Fondo di Garanzia per l’acquisto della prima casa

Lavoratori precari, microimprese, persone con contratti discontinui: ottenere un mutuo per l’acquisto della prima casa è sempre più difficile. A sostegno dei giovani con poche garanzie solide da offrire agli istituti di credito, arriva il Fondo di Garanzia per l’acquisto della prima casa: un fondo statale istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha l’obiettivo di offrire la copertura necessaria per facilitare l’accesso al credito.

Cos’è il Fondo di Garanzia per l’acquisto della prima casa

Il fondo consiste in un patrimonio, rifinanziato ogni anno, che il Ministero dell’Economia e delle Finanze mette a disposizione come garanzia per quei cittadini, rientranti in determinate categorie socioeconomiche che altrimenti non avrebbero la possibilità di ottenere credito presso le banche.

Il Fondo di Garanzia concede garanzie su un massimo del 50% dell’importo da finanziare per mutui ipotecari non superiori a 250.000 euro utili a finanziare l’acquisto e l’intervento di ristrutturazione e/o miglioramento dell’efficienza energetica di un’abitazione principale che non abbia carattere di lusso. Il mutuo concesso secondo questo regime ha un tasso calmierato, il cui valore viene definito trimestralmente.

Oltre a questo, nel caso in cui il beneficiario del Fondo di garanzia non dovesse riuscire a pagare le rate del mutuo per difficoltà economiche temporanee sarà possibile sospendere il pagamento dell’importo per un massimo di 18 mensilità, e il Fondo coprirà il mutuo per i ritardi nel pagamento delle rate.

Il decreto Sostegni bis e la copertura all’80%

Con il Decreto Sostegni bis (Decreto Legge 25 maggio 2021, n 73), è stato previsto un ampiamento delle casistiche per le quali può intervenire il Fondo. Vengono inclusi nella garanzia offerta dal Fondo i giovani under 36 con un ISEE non superiore ai 40.000 euro e richiedenti un mutuo prima casa con loan-to-value superiore all’80% della quota capitale.

Chi può richiedere il Fondo di Garanzia per i mutui

Ecco quali sono i requisiti necessari per poter accedere al fondo, e quali sono le categorie di persone che ne possono beneficiare. Il Fondo di Garanzia è rivolto a:

  • coppie dove almeno uno dei due componenti abbia meno di 36 anni;
  • famiglie composte da un solo genitore con minori a carico;
  • giovani precari con meno di 36;
  • chi abita in case popolari IACP.

L’immobile interessato, che dovrà essere avere un uso abitativo come prima casa inoltre dovrà essere ubicato in Italia e non deve essere classificato come villa, castello, palazzo con eminenti pregi storici o artistici, abitazione signorile e quindi non deve avere quelle caratteristiche di lusso descritte nel decreto del Ministero dei lavori pubblici in data 2 agosto 1969, n. 1072.

Chi effettua la richiesta non deve possedere altri immobili abitativi (eccettuati quelli acquisiti per successione mortis causa, anche in comunione con altri successori e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli).

Come si è detto, per l’accesso alla super garanzia per i mutui 100% (mutuo under 36) sarà altresì necessario avere un ISEE inferiore ai 40.000 euro.

Quali banche accettano il Fondo di Garanzia?

Non tutti gli istituti di credito aderiscono al Protocollo del Fondo di Garanzia. L’elenco completo degli aderenti lo possiamo trovare sui siti di www.consap.it e www.abi.it.

Una volta che una banca avrà dato il consenso ad aderire al Protocollo avrà un massimo di 30 giorni per predisporsi ad accettare richieste di mutuo coadiuvate dal Fondo di Garanzia. Dopo questo periodo sarà tenuta ad accettare tale fondo come garante, ma questo non significa che sarà obbligata in ogni caso a concederci il mutuo, come vedremo più avanti.

Come richiedere l’accesso al Fondo di Garanzia Consap

Se rientrate nelle categorie elencate sopra e il vostro immobile possiede le caratteristiche previste, potrete rivolgervi direttamente alla banca aderente presso la quale intendete richiedere un mutuo ipotecario. Le stesse banche metteranno a vostra disposizione la modulistica relativa, altrimenti disponibile sia sul sito della Consap che su quello del Dipartimento del Tesoro.

L’unico vincolo che hanno le banche aderenti al Protocollo è quello di accettare garanzia statale, senza bisogno di chiederne di ulteriori. Questo non implica che siano obbligate ad accettare la nostra richiesta di finanziamento: ogni istituto seguirà l’iter di valutazione che applica comunemente e potrebbe anche respinge la domanda.