Disdetta assicurazione conducente: come procedere per non sbagliare

di | 19-08-2019 | News Assicurazioni, News Assicurazioni Auto

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Disdetta assicurazione conducente: come procedere per non sbagliare

Il tacito rinnovo nel caso dell’RC auto è ormai stato abolito e questo consente così a ogni intestatario di valutare con largo anticipo, in caso di insoddisfazione, se passare a un’altra compagnia e di farlo senza alcun onere a suo carico. Grazie ai vari comparatori disponibili online riuscire a trovare un’offerta che possa soddisfare le proprie esigenze diventa quasi un gioco da ragazzi. Questo può valere anche se si dovesse avvertire la necessità di inserire o eliminare alcune clausole accessorie di proprio gradimento. Ma come fare per effettuare la disdetta dell’assicurazione conducente? Con il passare del tempo si può arrivare a non ritenere più necessaria questa garanzia ma eliminarla non è poi così difficile, pur con qualche accortezza da seguire. Ecco quindi alcuni consigli utili per muoversi al meglio senza possibilità di errore.

Sommario

Disdetta assicurazione conducente – Quali aspetti copre e quando è consigliata

Ogni possessore di un veicolo a motore è chiamato per legge a stipulare una RC auto di base che si rivela fondamentale per sentirsi tutelati qualora si dovesse essere coinvolti in un incidente, compreso il caso in cui si è responsabili del sinistro e questo può comportare quindi un incremento del premio assicurativo (clicca qui di seguito per avere un’idea di quanto l’importo possa aumentare). A questa poi ogni automobilista può aggiungere una serie di garanzie accessorie che possano permettergli di sentirsi protetto in situazioni particolari. Le più diffuse sono quelle per il furto e l’incendio, consigliate soprattutto quando il mezzo è stato acquistato da poco e ha perciò maggiore valore, ma anche quelle per i cristalli, pensata per le situazioni di danni provocati dagli eventi naturali, e per gli atti vandalici (clicca qui per sapere a cosa si riferisce).

Non è però finita qui. Particolarmente diffusa è anche quella per gli infortuni al conducente, da considerare come una maggiore tutela per il guidatore. In quali frangenti può essere consigliata? È il caso, ad esempio, di chi si sposta frequentemente con la propria vettura, magari giornalmente per motivi di lavoro, e vuole cautelarsi da eventuali situazioni spiacevoli, soprattutto se è l’unico componente della famiglia a lavorare e a portare un reddito attivo. Chi la sottoscrive ha così diritto a ricevere un risarcimento anche in caso di sinistro di cui è responsabile, cosa che invece non avverrebbe con una polizza che non prevede condizioni aggiuntive. L’indennizzo può spettare in una duplice situazione: non solo quando si verifica un incidente in cui sono stati coinvolti altri veicoli, ma anche quando tutto è avvenuto praticamente in modo autonomo. Allo stesso tempo non mancano le persone che si mettono al volante poco frequentemente e non hanno particolare dimestichezza ma che, proprio per questo, temono di andare incontro a fatti piuttosto spiacevoli. A volte può valere la pena spendere un po’ di più ma con la sicurezza di sentirsi del tutto salvaguardati.

Anche in questo caso è bene comunque prendere in considerazione ogni dettaglio si decida di inserire nell’accordo sottoscritto. In alcune situazioni, infatti, viene stabilito che il rimborso possa esserci solo se alla guida ci sia l’intestatario (guida esclusiva), mentre in caso di bisogno si possono inserire anche eventuali altri nominativi.

La compagnia presta ovviamente particolare attenzione alle condizioni in cui si trova il cliente interessato. Raramente può essere assicurato chi è affetto da malattie particolari quali AIDS e depressione, che possono avere influenza sulla propria condotta al volante, ma anche chi tende ad abusare in modo eccessivo di alcool e droghe.

Disdetta polizza assicurazione conducente – Quando può non essere più necessaria

Ogni utente è ovviamente libero di decidere con il tempo se modificare parzialmente o in toto le clausole inserite nel suo contratto. Il risarcimento a cui avrà diritto l’intestatario (rientra in questa tipologia di situazioni anche un eventuale malore) può variare in base all’entità del danno fisico che è stato riportato. In genere, la compagnia consegna al cliente una tabella dettagliata in cui sono riportate le situazioni che si possono verificare più frequentemente e i massimali da prendere in considerazione.

L’importo può comunque essere più elevato nel caso in cui si decidesse di aumentare il massimale e se si dovessero inserire alcune clausole particolari, come può essere il caso di un indennizzo dovuto a un eventuale ricovero.

Anche la società con cui si stipula l’accordo sente ovviamente il bisogno di cautelarsi. Non mancano infatti alcune specifiche particolari relative a situazioni in cui l’indennizzo non sarà erogato. È il caso, ad esempio, di un sinistro avvenuto con mancato utilizzo della cintura di sicurezza o in condizioni di guida alterate (stato di ebbrezza), ma anche di un comportamento non del tutto conforme alla normativa in vigore.

A volte queste postille possono essere perciò considerate delle limitazioni non del tutto gradite a un’automobilista, che può essere spinto a valutare soluzioni alternative e a pensare quindi a una polizza ad hoc. In questo caso, se non lo si avesse ancora fatto, la strada da seguire è quella della disdetta.

Modello per disdetta polizza conducente – Come procedere per non sbagliare

In linea di massima RCA e polizza conducente non sono legate tra loro. Questo può però rendere più complesso effettuare la disdetta. Nel caso della RCA di base basta muoversi con anticipo e darne comunicazione (ecco come effettuare la lettera). Se invece si vuole continuare a mantenere attivo l’accordo ma eliminare la polizza legata al conducente si deve prendere contatto con la compagnia e comunicare l’intenzione. Generalmente questa polizza, a differenza di quella generale per la vettura, ha una durata pluriennale e questo obbliga quindi l’utente a verificare con attenzione la data di scadenza.

Se la richiesta viene effettuata in coincidenza con il termine dell’accordo non ci saranno particolari problemi. In alternativa, è necessario muoversi entro 60 giorni dal rinnovo annuale (decreto legge del 31 gennaio del 2007). È fondamentale ricordarsi di citare tutti i dati relativi alla polizza assicurativa, al titolare del contratto e all’autovettura, oltre ad allegare una copia dell’accordo e un documento di identità valido dell’intestatario.

L’invio è consigliabile sia effettuata con raccomandata con ricevuta di ritorno per avere la certezza che sia arrivato a destinazione. Per chi ne è in possesso può essere valida anche la Pec (Posta elettronica certificata) o un numero di fax.

 

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