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Bolletta luce: pagare solo consumo senza canone Rai è possibile?
di Ilaria Macchi | 29-08-2018 | News Gas e Luce[""]


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153.03 €/MESELa legge di stabilità 2016 ha introdotto un cambiamento rilevante nelle abitudini degli italiani: l’inserimento dell’importo dovuto per il canone Rai direttamente nella bolletta elettrica. Una misura fortemente voluta dal governo che era in carica in quel periodo con l’obiettivo di provare a ridurre l’evasione di una delle tasse più odiate dai cittadini.
Troppo spesso, infatti, molti utenti sottolineano quanto ritengano inutile dover pagare una cifra fissa annuale per un’emittente che non rientra tra le principali preferenze della famiglia. In realtà, si tende a dimenticare la reale motivazione che ha portato all’introduzione dell’imposta, legata al possesso del televisore e non tanto alla visione dei canali della Tv di Stato.
Inevitabilmente questo fa sorgere una domanda in molti di noi: è possibile pagare solamente il consumo della luce eliminando dalla bolletta quanto dovuto per il canone? Vediamo quindi come è possibile agire e le possibili conseguenze.
Sommario
Bolletta della luce: l’inserimento del canone Rai nell’importo
Il canone Rai è praticamente da sempre una delle imposte più odiate da parte di molti italiani. Non è un caso che sia una delle tasse più evase nonostante si cerchi di fare il possibile per evitarlo con una serie di controlli. Il governo ha così deciso di muoversi in maniera incisiva per risolvere il problema includendo l’importo direttamente nella bolletta della luce.
Questa scelta ha fatto storcere il naso a tanti proprio perchè ha introdotto un concetto destinato a scatenare polemiche: la “presunzione di possesso“. Si dà quindi quasi per scontato che chiunque abbia l’elettricità in casa abbia anche un televisore. L’idea è altrettanto semplice: pensare che qualcuno possa vivere senza un apparecchio Tv a casa sembra quasi impossibile.
In un’epoca come quella attuale in cui sono sempre più numerosi i casi di abbonati alla pay Tv e i possessori di più dispositivi, c’è però ancora chi va controcorrente. C’è comunque un modo per evitare di pagare il canone Rai in bolletta, ma per far sì che questo accada è necessario che sia l’utente a muoversi in prima persona. È infatti necessario inviare un’autocertificazione per comunicare di non avere alcuna Tv in casa e informarne quindi l’Autorità. L’operazione deve essere eseguita in un periodo di tempo predeterminato: tra il 1° luglio e il 31 gennaio. Se questo non dovesse accadere l’importo verrà addebitato automaticamente in fattura.
Senza autocertificazione il ricorso è inutile
Presentare un’autocertificazione sarà considerato l’unico atto obbligatorio se si vuole evitare di pagare l’importo previsto per il canone Rai nella bolletta della luce. Non saranno accettate giustificazioni di alcun tipo. Nemmeno dichiarare di essere stati impossibilitati a farlo per una motivazione comprensibile quale un ricovero in ospedale sarà considerata giustificabile.
Ma quali informazioni è necessario inserire per far sì che la richiesta sia ritenuta valida? Il documento è composto da due diverse sezioni, ma ogni utente deve compilarne una sola a seconda della propria situazione personale. La prima, denominata “Quadro A“, è pensata per chi non ha in casa alcun televisore. Chi rientra in questa categoria deve comunicarlo ogni anno all’Agenzia delle Entrate (si parte dal presupposto che la situazione possa cambiare nel corso del tempo). Attenzione, però: non deve esserci alcun apparecchio adatto a ricevere le trasmissioni”, quindi di sintonizzatore video. Bastano semplicemente un videoregistratore o lo schermo di un computer per non rientrare in questa categoria. Il “Quadro B” è invece pensato per quei casi in cui la bolletta della luce (con relativo canone) viene inviata a un’altra persona residente in quell’abitazione. Qualora la residenza fosse diversa, entrambi dovranno pagare il canone. Una volta fatta questa comunicazione, non è necessario ripeterla negli anni successivi.
Le conseguenze per chi paga la bolletta luce senza canone Rai
Accertato come comportarsi se si vuole essere esentati dall’importo del canone Rai, è necessario essere a conoscenza di eventuali conseguenze per i negligenti. Qualora infatti si tentasse di fare i “furbetti” e di accampare scuse per non pagare, non sarà semplice pensare di passarla liscia.
Chi teme che il primo effetto a cui si può andare incontro possa essere il distacco della luce può comunque stare tranquillo. Non si rischia infatti di restare per qualche tempo in casa senza corrente. L’utente subirà comunque un accertamento fiscale e una sanzione (pari a cinque volte l’importo richiesto). L’Agenzia delle Entrate sarà informata del mancato saldo relativo all’importo per il canone. A quel punto l’Agenzia delle Entrate Riscossione procederà a riscuotere la cifra in modo coattivo. Se necessario, si arriverà infatti anche al pignoramento della pensione, dello stipendio o del conto corrente.
L’ente vigilerà attentamente sulla situazione anche pregressa dell’intestatario. Sarà possibile richiedere quanto non versato al massimo fino agli ultimi dieci anni. Una volta oltrepassato questo lasso di tempo, scatterà la prescrizione.
Chi è esente dal pagamento del canone Rai
Esistono alcune categorie di persone (e alcuni magari non lo sanno) a cui non è richiesto il pagamento del canone Rai. Si tratta di chi ha già compiuto 75 anni e ha un reddito (proprio, sommato a quello del coniuge) di non oltre 6.713,88 euro all’anno e non convive con altre persone (oltre al coniuge) titolare di un proprio reddito.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile reperire il documento da compilare per chi ha diritto all’esenzione. Una volta inseriti tutti i dati personali, questo potrà essere consegnato a mano presso qualsiasi ufficio locale o territoriale dell’Agenzia delle Entrate o per raccomandata con ricevuta di ritorno entro il 30 aprile dell’anno a partire dal quale si intende usufruire dell’esenzione. L’indirizzo a cui spedire la lettera è: AGENZIA DELLE ENTRATE – Ufficio Torino 1 S.A.T. – Sportello abbonamenti TV – 10121 – Torino.
È fondamentale ricordarsi di allegare copia di un documento di identità dell’intestatario.
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