Attestato di rischio: cos’è, a cosa serve, come fare per averlo

di | 28-10-2022 | News Assicurazioni

Essere in possesso dell'attestato di rischio è fondamentale prima di stipulare il contratto per l'assicurazione auto.

Attestato di rischio: cos’è, a cosa serve, come fare per averlo

Ogni automobilista sa bene come sia importante essere a conoscenza delle scadenze da rispettare per la propria vettura, quali bollo, revisione e assicurazione. Per evitare di andare incontro ai ritardi e alle conseguenze che questo può provocare diventa così fondamentale ricordarsi la data di immatricolazione e da lì capire come sia meglio agire. Per quanto riguarda l’RC auto i costi da sostenere non sono però fissi, ma possono variare dal tipo di compagnia a cui si decide di affidarsi: è quindi determinante risalire all’attestato di rischio prima di poter arrivare a chiedere un preventivo.

Sommario

Attestato di rischio: cos’è e perché è importante averlo

Sottoscrivere l’assicurazione auto è obbligatorio per legge, ma è allo stesso tempo determinante per sentirsi tutelati qualora si dovesse essere coinvolti in un incidente. Anche in questo ambito è possibile usufruire del libero mercato, che offre la possibilità a ogni utente di poter prendere in considerazione le proposte avanzate dalle varie compagnie assicurative e scegliere così quella che si ritiene più vantaggiosa. Prima di poter procedere con l’adesione sarebbe bene prendere in considerazione il proprio attestato di rischio, documento di cui si è spesso sentito parlare ma senza avere un’idea chiara di cosa si tratti. Questo documento non è altro che una sorta di “carta di identità dell’intestatario del veicolo“, che permette di ricostruire la sua storia assicurativa. Sulla base di quanto attestato, la società con cui si decide di stipulare un contratto può arrivare a stabilire l’importo che si deve pagare ogni anno. Qui, infatti, vengono indicati il numero di incidenti avuti per propria responsabilità, aspetto che inevitabilmente può rendere il premio più elevato. Dal 2015 è disponibile l’attestato di rischio online, che può essere consultato ogni volta che se ne ha necessità accedendo al sito della società o, in alternativa nella banca dati gestita dall’Ania sotto il controllo dell’Ivass. In molti casi è possibile scaricarlo anche tramite app, in modo tale da poterlo avere sempre con sè qualora se ne avesse la necessità. Prima di quella data era invece accessibile esclusivamente in modalità cartacea (prima veniva inviato almeno 30 giorni prima della scadenza della polizza al domicilio). Ogni automobilista dovrebbe quindi sempre avere cura di verificare che questo sia corretto e aggiornato.

Come imparare a leggere l’attestato di rischio

Nel caso in cui si stia per sottoscrivere un contratto con una nuova compagnia o si desideri semplicemente chiedere un preventivo in cerca di qualcosa di più vantaggioso di quello in essere non è necessario avere con sè l’attestato di rischio. In una situazione come questa, infatti, spetta all’assicuratore richiederlo attraverso la banca dati ANIA. Renderlo digitale ha inoltre portato a rendere impossibile che il documento possa essere contraffatto. E’ infatti l’IVASS a gestire il database e a verificare che ogni dato riportato sia corretto. I meno esperti potrebbero pensare che interpretare quanto scritto possa essere difficile, ma in realtà non è così. Per rendere tutto più immediato, infatti, il certificato è stato suddiviso in due parti. Nella prima è possibile trovare sono indicati anche tutti i dati della vettura assicurata, il periodo di riferimento, la fascia di provenienza e quella di assegnazione normale, oltre alla classe universale. Quest’ultima è calcolata secondo parametri fissi e uguali a tutte le compagnie, in modo tale da garantire parità di trattamento se si dovesse decidere di cambiare compagnia. Nella seconda, invece, è presente una tabella in cui vengono indicati gli incidenti che si sono avuti nei cinque anni precedenti. Qui si precisa anche se siano stati pagati con responsabilità principale o paritaria, riservati a persone oppure a cose, oltre agli eventuali sinistri che possono essere avvenuti con concorso di colpa. L’attestato di rischio è valido per cinque anni, sulla base di quanto previsto dall’Art. 5, comma 1 bis, della legge n. 40/2007.

Assicurazione auto senza attestato di rischio: è possibile?

Ma è davvero possibile stipulare l’assicurazione auto senza essere in possesso dell’attestato di rischio elettronico? Anche se raro, ci sono situazioni in cui questo può avvenire. Vediamo insieme quali sono.

  • Neopatentati o primo contratto assicurativo: se non si hanno precedenti al volante non è ovviamente possibile avere un excursus storico della propria esperienza alla guida, quindi nemmeno un attestato di rischio. In questo caso si è costretti a partire dalla quattordicesima classe di merito, quella che comporta il premio assicurativo più elevato ed è per questo che solitamente ai ragazzi non viene intestata la polizza, ma si preferisce che sia uno dei genitori a farsene carico.
  • Assicurazione di un’auto già di proprietà: è il caso di una persona che ha acquistato da tempo una vettura, ma che non ha stipulato alcuna polizza per almeno cinque anni. Rientrano in questa categoria anche le persone che hanno preferito sottoscrivere solo RC auto temporanee (chi utilizza poco la vettura), che non prevedono classi di merito o chi non ha completato i pagamenti. In questo caso è inevitabile rassegnarsi all’idea di pagare una cifra che può essere alla portata di pochi, visto che si deve partire addirittura dalla diciottesima classe di merito.
  • Agevolazione prevista dalla Legge Bersani: in assenza dell’ADR è possibile usufruire dei vantaggi concessi dalla Legge Bersani, che consente di assicurare una vettura per la prima volta con la classe di merito più favorevole di un familiare convivente. Il risparmio in una situazione come questa è possibile, ma non del tutto: sul suo primo attestato verrà infatti segnata la voce NA (Non Assicurato) riguardo gli anni precedenti l’acquisto del veicolo.

Attestato di rischio dinamico: cosa cambia per l’assicurato

Un ulteriore cambiamento avvenuto nella storia dell’attestato di rischio risale al 2018. Da quell’anno il documento è diventato dinamico, ovvero in grado di recuperare le informazioni relative ai sinistri che sono stati denunciati in ritardo rispetto a quando sono avvenuti. Questo rappresenta un vantaggio per le compagnie assicurative, che hanno la possibilità di avere un quadro più completo e aggiornato della storia del proprio cliente o aspirante tale. Farla franca ed evitare l’incremento del premio è ora praticamente quasi impossibile. In passato, infatti, tanti automobilisti decidevano di segnalare di avere avuto un incidente a distanza di diversi mesi: questo portava la compagnia a effettuare il pagamento negli ultimi 60 giorni o dopo la sua scadenza. A quel punto si arrivava a cambiare compagnia in modo tale da evitare che il fatto venisse riportato sull’ADR. Tempi duri quindi per chi pensava di fare il “furbetto”.

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