaria al 2019 è certo.
Andiamo a vedere cosa comporta la terza fase della riforma e quali sono le ragioni del rinvio.
Prima, però, c’è da sottolineare che il rinvio riguarda solo i clienti domestici: la clientela non domestica delle forniture luce non sarà privilegiata da tale differimento.
Sommario
Terza fase della riforma delle tariffe luce: il tramonto della progressività
L’ultima fase della riforma delle tariffe per l’energia elettrica, avviata nel 2016, avrebbe dovuto concludersi con l’introduzione, il 1° gennaio 2018, della tariffa unica (non più progressiva) per i costi di trasporto dell’energia e di gestione del contatore.
Un intervento che avrebbe pesato su circa 22 milioni di utenti domestici nel nostro Paese, con un incremento importante del costo della bolletta. Soprattutto perché l’aumento si sarebbe andato a sommare a un altro intervento richiesto dall’UE: gli sgravi agli energivori.
Chi sono gli energivori e perché hanno bisogno di sgravi
Con il termine “energivori” si fa riferimento a quelle realtà industriali (aziende energivore) per cui il costo dell’energia consumata impatta in modo significativo sul fatturato. Si tratta di imprese a forte consumo di energia per il sostegno delle quali sono previsti interventi di Stato. Per garantire la competitività di tali imprese, interviene anche la Commissione europea, con decisione del 23 maggio 2017, C(2017) 3406. Tale intervento decreta un aumento delle agevolazioni in bolletta per gli energivori che arriverà a costare circa 1,5 miliardi all’anno.
Parte di questi fondi saranno prelevati dalle bollette dei consumatori domestici. Un impatto che sarà mitigato da un altro intervento UE: quello sulla destinazione delle risorse liberate dal prelievo per gli incentivi alle rinnovabili (componente A3). Il 50% di tali risorse, a partire dal 1° gennaio 2018, dovrebbe essere destinato alla riduzione diretta delle tariffe luce.
Senza rinvio, a quanto sarebbe ammontato l’aumento in bolletta nel 2018?
Sommando i due incrementi (quello della riforma tariffaria e quello sul decreto energivore), i clienti domestici avrebbero pagato una bolletta luce più cara del 9%. Questo, senza contare gli eventuali aumenti della tariffa per la materia prima.
Aumento bolletta luce: appuntamento con la riforma al 2019
Il tramonto della progressività dei costi in bolletta è stato solo un brutto sogno? Purtroppo no. La terza fase della riforma delle tariffe luce è solo rinviata di un anno.
Tuttavia, durante quest’anno, si auspica, le parti s’impegneranno a trovare soluzioni più eque per attuare i principi di sistema. Alcune proposte sono già state avanzate dall’AEEGSI: autorità che ha giocato un ruolo importante nella decisione di rinvio del compimento della riforma tariffaria.
Non ci resta che aspettare di vedere quali saranno le proposte per “correggere le incongruenze” rilevate nella riforma e valutare le prime bollette del 2018, tirando un sospiro di sollievo per il mancato incremento delle tariffe luce. Almeno per ora.
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