Fermo amministrativo auto e moto: 7 cose da fare e/o sapere

di | 16-04-2019 | News Noleggio

Fermo amministrativo auto e moto: 7 cose da fare e/o sapere
Confronta

Se qualcuno di voi lettori è stato “vittima” del fermo amministrativo, possa essere della propria amata moto, o dell’automobile… sa che è un problema non da poco. Quando si riceve l’avviso, è un problema che va risolto velocemente se si ha bisogno del proprio mezzo per spostarsi. Vediamo dunque cosa fare in caso di fermo amministrativo, come cancellarlo, come rateizzarlo e, per specifici casi, come richiedere l’annullamento dello stesso.

Sommario

Dalla cartella esattoriale, al fermo amministrativo

Iniziamo con il dire che il fermo amministrativo, è una conseguenza. Tutto inizia con il ricevimento di una cartella esattoriale (o di pagamento) da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (o di un ente incaricato a). Per ricevere dunque questo documento, si deve aver commesso un reato di livello amministrativo, ovvero, quando non si sono versate degli importi dovuti verso lo Stato, la Regione, la Provincia ed il Comune di Residenza. Nella “scatola”, dobbiamo inserire anche le somme dovute all’INPS e all’Agenzia delle Entrate ovviamente.

Sia questa una dimenticanza, o un pagamento che per vostra decisione non avete voluto pagare (o perché no, perché non disponete della somma da versare), non c’è soluzione bonaria. L’ente creditore, se non riceve l’importo dovuto entro 60 giorni, passerà al fermo amministrativo. A questo punto dunque, scatterà un procedimento che andrà a bloccare dei veicoli a motore a voi intestati e che ovviamente risultino intestati. Con questo procedimento dunque, sarà “bloccata” la vostra due o quattro ruote.

Cos’è il Fermo Amministrativo?

La risposta alla domanda di cui sopra è la seguente: è un atto. Con questo atto, l’Agenzia delle Entrate o chi per essa, così come le amministrazioni, bloccano letteralmente la possibilità di utilizzare, tramite degli agenti, l’auto o la moto. Tutto questo, per cercare di riscuotere la somma dovuta. Le motivazioni sono molteplici. Se non avete pagato la Tassa di Possesso del vostro mezzo, oppure non avete saldato una multa, o ancora, non avete pagato l’IVA, l’IRPEF ed altro ancora…

Come vi viene comunicato?

Prima di procedere all’iscrizione del fermo amministrativo, la legge prevede che sia data comunicazione via raccomandata con ricevuta di ritorno. Questa, avvisa il debitore, e lo incentiva a saldare il debito entro 30 giorni. Superati questi, il veicolo subirà il fermo.

Cosa accade con il Fermo Amministrativo?

Una volta che la vostra moto o auto che sia, è oggetto di fermo amministrativo, non potrà circolare fino a quando non sarà saldato il debito con l’Ente, e cancellata l’iscrizione dell’atto al PRA. Se sarete colti a circolare con il vostro mezzo durante il fermo, rischierete una seconda sanzione amministrativa, quantificabile in un importo che va da 770 a 3.114 euro.

Naturalmente, durante il fermo amministrativo, non potrete radiare dal PRA il mezzo, né demolirlo o portarlo all’estero. Potete venderlo… ma dovrete avvisare l’acquirente della cosa. Attenzione dunque, se siete dall’altra parte, a verificare che non vi siano problemi di questo tipo sul mezzo che state per acquistare!

Come si fa per toglierlo?

Purtroppo non ci sono molte soluzioni. Per togliere un fermo amministrativo, bisogna farlo cancellare. Servono dei documenti, che ora andiamo a vedere insieme. Occorre il provvedimento di revoca su carta originale, ovvero un documento che viene rilasciato dal concessionario della riscossione al momento del saldo del debito. Significa dunque che dovete pagare la cartella prima, per poi ricevere questo documento. Chiaramente, vi occorre poi il Certificato di Proprietà Cartaceo (o digitale).

Si può rateizzare?

Se potete pagare a rate delle bollette, un TV, una moto o qualsiasi altra cosa, perché non si dovrebbe poter rateizzare anche il fermo amministrativo? La risposta è sì, si può fare! La normativa prevede infatti la rateizzazione. Chiamata anche sospensione, va richiesta all’ente di riscossione che ha chiesto ed imposto il fermo. Richiesta la rateizzazione del credito, dopo il pagamento della prima rata, potrete già richiedere l’autorizzazione alla sospensione del fermo. Naturalmente tutto questo, dovrà essere trascritto al PRA, o sarà da ritenersi nullo.

Tutto qui? Non proprio… Starete rateizzando, non cancellando il fermo amministrativo. Per cancellare definitivamente la cosa, infatti, bisogna saldare l’ultima rata. Pagare una, due o tre rate su cinque, ad esempio, non vi darà diritto a non pagarle tutte senza incorrere nuovamente nel fermo amministrativo.

I casi di illegittimità

Errare è umano. Può dunque capitare che la vostra due ruote o quattro ruote che sia, sia oggetto di un fermo amministrativo illegittimo, ovvero per un errore. Il fermo amministrativo, viene definito illegittimo, in diversi casi, vediamoli. E’ da considerasi illegittimo quando ad esempio il veicolo è indispensabile ai fini di una attività di impresa o professionale. Altro caso, è quando ad esempio non si è ricevuto l’avviso dell’accertamento, o quando il mezzo è utilizzato per il trasporto di una persona disabile (si deve essere in possesso del contrassegno).

Altri casi, sono quando ad esempio si è già provveduto a saldare il debito, oppure quando si è richiesta la sospensione di cui sopra e si è già pagato la prima rata, o ancora, qualora ci sia già in atto un provvedimento di annullamento del debito. Infine, deve essere indicata la causa del debito nel preavviso del fermo, quindi in mancanza della “causale”, è da ritenersi illegittimo.

Fermo Amministrativo: come verificare la cosa

Naturalmente, si ha la possibilità di verificare se il mezzo sia iscritto ad un fermo amministrativo. Fare la verifica è molto semplice. Questa può essere effettuata tramite una semplice visura della targa al PRA. Facendo la visura, infatti, “vengono fuori” tutte le eventuali magagne, anche le possibili ipoteche.

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