Prestiti Personali P2P: limiti e vantaggi del social lending

di | 23-02-2017 | Prestiti

Prestiti Personali P2P: limiti e vantaggi del social lending
Confronta

Il fenomeno del social lending, ovvero dei prestiti personali tra privati effettuati tramite piattaforme di P2P online, sta riscuotendo un grande successo in Europa ed è in ascesa anche qui da noi grazie alla sua immediatezza nel richiedere e concedere prestiti evitando l’intermediazione delle banche.

Come in tutte le cose, specie quando si tratta di modalità innovative che ancora stanno vivendo un processo di consolidamento, ci sono vantaggi e svantaggi nel loro utilizzo: andiamo a vedere quali sono e se possono fare al caso nostro.

Premessa: cos’è il social lending

Dal 2005 sono nate piattaforme online definite di P2P Lending (la prima è stata Zopa Ltd, in Gran Bretagna), dove la persona che intende richiedere un prestito può rivolgersi alla comunità dei “lenders”, ovvero di quei privati disposti a elargire dei finanziamenti, guadagnandoci sugli interessi. Si tratta di prestiti relativamente piccoli, di solito dai 5.000 ai 15.000 euro, che non richiedono particolari garanzie per venire concessi.

I vantaggi dei prestiti P2P

I tassi di interesse dei prestiti P2P sono più bassi di quelli generalmente offerti dalle banche, grazie ai minori costi di gestione e di intermediazione, e per ottenerli non occorre offrire le stesse garanzie che ci richiederebbe una banca. Per i prestatori (i lenders) invece il vantaggio è quello di poter far fruttare il proprio denaro invece che tenerlo bloccato su un conto corrente, guadagnando sugli interessi dei prestiti con un tasso lordo intorno al 6 o 7 per cento.

Sempre per i prestatori, chi vuole offrire denaro su questa piattaforme deve sostenere delle spese davvero esigue. La commissione dovuta a chi gestisce il sistema è infatti pari all’ 1% della somma prestata, e viene addebitata mensilmente.  Quindi se ipotizziamo che il prestatore abbia prestato 5.000 euro con un tasso del 7%, questi si troverà a guadagnare ogni anno 350 euro di interessi e a pagarne solo 50 alla piattaforma. Una formula sicuramente poco impegnativa per chi desidera investire senza sobbarcarsi oneri e spese iniziali, ed è possibile partire investendo soli 100 euro di capitale.

Gli svantaggi dei prestiti P2P

Il vero svantaggio di questo tipo di prestiti è quello che chi presta i soldi non è pienamente garantito verso il fallimento di un debitore, e che non è semplice rivalersi su qualcuno nel caso di debitori insolventi. Un rischio esiste quindi, anche se attenuato dal fatto che il capitale dei prestatori non viene mai prestato ad un unico debitore, bensì spacchettato in tante piccole quote di microprestiti verso singoli debitori diversi, proprio per minimizzare il danno nel caso si incontri un insolvente.

Quindi se io metto a disposizione 1.000 euro per esempio, questa cifra andrà magari a finanziare dieci prestiti diversi, immettendo in ognuno una quota di soli 100 euro.

Conclusioni

Nonostante queste incertezze comunque anche in Italia aumentano i prestiti P2P, ad esempio la sola piattaforma Smartika da noi ha già erogato quasi 26 milioni di euro di prestiti, vantando oltre 6000 prestatori attivi e 5000 prestiti erogati. Sono cifre molto incoraggianti che rappresentano una ventata di novità nel mondo dei prestiti online, introducendo un modo più agile e rapido sia per ottenere prestiti che per investire mettendo a disposizione il proprio piccolo capitale.

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