Spread di un mutuo: cos'è e come si calcola

Lo spread di un mutuo è una delle componenti del tasso di interesse che viene effettivamente pagato dal cliente che decide di sottoscrivere un mutuo per la casa. Ma prima di addentrarci nell'argomento è forse opportuno dare una definizione di spread e successivamente concentrarsi sul comprendere meglio come influisce sul mutuo.

Cos’è lo spread in parole semplice

Il termine spread è di origine inglese che significa letteralmente "differenza", "margine", "divario", "scarto". Si tratta di un termine generico che assume significati diversi a seconda del contesto di utilizzo e che indica la differenza esistente fra due valori. In ambito finanziario per esempio si utilizza per indicare una differenza tra prezzi, rendimenti o tassi di interesse di due diversi strumenti finanziari.

Oggi, soprattutto nella stampa non specializzata, il significato comunemente associato al termine è differenza tra i rendimenti dei titoli di Stato di due diversi Paesi: ad esempio la differenza tra il BTP italiano a 10 anni e il Bund tedesco di pari durata, quest'ultimo considerato il parametro di riferimento per tutte le emissioni degli altri Paesi europei, grazie alla solidità e affidabilità della Nazione.

Cos’è lo spread di un mutuo?

Se lo spread è una differenza tra due valori, lo spread sui mutui rappresenta una differenza rispetto a cosa? Nel caso di un mutuo lo spread rappresenta la differenza tra il tasso finito ed il tasso di riferimento (Euribor, Irs, Eurirs), sia nel caso di un mutuo a tasso variabile che a tasso fisso o misto. In altre parole lo spread di un mutuo rappresenta la remunerazione del rischio che la banca o istituto di credito si assume erogando un finanziamento. Maggiore è lo spread, maggiore è il rischio per la banca che concede il mutuo. Per semplificare quindi possiamo dire che lo spread sia il ricarico o margine di guadagno che ogni banca decide di aggiungere come proprio ricarico al tasso base per proteggersi dai rischi legati alla concessione del finanziamento.

Come si calcola lo spread di un mutuo e perché incide sul mutuo?

Come visto lo spread è il margine di guadagno della banca che viene aggiunto al tasso base di riferimento (Euribor, Eurirs, IRS...): ne consegue quindi che il tasso nominale applicato al mutuo non è altro che la somma tra tasso di riferimento e spread. Per fare un esempio se avete un mutuo a tasso variabile, ipotizzando che il tasso Euribor a 3 mesi di riferimento sia all'1% e che lo Spread sia all'1,50%, il tasso annuo nominale sarà del 2,5%. Nel caso di tasso fisso invece l'indice di riferimento da considerare è il tasso Eurirs: pertanto se l'Eurirs a 20 anni è del 4,50% e lo spread è dell'1,50% il tasso annuo applicato sarà del 6%.

Come influisce lo spread sul mutuo? Negli esempi appena fatti l'influenza dello spread è ovviamente diversa: nel caso di tasso fisso lo spread andrà a determinare la rata (scopri come calcolare la rata del mutuo) fissa alla firma del contratto di mutuo e qui esaurisce la sua funzione essendo la rata non modificabile; nel caso di tasso variabile invece lo spread avrà ripercussioni per tutta la durata del rimborso. Nel mutuo a tasso variabile infatti non sarà il tasso iniziale da tenere sotto controllo, ma lo spread perché periodicamente in base alle condizioni contrattuali, questo parametro potrà determinare il tasso da applicare ad ogni rata e influire positivamente o negativamente sull’importo della rata da pagare.

Ma come viene calcolato dalle banche lo spread? Le banche definiscono lo spread a propria discrezione pertanto non è possibile fare una stima esatta, perché ogni istituto di credito può stabilire condizioni diverse dagli altri e spesso condizioni diverse anche all'interno dello stesso istituto a seconda della durata e del tipo di finanziamento richiesto oltre che del profilo del richiedente. Generalmente lo spread mutui tende a crescere con l’aumentare della durata.