Vendere l’auto privatamente: 6 cose a cui fare attenzione

di | 27-01-2025 | News e Varie, News Noleggio

Volete vendere la vostra amata auto? Ecco a cosa è meglio fare attenzione per vendere privatamente

Vendere l’auto privatamente: 6 cose a cui fare attenzione
Confronta

Auto da cambiare? Volete vendere la vostra amata privatamente? Tutto è possibile, ma a cosa dobbiamo fare attenzione? Vendere l’auto tra privati, invece di lasciarla al concessionario, permette sicuramente di guadagnare qualcosa in più. Del resto, il rivenditore dovrà sistemarla, curare le pratiche del minipassaggio, creare gli annunci, gestirla e, di conseguenza, guadagnarci. Ecco perché vi offrirà meno rispetto a un privato, anche se avrete il vantaggio di liberarvene subito.

Naturalmente, vendere la propria auto a un privato può risultare “impegnativo”. Bisogna conoscere il valore, i costi burocratici, ma soprattutto le procedure e la documentazione corretta per effettuare le operazioni senza commettere errori, e peggio, trovarsi nei guai. Vediamo dunque insieme il tutto, così da cercare di non effettuare sbagli, vendere velocemente e bene.

Sommario

1. Vendita auto usata: il prezzo

Iniziamo dal punto n.1, il più importante, il prezzo della vettura che andremo a vendere. Nella vendita di un’auto da privato a privato, va stabilito il prezzo in primis. Ricordate che se siete fuori mercato, per lucrare di più, le cose saranno sicuramente più difficili. Ricordate che il prezzo lo fa il mercato. Controllate gli altri annunci, prendendo in considerazione prima anno e km, poi optional, eventuali lavori effettuati e tagliandi. Non sottovalutate la zona: vendere a Reggio Calabria non è come vendere a Bolzano. Ogni città ha il proprio mercato e, quindi, i prezzi possono variare anche di diverse centinaia di euro.

Ricordate di controllare anche le revisioni effettuate, come detto i tagliandi e se c’è, una cronologia dei lavori effettuati sull’auto, nonché gli  eventuali bolli già pagati o delle operazioni costose, come il cambio della frizione, degli pneumatici, delle sospensioni o della distribuzione.

2. Le foto

Ricordate che bisogna suscitare curiosità nell’acquirente. Ecco perché delle belle foto possono attirare sicuramente di più. Occorrono dunque fotografie di qualità. includete molte immagini, sia degli esterni che degli interni. Inserite particolari, come lo sterzo, i pedali, la leva del cambio, tutti particolari che denotano tanto o poco tempo, e eventuale cura del mezzo. Non dimenticate le foto degli pneumatici, importantissime, e di cofano e baule aperti.

3. Descrizione accurata

Scrivete tutto della vostra auto. I tagliandi, i lavori effettuati negli anni, i tagliandi, ma anche il luogo in cui viene custodita e il tipo di utilizzo che ne fate. Segnalate come la lavate, eventuali spese straordinarie, lo stato della tappezzeria, dei tappetini, della carrozzeria, insomma, siate accurati.

4. Il pagamento

Fate poi attenzione a cosa vi propone l’acquirente. La metodologia di pagamento è importante, ed è meglio prediligere metodi di pagamento tracciabili e verificabili. Pensiamo ad un bonifico o ad un assegno. Nel primo caso, (bonifico bancario), dovrete ovviamente fornire il vostro codice IBAN all’acquirente. Fate inserire come causale il modello del mezzo ed il numero di targa. Meno consigliato è il pagamento con assegno bancario o circolare. Dovete prima incassare, per essere sicuri che sia “coperto”.

5. I documenti necessari

Passiamo ora ai documenti necessari per concludere l’acquisto dell’auto. Per effettuare la voltura dell’auto o il passaggio di proprietà, dovrete preparare: Documento di identità e Codice Fiscale. Questo perché il tutto è da trascrivere nell’atto di vendita. Serve naturalmente il Libretto di Circolazione ed il Certificato di Proprietà (CdP).

Vi ricordiamo però, che dalla fine del 2015, il Certificato di Proprietà viene rilasciato dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) esclusivamente in modalità digitale sostituendo progressivamente la versione cartacea. Ancora, dal 1° ottobre 2021, il Libretto di Circolazione e il Certificato di Proprietà sono sostituiti dal Documento Unico di Circolazione e di Proprietà del Veicolo. Potete chiamarlo anche DU.

Vediamo cosa serve invece al futuro proprietario. Anche per lui occorrono il Documento di identità, il Codice fiscale ed il modulo TT2119 compilato (serve per aggiornare la carta di circolazione ed è reperibile presso il PRA, le sedi ACI e presso le agenzie di pratiche auto). Per completare il tutto vi servirà infine l’atto di vendita.

Questo può essere così espletato:

  • dichiarazione di vendita unilaterale con firma autenticata del venditore, in bollo, redatta sul retro del CdP cartaceo o digitale.
  • dichiarazione di vendita in bollo redatto in forma bilaterale, con firma autenticata sia del venditore sia dell’acquirente.
  • atto pubblico in bollo, o sentenza in copia conforme all’originale.

Ricordatevi infine che per concludere la vendita di un’auto usata, serve dare comunicazione all’ACI e registrare ufficialmente il passaggio di proprietà (va richiesto entro 60 giorni dall’autentica della firma). Superati i 60 giorni, oltre all’importo dell’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), andrà ad aggiungersi la sanzione per il ritardato pagamento (è pari al 30% dell’importo dell’IPT). Completata la vendita ed il passaggio di proprietà, riceverete la ricevuta con il codice di accesso al Certificato di Proprietà Digitale ed il tagliando di aggiornamento della carta di circolazione.

6. Ci sono costi?

Ma cambiare auto, prendendo un usato, ha costi? Beh, diciamo che non ce ne sono, se non ci sono particolari accordi tra le parti, come ad esempio un riparare a spese del venditore un particolare non funzionante, o fare un tagliando, o cambiare le gomme. Diciamo che dunque il principale imputato, a livello di spese, è il passaggio di proprietà, che in Italia è un vero salasso. Per una piccola automobile si parla di almeno 400 euro, cifra che può arrivare a passare di parecchio anche i 1.000 euro quando si parla di auto con parecchi cavalli.

Di che importi parliamo nel dettaglio? Beh, pensiamo alla marca da Bollo da 16,00 euro per la richiesta del rilascio del Documento Unico.
C’è poi l’Imposta di Bollo per la registrazione al PRA di 32,00 euro. Ancora, l’IPT o Imposta Provinciale di Trascrizione, la spesa più alta da sostenere. Si va da un minimo di 150,81 euro, fino ad una potenza di 53 kW, ovvero 73 CV. Naturalmente ad ogni kW, bisogna aggiungere 3,5119 euro. Non dimenticate poi che l’IPT varia in base alla provincia di residenza. Ci sono poi i Diritti di Motorizzazione pari a 10,20 euro e gli Emolumenti ACI, di 27,00 euro.

Chiaramente tutto questo, da “privato”, poiché se ci si rivolge allo Sportello Telematico dell’Automobilista di una delegazione dell’Automobile Club o ad una agenzia pratiche auto, bisogna aggiungere i costi del servizio di intermediazione. Solitamente chi acquista paga il passaggio di proprietà, ma spesso ci si accorda per fare a metà in fase di trattativa.

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